Capitolo 7: Ciao.

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Camminiamo a passo lento e rilassato verso la confraternita. Ci siamo tutti, tutti tranne Kyle che già è lì sul posto da mezz'ora.

Oggi sarà una serata molto easy, infatti Priya ha rinunciato a mettere la tuta blu per un paio di jeans ed una maglia, mentre io ho messo una felpa lunga fino metà coscia, un paio di pantaloncini nascosti dalla stessa felpa e degli scarponi comodi.

Il mio solito stile dark ma trendy.
Anche perché, con questa cavolo di gessatura, che avrei mai dovuto mettere? Non ho portato neanche la borsa, tengo il telefono sulla mano buona e cammino, chiacchierando un po' con Hardin.

Non gli ho detto che ho invitato quel ragazzo, Jonah, alla festa. Anche perché l'ho invitato per due motivi davvero futili per starne qui a parlare:
Il primo motivo è che è davvero simpatico ed il secondo motivo è la sua bellezza, ma questo ad Hardin può anche non importare.

Perciò mi farò la mia serata e basta.
E poi, non è neanche detto che venga: gli ho mandato l'indirizzo in quel messaggio ma lui non mi ha risposto.

Entriamo e veniamo, al solito, accolti bene da tutti.
Appena entro, nel salotto circondato da persone di tutti i tipi, scorgo anche Max con la sua ragazza che ridacchiano tra di loro.

Mi si forma un nodo allo stomaco che posso snodare solo con l'alcol. Anche se so che, vista l'ultima esperienza, Hardin mi starà addosso. Ma forse è meglio, non voglio dare una brutta impressione a Jonah, perché si! Stasera mi concentrerò su questa nuova conoscenza e fanculo Max Wheeler e la sua fidanzata che di africano ha solo il nome.

Evito il salotto, affrontando l'affollato corridoio lungo la cucina, per riempire il primo bicchiere.
Do una rapida occhiata a Max e contemporaneamente, lui alza lo sguardo verso di me. Ci guardiamo per un paio di lenti secondi finché non s'intromette Leon.

«Ciao Vanessa.» Pronuncia contento.
Scuoto la testa e, come se fossi caduta dalle nuvole, rispondo al saluto. Lui mi chiede come sto, io gli chiedo come va, lui mi dice che più tardi accenderanno il falò in giardino, io gli dico che ci vedremo lì e lui va via. Quando mi rigiro verso Max, lui e la sua ragazza sono spariti.

Volevo guardarlo ancora un po' negli occhi? Si.
Volevo giocare con lui a chi si guarda di più? Assolutamente si.
Ne vale davvero la pena? Direi di no.

Mentre sto qui a pensare e ripensare a cosa può o non può farmi stare male, sento il telefono nella tasca dei pantaloncini. Il bicchiere nella mano buona e la mano fasciata non mi aiutano a ragionare, così poso il bicchiere sul bancone e afferro il telefono.

Porto il cellulare all'orecchio, tenendolo con la spalla, e quando mi giro per riprendere il bicchiere, se lo sono già portati via. Ecco cosa odio delle feste in confraternita: che bevono pure le lacrime che versi.

Improvvisamente sento una voce maschile al telefono.
«Vanessa.»
«Si, pronto?»
«Sono qui fuori, credo.» Farfuglia un po' insicuro.
Io non riesco a sentire bene, e dal nome sul telefono spunta proprio "Jonah".

Esco dall'ingresso principale e, cercandolo tra le persone, lo vedo finalmente sul ciglio del marciapiede che solleva una mano al cielo per farsi vedere da me, così gli faccio cenno di avvicinare.

Lui avanza senza perdere tempo, con le mani in tasca. Un po' insicuro. Ovviamente non conosce nessuno, però stasera rimedieremo, perché sembra davvero una persona divertente, in linea con lo standard della mia comitiva.

A parte Poser, ma quello oltre essere fuori linea, è fuori di testa.

«Ciao!» Enuncia, con quel suo bel sorriso.
«Ciao!» Rispondo io, un po' imbarazzata.
«Stai benissimo.»

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora