Capitolo 10: Romeo ha conquistato Giulietta.

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Poggio verticalmente il cellulare sulla scrivania. Sono in videochiamata con Poser ed intanto mi trucco, visto che di pomeriggio uscirò a fare un giro con Jonah.

«Sono davvero interessato a lei, Vanny.» Ripete di nuovo lui, riferendosi a Clarissa.

Comincio a truccarmi mentre lo lascio parlare di quanto sia preso da lei, anche se, più volte gli ho consigliato di essere cauto. Non può basarsi sul fattore estetico, non voglio giudicarla, ma credo che una persona vada comunque conosciuta prima di lanciarsi come si lancerebbe lui.

«Scusami, tu conosci Jonah da poco più di una settimana, ed oggi avrete un appuntamento da soli, ma non lo conosci bene.» Dice, masticando delle patatine.

«Lo so, infatti non ci siamo nemmeno baciati. Però c'è molta attrazione fisica e mentale tra di noi. Non so se si può dire lo stesso di Clarissa.» Rispondo, molto sinceramente.

Tengo davvero a Poser, sotto quei tatuaggi e quel fisico da duro, si nasconde un ragazzo davvero sensibile e dolce.

«Ok, e scusa se riprendo l'argomento, ma con Max? Intendo per la tua prima settimana in America, quattro anni fa.»

Sentire queste parole non mi fa quasi più nessun effetto. Quasi. Ma voglio rispondere con sicurezza e consapevolezza, farlo mi farà sentire meglio.

«È stato lo stesso: Ho avuto un trasporto soprattutto mentale con lui.»
«Soprattutto sessuale.» Dice, tentando di correggermi.

Lo guardo male e lui mi guarda confuso:
«Che c'è? Pagherei per avere quello che avete avuto tu e Max, con Clarissa.» Conclude con ghigno sul volto.

Roteo gli occhi e riprendo a truccarmi, tra dieci minuti Jonah sarà qui. Poser si sdraia sul divano, con gli occhi puntati sulla telecamera.
«Io parlo di una relazione stabile, credi che lei non sia il tipo?» Domanda.

«No no, credo l'esatto opposto ma non so se tu sia il suo tipo, lei sembra un po' sulle sue. Nel suo mondo.»
«Anche io voglio andare nel suo mondo.»
Lo guardo sorridendo perché credo che abbia detto una cosa dolcissima, ma lui ha gli occhi altrove. Probabilmente è imbarazzato.
«Dopo Kitty, ho avuto solo storie di una notte e neanche tanto piacevoli. Credo di essere pronto, dopo due anni, per avere una relazione importante. E lei credo sia perfetta per me.» Ammette.

«Voglio solo sapere sulla base di cosa lo credi.» Dico, intanto afferro il mascara per completare il trucco.
«I suoi occhi, Vanny. I suoi occhi mi hanno detto tante cose.»
«Ah si? Bene, almeno qualcosa di lei ti ha rivolto la parola allora perchè quella sera sembrava abbastanza tirata con te in particolare.»

«Ecco ecco!» Dice euforico. «Con me in particolare, solo con me! C'è qualcosa di speciale.» Enuncia, tutto contento. Si alza anche dal divano.
«Non è detto che sia una cosa speciale nello tuoi confronti.»

Lui m'interrompe e chiede, spazientito.
«Perché distruggi i miei sogni? Dovresti aiutarmi.»
Lo guardo, restando un po' in silenzio.
Poi rispondo: «Voglio solo proteggerti.»

«Lo so piccola peste, ma sono forte. Se non ricambierà, vorrà dire che la donna della mia vita è altrove, oppure che dovrò solo farle cambiare idea. Aiutami, ti prego.» Supplicante.
«Che devo fare?» Domando, mentre indosso gli occhiali da vista ed il cappotto. Jonah sarà qui a momenti.

«Stai uscendo con suo fratello! Fai qualche domanda su Clarissa e poi metti anche una bella parola su di me. Certo, non incentrare il tuo appuntamento su di me.» Dice, ironico.
Lo guardo scettica e poi ribadisco, sarcastica:
«Oh no! E noi che ci stavamo vedendo proprio per parlare di te!»

Lui fa una risata finta ed io ricambio.
Mentre lo guardo, arriva il messaggio di Jonah che mi dice di scendere.
«Poser, devo andare.» Avviso, afferro la borsa ed il cellulare ed esco dalla stanza.

«Ah! Ricordati la festa di domani sera, invitali entrambi.» Mentre lui parla, io faccio cenno a Priya che sto uscendo, mentre lei studia sul divano.
«Mangi qui?» Sibila con le labbra a bassa voce.

Annuisco e, afferrando le chiavi di casa, esco fuori.
«Hai capito?» La voce di Poser risuona il tutto il pianerottolo.
«Si si, fammi andare adesso.» Cerco di liquidarmi.
«Va bene, comportati bene.» Dice lui.
Gli mando un bacio veloce e chiudo la chiamata giusto il tempo di uscire dal portone.

Quando sollevo lo sguardo, lo trovo in piedi, di fronte la macchina, con il suo bel sorriso ed un mazzo di fiori in mano.

Rimango come un fessa, senza parole.
Sono davvero sorpresa ed emozionata.
Lui si avvicina, più imbarazzato di me e mi porge i fiori. Lo abbraccio e lui ricambia dolcemente.
«Non dovevi..» Mormoro, mentre ho un sorriso che mi spezza le guance in due.
«Certo che si.» Mi stampa un caldo bacio in fronte e poi suggerisce: «Prima di andare, vuoi lasciare i fiori in un vaso sù?»

Ha la voce calda, lo trovo più sicuro di se delle altre volte. Certo, a tratti imbarazzato ma credo sia nel suo essere. È semplicemente timido.

Faccio come mi dice, cercando di affrettarmi perché non vedo l'ora di uscire con lui. Entrando, Priya fa una faccia super felice e, con uno sguardo malizioso, si sfila la cuffia dall'orecchio e domanda in cantilena: «Romeo ha conquistato Giulietta.»

Metto i fiori in un vaso e rispondo: «L'ha fatto prima di questo.»
Lei si avvicina e mi spinge con un fianco.
«Lascia faccio io, vai!» Dice, afferrando i fiori.
Le stampo un forte bacio in guancia e corro giù.
Sono davvero felice, come non lo sono da tempo.

Lui mi aspetta dentro la macchina e non appena mi vede, lascia il telefono e mi guarda sorridente.

Entro e lui, occhi su di me, mano penzolante sul volante e mi domanda: «Dove vuoi andare?»
Io alzo le spalle. Sento davvero caldo, così sfilo il giubbotto, mettendolo nei sedili posteriori. Quando mi rigiro, noto che solleva subito lo sguardo.

Ridacchio e lui con me.
«Scusami, ma credo che tu sia bella a prescindere da cosa indossi.» Pronuncia, arrossendo un po'.
Lo ringrazio. Dopo ciò, lui accende la macchina e fa manovra per partire, uscendo intanto dal complesso dell'università.

Superato il cancello, enuncia:
«So dove portarti.» Lo guardo e lui tiene gli occhi sulla strada. «Oltre il fiume di Washington c'è un campo da golf. Ci sei mai stata?» 
«No, mai.» Dico.
Non so se mi rende entusiasta l'idea di lasciare che un gioco come il golf m'imbarazzi di fronte a Jonah.

«Non ci hai nemmeno mai giocato?» Chiede, quasi sorpreso.
«No.» Borbotto, stringendomi tra me e me.

Rimane un po' in silenzio.
Ecco, starà pensando che sono una sfigata.

«Perfetto.» Enuncia dopo un po'. «Cosa c'è di più romantico d'insegnarti una cosa nuova e ridere di te quando sbaglierai?» Confessa, sbuffando a poi a ridere.

Gli do un leggero schiaffo sul braccio, ridendo con lui. Dopo un po', parliamo di altro.
Lo invito alla festa di domani, accennando anche a Clarissa e lui risponde subito che ci saranno entrambi sicuramente.
Poser sarà felicissimo per questa cosa.

Poi possiamo ad altri argomenti per conoscerci: Mi dice che i suoi film preferiti sono quelli di genere d'azione e fantasy. Ama la pizza ed il suo gusto preferito di gelato è cocco e cioccolato.

Intanto parliamo di queste piccolezze perché passare altre confessioni personali è ancora presto.
Però, mentre gli parlo dei miei gusti, vedo che molto lentamente, poggia una mano sul mio ginocchio.

Me ne accorgo e, guardandolo di sottecchi, noto che è diventato paonazzo e cerca di guardare tutto fuorché me, continuando a mostrare interesse per ciò che dico. Sorrido e penso che sia davvero un ragazzo dolcissimo.

Spero solo che non sia un sogno.

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora