Capitolo 33: Mi dispiace.

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Sono rimasta alla festa in compagnia di Kyle. Jonah è andato via presto perché domani ha una riunione nell'azienda di famiglia. La stessa di Max.

Dopo aver fatto a botte con Kenya, visto Max andare via con lei e avergli sentito dire quelle parole, ho cominciato a bere. Penso di aver raggiunto il limite e, siccome comincia a girarmi anche la testa, mi fermo.

Tessa però è più ubriaca di me.
Hardin la solleva portando il suo braccio sul collo e trascinandola pronuncia a Kyle: «Ei amico, mi faresti il favore di portare tu mia sorella a casa?»

Kyle afferma positivamente e dopo che anche Hardin esce dalla festa, mi accorgo che lui era l'ultimo del nostro gruppo rimasto:

Clarissa è andata via con Jonah, Aaron e Priya sono andati via presto, Elya si è sentito di nuovo male perciò Charlotte e Samuel l'hanno riportato a casa, Nova sarà da qualche parte con Leon e non ho idea di dove sia finito Poser.

Kyle si lancia sul posto accanto a me, facendo balzare il materasso del divano.
«Andiamo?» Pronuncia, perfettamente lucido. Kyle potrebbe bere anche tutto l'alcol in circolo, non gli farebbe nessun effetto.

Io annuisco lentamente. Lui si solleva di scatto e afferra la mia mano, per portarmi via.
La mia mente continua a ripetere il nome di Max, insistentemente. Sono così arrabbiata con lui per aver preso le parti di Kenya che quasi andrei a dirglielo in faccia.

Anzi.

Poco prima di entrare in macchina e dopo aver salutato praticamente tutta la confraternita, propongo a Kyle:
«Mi porti da Max?»
Lui sbuffa un sorriso.
«Non esiste.» Risponde.

«Perché no?»

«Perché sei ubriaca, sei arrabbiata con lui, non sei cosciente e non voglio assistere ad un'altro dramma tra Vanessa e Max. Ti riporto a casa.» Dice, salendo in auto.

Io mi rifiuto di salire. Incrocio le braccia e lo guardo da fuori. Dopo un po' si accorge che non sono ancora salita in macchina, così si gira. Fa un sospiro profondo e, abbassando il finestrino, mi ordina di salire in macchina.

«Portami da Max.» Ribadisco.
Lui sospira di nuovo. «Vanessa, ti prego.»
Non rispondo e rimango ferma.
«Nessuno è vostro fan più di me, però non sei nelle condizioni.» Pronuncia.

«Devo parlargli.» Dico, allentando il tono e la postura dura.

Lui sospira per l'ennesima volta e alla fine acconsente. Salgo in auto, un po' con il presentimento di star per fare una stupidaggine.

"Altro dramma tra Vanessa e Max."

Andrà sicuramente così, ma sento questa necessità di capire perché ha fatto quello che ha fatto.

Kyle mette in moto e parte spedito ma non prima di avermi fatto delle raccomandazioni:
«Se ci metterai più di venti minuti, capirò che state discutendo e andrò via.» Io annuisco. «Se ci metterai un ora, capirò che state scopando e andrò via lo stesso.» Pronuncia, poi sbuffa a ridere.

Io gli do un colpo sulla spalla, nascondendo il ghigno sul mio volto e, in men che non si dica, vedo Kyle rallentare di fronte il vialetto di una piccola casa.

Una piccola villetta a due piani in stile romantico con un grande giardino frontale.

«Max, sta qui adesso.» M'informa Kyle. La macchina e la moto di Max sono, di fatti, sul viale. «Sei sicura?» Domanda.

Io annuisco senza dire nulla, come se volessi tenere le parole tutte per Max.

Lui guarda l'orologio.
«Sono le quattro.» Pronuncia.
«Magari dorme.» Rispondo io.
«Quando Max litiga con te, non dorme mai.» Ribadisce Kyle.

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora