La sigaretta di Max divampa nell'aria mentre tento invano di leggere un libro che mi hanno assegnato a lavoro.
«Devi proprio leggerlo adesso?» Piagnucola lui in cerca di attenzioni.
Per quanto io sia tentata di guardare quei suoi grandi occhi da cervo innocente, non mi stacco dal libro.
«Devo portare diciassette modelli entro la fine del prossimo mese se voglio continuare a lavorare.» La pila di libri accanto però non è da meno: Tra poco avrò un ultimo decisivo esame che consegue la mia laurea anche se continuerò a fare questo lavoro, credo.
Alle volte mi vedo a progettare una linea di moda tutta mia, altre volte credo che questo posto sia già troppo per me. Mio padre dice il contrario ma sono una ragazza che odia i cambiamenti, ho spesso paura di cosa comporta prendere una strada diversa dalla propria.
«Diciassette? E l'azienda li promuoverà tutti?» Domanda sbalordito.
«Almeno la metà, sennò sarà tutto tempo perso e lavoro perso.» Ribadisco girando la pagina.
Alla mia vista, intanto, si presenta la mano di Max che mi chiude il libro sotto gli occhi.
«Mi hai fatto una testa grande quanto tutta questa casa per ultimare la stanza da letto ed ora mi servirebbe una mano.» Pronuncia. Si piazza a pancia in giù distendendosi sul giardino. Mi guarda dal basso con un sorriso compiaciuto.
«Quelle pareti erano davvero orribili.» Bofonchio.
Finge una faccia offesa e risponde in un sorriso: «Tu sei orribile.»
Sono passate due settimane da quando Max mi ha chiesto di andare a vivere con lui, non ho più sentito parlare di Margaret e credo proprio che si sia arresa. O almeno così io spero.
Peccato che tra il lavoro assegnato e la laurea che incombe, io non possa gioire poi così tanto di questo grande passo con Max. Sono sicuramente contenta ma l'ansia e la pressione sono più forti.
«Facciamo così.» Mi distrae ancora. «Io vado di sopra, faccio la seconda passata, ma prima di finire voglio che sali quanto meno per guardare il colore definitivo.» Propone.
Sbuffo una risata: «Il colore non è già definitivo?»
«Non ancora e non voglio ripensamenti a lavoro ultimato, ok piccola peste?» Domanda avvicinandosi a me. Mi stampa un bacio sorridente sulle labbra e, dopo avermi chiuso di nuovo il libro per dispetto, si allontana.
Prende una boccata della sua sigaretta mentre si defila. Lo guardo andare via e poi do un occhiata a questa casa. Com'è possibile che la stessa idea che mi sia fatta due anni e mezzo fa arrivando qua, adesso sia la mia.
Ho visto mio fratello Hardin nel suo appartamento con Tessa sperando sia solo uno scherzo, rimproverandolo sulle responsabilità e sul resto, ed adesso mi trovo nella sua stessa posizione.
Una casa tutta mia con un ragazzo tutto mio.
Un ragazzo tutto mio.
Per quante ne abbiamo passate, alle volte, mi viene difficile crederci ancora. Eppure eccomi qua. Eccoci qua. Non lascio andare altri minuti preziosi e mi lancio sullo studio ma vengo nuovamente interrotta.
«Si può?» Sento alle spalle.
Oltre il recinto scorgo Priya. Mi sa che non studierò più. Le faccio un cenno posando il libro e, quando entra, la vedo con uno scatolo in mano.
«Ti ho portato un paio delle tue cose.» Lo poggia sul prato accanto a me. «A casa ci sono altri dei tuoi lenzuoli e le coperte.» Dice mettendo le mani sui fianchi come se fosse affaticata.
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Max Level 2 || Arón Piper
FanfictionSono passati due anni dall'ultimo incontro tra Max e Vanessa. Lei ha proseguito i suoi studi e lo stage di lavoro; lui è uscito dalla sua dipendenza e sta lavorando per ottenere l'affidamento di suo figlio Thomas. Alla festa di laurea di un amico di...