Capitolo 19: Lei ti piace.

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CLARISSA

Sono, per la prima volta, in macchina con Poser.
Il cuore mi batte all'impazzata, ma non riesco a togliermi dalla testa la litigata tremenda tra Jonah e Max.

E credo che lo stesso valga per Poser, che sta in silenzio da qualche minuto. Anche se questa è la prima volta che stiamo soli.

Non so più come comportarmi.
Questa enorme bugia frutto della mente offuscata di Jonah mi sta prendendo da ogni lato.
Temo che Poser possa piacermi davvero ma temo anche che non ne uscirò bene.

Gli sto mentendo.

Improvvisamente, prende parola:
«Mi dispiace..» Borbotta.
Mi giro verso di lui, che tiene pazientemente gli occhi fissi sulla strada nonostante sia palesemente preso dai pensieri.

«Non è colpa tua.» Dico, girandomi dall'altro lato, facendo un po' la indifferente.
«Succede spesso, nei pressi nel nostro gruppo.» Confessa, tenendo un tono cupo. «Specialmente con Max. A volte è difficile da contenere, specialmente quando si tratta di Vanessa.» Dice ancora.

Non sono nella posizione di prendere le difese di qualcuno, specialmente di Jonah, che sta prendendo in giro tutti quanti. Mi sento così confusa.
Eppure mi chiedo perché abbia reagito così.

L'ho visto andare via pronto ad una crisi emotiva.
«Conosco Max, sempre stato così.»
Uso il termine "così", perché non c'è altro modo per spiegarlo. Max ha sempre avuto questo carattere forte ma allo stesso tempo protettivo.

«Si, sicuramente tu lo conosci anche più di me.» Risponde, sbuffando una risata leggera. Fa un po' il ruffiano. Io non rispondo.

Dopo qualche minuto, la via di casa mia si presenta ed io gli indico il portone. Lui accosta l'auto e mi guarda.

Non spegne l'auto, segno che non vuole restare più del dovuto. Speravo in qualche modo, nel contrario ma forse è meglio così.

«Grazie del passaggio.» Dico, fredda e distaccata.
«Chiedi a Jonah scusa da parte mia.. non doveva andare così.» Dice, con tono di rammarico. «Per lui non dev'essere facile costruire una relazione con una ragazza nel bel mezzo di un caos simile. Non voglio screditare Max, ormai lo conosciamo. Però mi sento in dovere di compatirlo.» Rivela un po' intimorito da una mia reazione.

Lo guardo incantata.
Non ho mai sentito di qualcuno provare a capire mio fratello. E Poser è davvero molto gentile a prendersi cura della situazione, assicurandosi che tutti stiano bene. All'apparenza sembra uno che se ne fotte ma in realtà è molto, ma molto, altruista.

Mi avvicino lentamente a lui.
Lui si avvicina anche e, con molta dolcezza, ci diamo un candido bacio sulle labbra. Un piccolo bacio morbido che mi lascia quasi estasiata.

Lui sorride, staccandosi un po'. Poggia la fronte sulla mia ed io pronuncio, contro le sue labbra.
«Grazie.»

Lui mostra un altro dei suoi sorrisi e mi lascia un altro dolce bacio in fronte. Dopo un po', decido di scendere dall'auto. Questo Jonah non lo deve sapere, o continuerà a premere sulla mia situazione.

Poser resta fermo davanti al cancello per assicurarsi che arrivi fin dentro casa. Altro gesto che, caldamente, apprezzo.

Entro dentro casa, continuando a pensare al fatto che Poser sia troppo caro per me e la situazione che ci circonda. E prima che possa filare nella mia stanza, mi rendo conto che Jonah sta seduto sul divano del salotto. Indossa ancora il giubbotto e, col capo chinato, rimane in silenzio.

Mi siedo su di una delle sedie della nostra enorme tavolata ed affronto il silenzio con lui.
Dopo qualche istante, lo vedo sbuffare in un sorriso.

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora