Picchetto il piede contro la poltroncina di pelle rosa shocking ripetutamente mentre le mie colleghe guardano in giro per l'atelier.
«Vanny, che pensi?» Domanda Nova, interrompendo i miei pensieri. La guardo mentre tiene in mano un lungo abito blu elettrico. Scuoto la testa distorcendo il naso. Il blu non mi dona molto.Martha si sposerà tra qualche settimana ed ha pensato bene di abbinare il ruolo di damigelle a me, Nova e Charlotte, quindi dovrà vestirci in modo che una ragazza con i capelli a caschetto nero, gli occhi più verdi dello smeraldo con la pelle cadaverica, una ragazza tutta forme, lunghi capelli neri con pelle olivastra ed una ragazza dai lunghi capelli rossi e pelle dalle facili scottature, abbiamo il giusto abbinamento di modelli e colori.
Improvvisamente, la tenda di fronte a noi si apre, mostrando Martha con il suo abito con tutte le giuste ed ultime modifiche. Charlotte e Nova si precipitano sul divano con me, schiacciandomi.
Rimaniamo a bocca aperta: Martha è uno spettacolo. La madre e la sorella quasi cacciano fuori le lacrime, cosa che fa piangere anche Charlotte, emotiva ed empatica con chiunque si trovi davanti.
«Come sto?» Domanda agitata.
Tutte annuiamo senza rispondere.
La testa comincia ad avanzare con i pensieri, vaga e vaga, finché non comincio a fantasticare sul mio futuro matrimonio. E quando penso all'altare, a me che percorro la navata, vedo anche mio padre tutto sorridente che mi lascia delicatamente la mano per lasciarmi al mio futuro marito: Max.Scuoto la testa scossa. Un brivido mi percorre lungo tutto il corpo ed il senso di colpa mi avvolge mentre cerco di cacciare via l'immagine. Mi alzo per fare due passi, non rendendomi conto che ho attirato l'attenzione su di me.
Mi avvicino al tavolino per bere un sorso d'acqua e quando mi rigiro, trovo Nova che mi guarda confusa, Charlotte che mi guarda da lontano e Martha con le mani ai fianchi che ha già capito.
Prima che Nova possa chiedermi, appunto, Martha prende parola:
«Mamma..» Socchiude gli occhi spazientita e si siede sul bordo della passerella, con la gonna che si trascina lungo tutto il pavimento lucido. «Vogliamo dire a Vanessa come hai conosciuto papà?» Chiede con un sorrisetto sul volto.La donna si gira con un po' di fatica verso di me. Poggia il braccio sulla borsa e sorride anche lei, socchiudendo gli occhi.
«Tesoro non hai idea.» Bofonchia. Martha e sua sorella sbuffano a ridere.
«Era il lontano 1976. Bahamas. Durante l'estate, lavoravo in un ristorante su una delle zone più turistiche dell'isola. Bello era bello eh, ma sai che noia tesoro. Ero l'unica della mia età in quel evidentissimo ristorante. Una sera però, porto un ordinazione ad un tavolo, dove vi erano seduti una giovane coppia. Niente, poco prima che io potessi portare l'ordine al tavolo, la ragazza si alza di colpo tutta furiosa e, nel girarsi, mi butta tutto addosso. E va via. Senza chiedere scusa né niente. » la sua voce è così incantevole, ha attirato l'attenzione di tutto l'atelier. «Ma non fu importante, perché ci pensò il ragazzo ad aiutarmi e chiedermi scusa. Mi ha incantato davvero con un solo sguardo ma lui dovette andare dalla sua ragazza e io non lo vidi più per tutto il resto della stagione estiva. Poi, tornando a scuola..» Tutte alziamo le orecchie dalla tensione.
«Incontrai un ragazzo bello e particolare, con cui nacque una bellissima storia d'amore. Tanto grande che l'anno successivo andai a lavorare in quel ristorante solo per un mese per poter stare di più con lui. » Tutte ci guardiamo deluse. «Vi giuro, che sarebbe stata davvero una bella storia d'amore se non fosse che.. incontrai di nuovo il ragazzo dell'anno prima, da solo. Quando lo vidi senti una strana sensazione in corpo, come la prima volta che lo vidi. Come se più che un anno, in realtà fosse passato solo un giorno. In più lui aggiunse che era interessato a me, è che non aveva mai dimenticato quello sguardo. Mi disse anche che avrebbe voluto conoscermi prima, ma l'anno scorso non gli era possibile per via della ragazza troppo gelosa.» Tutte stiamo sorridendo come ebeti.
« Insomma una cosa tira l'altra, Lui ci provava spudoratamente. Ma io ero fidanzata, non potevo tradire il mio ragazzo.» Momento di pausa. « Così lo lasciai.» Tutte ridiamo ed esultiamo come se fossimo davanti ad un film.
« Restai un mese in più, seguendo tutte le sensazioni che mi passavano in corpo. Buttandomi di pancia in ogni opportunità, dicendo tutto ciò che pensavo e facendo tutto ciò che dicevo. Fu davvero magico essere se stessi ed accettare ciò che provavo, nonostante tutto fosse partito da un semplice sguardo dell'anno prima.» Dice nel sorriso. Mi sento come se in questo momento fossimo solo lei ed io.
«Quando finì l'estate, tornammo ognuno nelle proprie città, ed ovviamente io dovetti fare i conti con la realtà: il ragazzo lasciato, la famiglia confusa ma più di tutto la relazione a distanza. Infatti pian piano, diventò tutto più difficile perché lui era sempre più geloso ed io sempre più riluttante perché forse pensavo di aver corso troppo. Eppure lui sembrava conoscermi da una vita e mi leggeva dentro. E seppur il pensiero di perderlo mi logorava, dovevo capire cosa volevo davvero e per farlo dovevo lasciarlo andare.» Tutte fanno un gemito di delusione.
«Ehi ehi, Ne ho incontrati di amori a prima vista, di bei ragazzi e di dolci i ragazzi. Ma nessuno mi faceva tremare le gambe, sentire le farfalle nello e mandare in pappa il cervello come faceva lui con uno sguardo tutte le volte che lo incontravo al ristorante tutte quelle maledette estati.» Lei conclude e noi restiamo di sasso.
Improvvisamente Charlotte afferma: «Quindi alla fine l'ha sposato.»
La signora si guarda l'anello al dito e risponde: «Non la prima volta. Ho tentato di dimenticarlo. Ho persino sposato un uomo non capendo che mi stavo solo autoconvincendo che fosse meglio senza di lui. Ė stato solo dopo che l'ho incontrato all'inaugurazione del mio ristorante 10 anni dopo.. che ho capito di aver sposato la persona sbagliata. Quindi tesoro miei.. non opprimete mai le vostre sensazioni, anzi liberatele perché non sempre sono sensazioni sbagliate.»«E se la sensazione che Jonah possa farmi più felice di quanto possa fare Max non sia sbagliata?» Domando di colpo.
Martha si avvicina trascinando il vestito: «Amore, nessuno insinua che Jonah non sia una brava persona ma non si può negare che se fosse una cosa irrinunciabile, tu non penseresti ancora a Max.»«Stessa cosa vale per lui con la sua "relazione".» Pronuncia Nova.
«La tua ė una questione di orgoglio bella e buona, vero?» Intromette la mamma di Martha. Io non rispondo. «Ma se fossi davvero offesa, non ti farebbe né caldo né freddo allora se ti dicessi d'immaginare una cosa..»
La guardiamo confuse mentre lei si alza dalla poltrona, punta il dito verso di me e mi dice: «Immagina il suo sorriso.»
Di scatto mi spunta il sorriso largo di Max. Quello che tanto amo e che mi fa sorridere. Tutte mi guardando sorridendo ed io mi rendo conto che l'immagine del sorriso di Max era così davanti ai miei occhi che sto sorridendo anche io.
Cazzo.
Che mi ha fatto questo ragazzo?
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Max Level 2 || Arón Piper
FanfictionSono passati due anni dall'ultimo incontro tra Max e Vanessa. Lei ha proseguito i suoi studi e lo stage di lavoro; lui è uscito dalla sua dipendenza e sta lavorando per ottenere l'affidamento di suo figlio Thomas. Alla festa di laurea di un amico di...