MAX
Mi rompe non poco sapere che l'insistenza di mio padre mi abbia rubato del tempo con Vanessa. D'altro canto, mi ha beccato di buon umore.
Sentir dire a Vanessa: «Ti amo anche io.» Mi ha riportato al settimo cielo. E andare lì non mi crea nessuno scompenso ne mi demoralizzerà, finché ho il suo amore con me.
Giungo nel vialetto di casa, posteggio la moto e mi dirigo verso la porta, finché sento delle voci provenire dal giardino posteriore: devono essere tutti li.
Prendo un respiro profondo e ci vado. Apro il piccolo portone e in un attimo ho tutti gli occhi puntati addosso.
Uso una mano per ripararmi dal sole e, mostrando disprezzo in volto, pronuncio: «Ciao.»
Mia zia e mia madre sono le uniche a salutarmi. Jonah sta seduto accanto a Clarissa e stanno veramente una merda. Lui tiene il volto chino e non mi guarda. Fa bene.
Lascio tremolare le chiavi della moto in mano mentre loro ricominciano a parlare di affari. Mio padre parla degli ultimi accordi ma mio zio non risponde.
Io intanto mi verso una limonata e mia madre mi raggiunge: «Grazie di essere venuto.» Ammette sorridendo.
«Mi dici perché cazzo ha insistito?» Sussurro io.
«Non è stato lui.» Borbotta di nascosto mia madre, volgendo le spalle agli ospiti. «È stato tuo zio a chiedere più volte la tua presenza.»Mio giro verso mio zio Klaus, padre di Jonah, e noto che mi sta fissando mentre mio padre gli parla tranquillo.
Ricambio lo sguardo guardandolo confuso: Non mi ha mai considerato prima di oggi.
Mi giro con la limonata in mano e vedo Clarissa avvicinarsi. Prende anche lei un bicchiere e mi chiede come sto. Dopo aver conversato un po' sulla salute l'uno dell'altro, lei passa all'attacco:
«Hai sentito Poser?»La guardo sollevando un sopracciglio. Ho sentito Poser? È la mia famiglia più di questa gente qui in giardino. Che razza di domanda.
Lei si corregge capendo l'errore e nasconde l'imbarazzo nella sua limonata.
«Vuoi un consiglio?» Domando sottovoce. Lei mi guarda. «Vai avanti.»
Clarissa sgrana lo sguardo e volgendosi a me risponde: «Max.. io..»
«Vai avanti.» Rispondo più deciso. «Non lo meriti.»
Lei china il capo e si gira dall'altro lato. Colpita ed affondata. Perché oltre che Vanessa, questi due hanno intaccato anche Poser, senza alcuna ragione.
Lei rientra velocemente in casa senza dire una parola. Io rimango lì ad ascoltare i loro grandi discorsi finché, mio zio non prende parola:
«E tu che pensi, Max?» Domanda.
Lo guardo confuso: «Di cosa?» Chiedo di getto.
«Le ultime statistiche dell'azienda sono troppo alte, che proponi di fare?»Ma che vuol dire "le ultime statistiche dell'azienda sono troppo alte"? Che ne so io. Cosa dovrei rispondere? "Usate una scala"?
Alzo le spalle ma stranamente risponde mio padre per me: «Che ne può sapere.» Domanda sorridendo. «Non è ancora del campo.»
Oggi mio padre pare stranamente docile rispetto alle altre volte. Anche se in chiamata mi è sembrato Satana.
«No, ma voglio sapere in mano di chi, nostro padre, ha lasciato tutto, no?» Domanda.
Ah, ecco dove vuole andare a parare. Sbuffo un sorriso beffardo ma risponde di nuovo mio padre, mostrandosi confuso all'affermazione di suo fratello.
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Max Level 2 || Arón Piper
FanficSono passati due anni dall'ultimo incontro tra Max e Vanessa. Lei ha proseguito i suoi studi e lo stage di lavoro; lui è uscito dalla sua dipendenza e sta lavorando per ottenere l'affidamento di suo figlio Thomas. Alla festa di laurea di un amico di...