JONAH
«Allora? Mi dici cosa stai combinando?» Sbraita ancora mio fratello. Braccia incastrate tra di loro, con i muscoli che guizzano fuori ed espressione cupa.
Sospiro rumorosamente in cerca di una scusa quando desidererei semplicemente che mi sia sorella non avesse mai parlato. Adesso Charlie si metterà nel mezzo o, peggio ancora, mi farà uno dei suoi monologhi sulla vita. Scommetto che ne sta già formulando uno in testa.
«Invece di guardarmi come un ebete rispondi, cazzo.» Enuncia spazientito. Do una rapida occhiata a mia sorella che si sta alzando dal bancone per allontanarsi ma lei non ricambia lo sguardo.
«Vendetta. Su Max.» Dico, cercando ancora lo sguardo di Clarissa. Mi basta solo guardarla negli occhi per dirle che comunque, io la ucciderò.
«Max? Max tuo cugino?» Domanda, sorpreso. Cerca anche lui lo sguardo di Clarissa, ma lei sta girata da un lato con il piede che tamburella sul pavimento.
Annuisco, rendendomi conto che aspetta spiegazioni dettagliate.
«Mi sta sul cazzo quindi mi sto divertendo a farlo soffrire un po'.» Bofonchio. Nella mia testa l'idea rende anche bene, ma se sto qui a spiegare a quello scettico di mio fratello, non rende.
Poggia le mani sui fianchi e mi guarda sempre più sconvolto.
«Ma di che cazzo stai parlando, Jonah?» Chiede.«Senti, ma che te ne frega? Non sono cazzi tuoi quello che faccio o non faccio.» Dico, spazientito. Magari così posso togliermelo dalle palle. Mi giro per andare verso il bagno a sciacquarmi il viso ma improvvisamente vengo strattonato dal braccio e riportato al posto di prima.
«Ho Clarissa in lacrime sulla cucina di casa mia e tu che mi parli di una vendetta del cazzo ad una persona della nostra famiglia quindi ora tu stai qui e mi dici che cosa cazzo stai combinando.» Riferisce minaccioso Charlie, con i suoi occhi direttamente puntati sui miei.
Se lo dicessi, per filo e per segno, lui mi metterebbe i bastoni fra le ruote. Sicuro. Così provo a raggirare la situazione al mio favore senza che nessuno possa distruggere il mio piano a qualche giorno dalla meta.
«Max mi sta sul cazzo, e la ragazza della quale mi sono innamorato è la sua ex.» Dico esagerando con i termini così da addolcirli. «Lui mi rompe un po' le palle così io di proposito frequento le sue feste e la sua comitiva, così che possa vedermi. Ma io sono davvero innamorato di Vanessa.» Dico, serio.
Quasi non vedo l'ora di tornare per cominciare la "festa finale", solo e soltanto per potermi liberare da questa storia. Non ne posso più di Vanessa.
Soprattutto dopo quello che mi ha fatto.«Sei un bugiardo, Jonah. Sei falso!» Urla Clarissa, alzandosi di colpo dalla seria. «Lui vuole solo scoparsela per far soffrire Max. Stai mettendo nel mezzo situazioni che non ti appartengono, Jonah! E persone che non c'entrano!» Urla ancora.
Giuro, quanto vorrei schiaffeggiarla ora come ora.
«Io non ci sto capendo un cazzo. Chi è Vanessa?» Farfuglia mio fratello.
«Solo perché tu sei innamorata di Poser e hai paura che la mia storia con Vanessa possa influire sulla vostra. Non è colpa mia se ti sei scelta il migliore amico di Max, Clarissa!» Rispondo io.
Cerco di farle capire che avrebbe potuto reggermi il gioco con un'altra persona piuttosto che con uno che sta sempre in mezzo ai piedi, l'amico stretto di Vanessa ed il migliore amico di Max. Sono cazzi suoi.
«Poser? Ma chi è Poser?» Borbotta ancora Charlie.
«Sei un pazzo, Jonah. Un pazzo! Quella ragazza non ti ha fatto niente per meritarsi questo. Stai costruendo tutto questo su una base di ipotesi: Credi che Max sia ancora innamorato di Vanessa e pensi di farlo soffrire se...» La interrompo.
«Allora spiegami questo, Clarissa: che cazzo ci faceva Max a casa di Vanessa poco fa?» Domando, in modo acido.
Le aggrotta le sopracciglia e mi guarda confusa.
La stupida insolente.
Charlie si sposta.«È stato a casa sua, Clarissa. Lei sta con me, è la mia ragazza ma ha aspettato che partissi per starsene un po' da sola con Max.» Dico, abbassando il tono della voce. Mi rendo conto di tante cose, adesso che le sto dicendo a voce alta e non più nella mia testa: «Capici? A prescindere da come il tutto sia iniziato, con me che volevo solo farlo soffrire, capisci come non perda tempo a rubare ciò che mi spetta? Non ha minimamente pensato al fatto che io potessi soffrire senza Vanessa, è andato lì e basta. Chissà a fare cosa, chissà a dirle cosa. Prova a separarci dal primo momento e probabilmente ci è pure riuscito.» Prendo un momento di respiro e poi le chiedo: «Pensa se fosse stato tutto vero. Pensa se avessi conosciuto Vanessa in buona fede e ci fossimo fidanzati senza troppi giochetti nel mezzo. Io forse non sono la persona giusta per parlare di correttezza visto che ho iniziato tutto questo per uno scopo, ma lui.. lui ha fatto tutto perché è fatto così. Ti toglie ciò che ti appartiene.» Enuncio.
Lei mi guarda sbalordita, mentre Charlie chiede ancora:
«Che intendi con "ciò che ti appartiene"? Non starai parlando di..»«Ha dato gran parte delle azioni della società a Max. Quel patetico tossicodipendente che non sa nemmeno prendersi cura di suo figlio. Figuriamoci della nostra società.» Affermo velenoso.
«Abbiamo mai fatto qualcosa per il nonno noi? Io mi sono tirato fuori dalla famiglia anni fa e tu non hai fatto altro che comportarti più da dipendente che da suo nipote. Sono le ultime volontà del nonno e non puoi prendertela con Max se ha saputo dargli più affetto di noi.» Charlie cerca di farmi ragionare ma io non smetto di pensare a Vanessa.
Non so esattamente cosa sia successo tra di loro oggi, ma una parte di me vorrebbe solo chiudere la faccenda e farlo star male una volta per tutte. Nessuno mi toglierà questo pensiero dalla testa.
«Jonah.» Clarissa richiama la mia attenzione. «Tu lo sai adesso qual è il tuo problema. Non è più la questione dell'eredità del nonno ma il fatto che lei ti piace.»
Sbuffo una risata ed enuncio:
«Ti sbagli.»Ma mento.
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Max Level 2 || Arón Piper
FanficSono passati due anni dall'ultimo incontro tra Max e Vanessa. Lei ha proseguito i suoi studi e lo stage di lavoro; lui è uscito dalla sua dipendenza e sta lavorando per ottenere l'affidamento di suo figlio Thomas. Alla festa di laurea di un amico di...