Capitolo 4: Per emergenza.

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Scendo dall'auto e Hardin fa il giro per chiudere la macchina. Tessa si sistema l'abito ed intanto io noto che c'è un sacco di gente che entra dal portone di casa di Kyle, lasciato aperto apposta.

Mi dò un ultima sistemata mentre mi dirigo anche io, insieme a Tessa.
«Ho dimenticato il regalo in macchina, voi salite.» Dice Hardin. Tessa mi fa segno di salire e faccio come dice.

Quei due avranno di nuovo litigato, non si sono parlati per tutto il tragitto. Meglio lasciarli un po' soli.

Salgo le scale, vedo che anche la porta è aperta e la gente entra a flotta. È una vera e propria festa in grande. Sempre detto che non invidio i vicini di casa di Kyle e Poser.

Entro ed il primo che vedo è proprio Poser.
Mette una mano sul cuore e fa gesto come se stesse per svenire.
«Si vede proprio quando entri tu.» Dice, sorridendo.
Ridacchio alla battuta e corro tra le sue braccia.
Lui mi stringe forte, quasi sollevandomi dal pavimento.

« Sei venuta sola?» Dice, preoccupandosi di me.
«No no, ci sono Hardin e Tessa sotto.» Rispondo.
«Ah bene, siamo quasi tutti.» Ribadisce.

Mi guardo intorno e la gente è davvero tanta.
Va bene che stiamo parlando di Kyle, ma quanta gente ha invitato? Sbuffo una risata a Poser e lui mi congeda dicendomi che va a prendersi qualcosa da bere.

Rimango lì a guardarmi in giro, ma ho una strana sensazione addosso. Come se lui fosse qui senza essere qui, perché ancora non l'ho visto.
Scorgo Priya e Aaron tra le persone, mentre parlano con Leon.

Mi avvicino per salutare e noto Leon guardarmi da testa a piedi. Mi lusinga essere guardata da quei grandi occhi color smeraldo.
«Ciao Leon.» Dico, avvicinandomi per abbracciarlo.
«Ciao Vanessa.» Dice un po' imbarazzato.

Mi viene da ridere.
Con Priya accanto mi sento meglio.
Poi finalmente veniamo raggiunti dal festeggiato.
«Ingegnere.» Dico, facendo un inchino.
Lui ride e si appresta a salutarmi, con un caldo abbraccio.
«Ciao Vanny.» Enuncia, nel suo sorriso.

Mi dice che c'è molto alcool come piace a me ma che dovrò farmi perdonare per non essere arrivata alla cerimonia. Non so bene come dirgli che in quel esatto momento.. io stavo dormendo.
Stanotte ho fatto le ore piccole e avevo bisogno di riposare. Meglio, perché ora mi sento come rigenerata, e proprio nel pieno delle mie forze, andrò a bere.

Mi avvicino al bancone degli alcolici e mi verso un cocktail. Ecco il primo.
«Già bevi?» Sbuca dietro Poser, anche lui bevendo.
Soffoco le risate in un sorso del cocktail e gli do un pugno sulla spalla. Ovviamente, muscoloso com'è, per poco non ci lascio la mano.

«Come stai?» Domanda.
Annuisco, facendo un lungo sospiro.
No, così si capisce troppo, smistiamo il tutto con un bel sorriso.
Gli rivolgo la stessa domanda.
«Io sto bene, ho tanta voglia di ubriacarmi e fare festa.» Dice, con il suo bel sorriso stretto.

Improvvisamente, mi rendo conto che nel divano ci sono seduti quei due tizi della confraternita. Quei due specie di spacciatori in incognito: Ginger e Saint.
«Che ci fanno quei due li?» Chiedo.
«Chi?»
«Ginger e Saint.» Farfuglio.
Lui deglutisce e risponde: «Ginger e Kyle erano vicini di casa da bambini, e poi siamo amici. Ma non quel tipo di amici, non siamo loro clienti.» Mentre parla, si sprigiona un odore forte di ciliegia.

Lo ascolto parlare ma le mie attenzioni si proiettano alla porta d'ingresso quando lui entra.
Più muscoloso ed ha rasato i capelli. Senza i suoi riccioli spiccano di più i suoi occhi chiari. Tutti accorrono a salutarlo, il primo Kyle. Lui sorride.
Sorride con quel suo bellissimo sorriso, a labbra strette, che gli allarga le narici e socchiude gli occhi. Un sorriso pieno di commozione.
Mi affaccio per vederlo meglio e.. non l'avessi fatto mai.

Max Level 2 || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora