Capitolo 21: Stiamo insieme.

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Cammino nervosamente avanti ed indietro.
Su e giù per gli scalini del vialetto.

Jonah sta per arrivare ed io sono un fascio di nervi.
Le parole di quella deficiente mi ronzano in testa come api fameliche e non mi mollano.

Mi slancio sul muretto, dondolando i piedi velocemente. Non è che Lee mi abbia aiutato più di tanto dicendomi: «Però quando ti ha nominato "Max", l'hai scaricata di brutto.»

Non è perché mi ha nominato Max, è stato un miscuglio di emozioni e me la sono presa con lei. Max non c'entra. Può prenderselo quanto vuole e quando vuole.

Deve fare a gara con quella tipa, con Kenya, non con me.

Non è vero.

Scuoto la testa per liberarmi dalla quella vocina nel cervello che fa ancora il tifo per Max.
Quando mi alzo per riprendere a camminare, finalmente vedo Jonah sbucare da dietro le siepi.

Mi guarda dietro il grigio fumo della sua sigaretta, ancora visibilmente amareggiato.
Mi avvicino a lui, ma non troppo. Questo lo blocca, a qualche metro da me.

«Allora?» Domando, dopo un po' di tempo.
Lui prende un'altra boccata dalla sigaretta, lasciando la mano sulla tasca dei suoi lunghi pantaloni beige, leggermente larghi sulle cosce. La camicia azzurra, sbottonata di due bottoni, stringe sulle spalle mostrando la sua figura.

È sempre bello.
Specialmente con quei riccioli cadenti.
Lascia il fumo e, senza guardarmi, domanda:
«Hai picchiato Kristal?»

Così.
Questa cosa che lei è già il primo argomento, mi urta così tanto che lui non può far a meno di accorgersene. Sto per rispondere ma lui mi riprende subito, facendomi sobbalzare.
«Ma che cazzo ti passa per la testa?»

Aggrotto la fronte, guardandolo visibilmente confusa.
«È una mia amica e tu non puoi andare a fare la teppista con i miei amici. Tieni la tua indole per te, se vuoi stare con me.» Dice, mostrandosi schifato.

Faccio un passo avanti, minacciosa, rispondendo a tono: «Partiamo dal presupposto che quella non è la tua amica, visto che te la scopavi fino a qualche mese fa quindi come prima cosa mi devi spiegare perché le parli ancora!»

Lui si gira, furioso.
«Chi te l'ha detta questa cosa, scusa?» Come se fosse caduto dal pero.
«Me l'ha detto lei. Vuoi sapere perché l'ho picchiata? Perché mi ha detto che saresti tornato da lei. E se è vero che vi vedete tra voi amici del circolo e c'è anche lei, io non sono d'accordo, Jonah.» Ribadisco, incrociando le braccia.

«Non c'è niente tra me e lei.» Farfuglia. Io rispondo subito: «Risparmiami le stronzate.»
M'interrompe di nuovo.
«Io devo essere costantemente minacciato dal tuo ex e tu, per una battuta del cazzo, le spacchi la fronte sul tavolino di un centro commerciale?» Domanda, urlando.

"Mi prenderò quel semidio di suo cugino."
La frase rimbomba in testa ma io cerco di seguire il filo logico di Jonah. Senza risultato.
«Mi ha dato fastidio.» Mi aggrappo alla prima frase che mi viene in mente.

La mia insicurezza, d'altro canto, da sicurezza a lui che prende la palla al balzo e rivela di scatto:
«E poi mi ha detto che hai reagito così quando ti ha nominato Max, non per me.»

Ecco.
Lo sapevo.

Nego finché posso.
«Non è vero.» Puoi fare di meglio, Vanessa. «Mi ha innervosito questa cosa con te. Di Max non me ne frega niente.» Ribadisco.

«Ok.» Lancia la sigaretta sul suolo e riprende le redini della discussione con una proposta insolita: «Devi dire a tutti che stiamo insieme allora, così Max si leverà dalle palle.»

«Perché?» Mi esce con un filo di voce.
«Che ci fa? Credo che se facessimo questo passo, diventerà più facile per entrambi.» Enuncia, sfiorandomi una mano.

Dire a tutti che stiamo insieme.
Sicuramente la maggior parte lo sa già, ma ammettere una cosa di queste. Io che non ho nemmeno avuto la forza d'impegnarmi con Max per paura di rovinare tutto, dopo tutto quel tempo, ufficializzo questo dopo solo qualche mese?

Perché Jonah corre così tanto?
Ho paura di non riuscire a stargli dietro.
Ho paura di non capire cosa lo tiene così accanito da questa cosa di ufficializzare, finire a letto insieme o correre in generale.

Annuisco senza avere la forza di rispondere.
Perché una parte di me, spera che forse così ritroverò un equilibrio.

Max l'ha fatto, perché non dovrei anche io?

Penso istintivamente.
Ma mi correggo subito pensando che è sbagliato fare le cose in relazione a Max.
Adesso basta.
Adesso ci siamo io e Jonah.

Dopo un intera serata sul muretto a parlare, improvvisamente sbucano Poser e Clarissa, passati per stare qualche minuto con noi.

Sollevò la testa dalla spalla di Jonah, intenta a guardarli arrivare. Quando Clarissa incrocia lo sguardo di suo fratello, si distanzia un po' da Poser, smettendo quasi di ridere.
Ma sono l'unica che se ne accorge.

Chissà che cos'hanno questi due da discutere sempre in segreto. Poser mi stampa un caldo bacio in guancia e Clarissa fa lo stesso.

«Avete passato una bella serata?» Domando, sorridendo.
Annuiscono entrambi, ridacchiando. Poser più di lei.
«Abbiamo un annuncio da farvi.» Dice Poser, afferrando Clarissa dalle spalle. Fa un sospiro, e dopo averla guardata velocemente negli occhi, enuncia: «Stiamo insieme.»

Jonah esordisce subito mentre io applaudo, restando seduta sul muretto. Clarissa sorride ma non si sbilancia più di tanto.

«Sono contentissimo.» Mormora Jonah.
Clarissa lo guarda impassibile.
Improvvisamente, mi rendo conto che Jonah mi sta guardando in attesa.

Scuoto la testa e, esponendo un sorriso forzato, enuncio che io che stiamo insieme. Ufficialmente.

Poser impazzisce letteralmente.
Jonah abbraccia Clarissa che ha un volto pressoché sconvolto.

Poser mi abbraccia ma io ho le attenzioni per Clarissa.
«Tutto bene?» Dico, sorridendo. In realtà, sono spaventata dalla sua reazione.

«State insieme?» Domanda.
Io annuisco.
«Tutto bene, tesoro?» Domanda anche Poser.
«Cosa c'è che non va, sorellina?» Chiede anche Jonah, ridacchiando. «Non sarai mica gelosa.»

Lei mi da un ultima occhiata e poi, sbuffa a ridere.
«Buona fortuna, Vanessa. Davvero.» Enuncia, ridacchiando.

Tiro un sospiro di sollievo, anche se mi ha davvero preoccupato la sua reazione. Forse Jonah ha ragione, sarà un po' di gelosia da sorella. Io sono piena di gelosia da fratello.

A proposito, come posso dirlo ad Hardin senza che lui vada in escandescenza?
Mi dirà sicuramente che sto correndo e facendo le cose troppo di fretta. Abbiamo sentito la necessità di parlare così poche volte di Jonah, che sicuramente non se ne renderà conto.

Come non me ne rendo conto nemmeno io.
Sarà la scelta giusta?

Sarà lui la persona che voglio nella mia vita?

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora