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Il turno del ragazzo asiatico giunse al termine quando iniziò ad intravedere i primi raggi solari. Nel momento in cui Akai controllò l'orario e vide che si erano fatte le 5, andò dalla maga con l'intento di svegliarla. Dovette sussurrare il suo nome tre volte per farle aprire gli occhi.
La prima cosa che Candy vide furono gli occhi di Akai, che brillavano sopra di lei. Quando si rese conto che fu proprio lui ad averla svegliata, si alzò di scatto, rischiando di svegliare anche Irina, che dormiva di fianco a lei. Non si era neanche svegliata completamente, eppure le sue guance erano già di un colore roseo.
Akai diede l'orologio alla maga, e senza dire una parola si allontanò facendo il giro del grande albero, dove tutti stavano riposando.
Candy si strinse l'orologio al petto e iniziò così il suo turno.

Turno di Akai: Nulla da segnalare — almeno credeva.

Turno di Candy: Nulla da segnalare.

Ore 06:00, fine dell'ultimo turno.
Adesso si potevano udire i dolci cinguettii degli uccellini, che occupavano un piccolo spazio sui rami degli alberi presenti nella zona dove sostavano i Guerrieri, ormai non più avvolta dalla penombra.
Candy, con l'aiuto della Air Magic — magia che le permetteva di volare —, si avvicinò agli altri membri della sua squadra, intenta a svegliarli.
Col palmo della mano toccò il grande tronco dell'albero attorno a cui tutti riposavano e in brevi istanti, delle foglie incominciarono a lentamente cadere.
Le foglie caddero attorno e sui corpi dei Senshi addormentati, e piano piano iniziarono ad aprire gli occhi, fatta eccezione per Akai. Infatti, quest'ultimo non aveva chiuso occhio da quando si era svegliato per via del suo ultimo incubo. L'idea di riaddormentarsi non gli era neanche passata di mente. Fu il primo ad alzarsi in piedi.
Per svegliare Matt, fu necessario l'intervento di qualcuno, in questo caso Irina, che gli mise il piede sulla spalla. Quando il corpo del ragazzo inglese fu quasi ricoperto dalle foglie, finalmente, aprì gli occhi. Disorientato, si guardò attorno. Una delle prime cose che vide fu lo stivale di Irina a contatto con la sua maglia. Matt chiuse nuovamente gli occhi, fece degli strani versi assonnati e poi si girò da un lato, dando le spalle alla ragazza russa.
«A momenti riprenderemo la spedizione, hai bisogno di svegliarti», gli disse Irina, con tono lievemente infastidito.
«Mmhh... Non possiamo aspettare un altro po'?», rispose Matt, ignorando completamente il fatto che Irina avesse ancora un piede sul suo corpo. «Che cambia tra le 6 e le 8? Non è che quel pazzo stregone si aspetta che arriviamo in un determinato orario», commentò. Sembrava che fosse ricaduto un'altra volta nel sonno.
A quel punto, Irina socchiuse gli occhi, la sua gamba venne circondata dal ghiaccio e la pressione che stava esercitando sulla spalla di Matt aumentò. Ora, se fosse successo in qualsiasi altro momento, Matt avrebbe sentito solo il calore della sua spalla diminuire leggermente, ma in quel momento era praticamente indifeso — e i suoi riflessi non erano come quelli di Akai, Alex o Irina, che avrebbero potuto percepire un attacco nemico anche durante un sonno profondo. Di conseguenza, il ragazzo inglese sentì la temperatura corporea di Irina invadergli la spalla, e in breve tempo tutto il braccio destro, riducendo la sua a circa undici gradi. In pochi attimi, Matt scattò in piedi, quasi saltando, e iniziò a sbottare contro la ragazza russa (sul fatto che avesse poca pazienza e che non sapesse trattare con le persone), la quale non gli prestò la minima attenzione e fece tornare la sua gamba allo stato normale.
Alla visione di quella buffa scena — che sembrava a tutti gli effetti un litigio tra fratello e sorella —, Candy si mise a ridere, cercando di non farsi notare troppo. Ma tu guarda... il mio intento era quello di svegliare anche lui in maniera dolce, e invece...
Aaron si tolse il sorriso dal volto e iniziò a spostare lo sguardo alla ricerca del ragazzo dagli occhi rossi, visto che un paio d'ore prima gli era sembrato che non stesse molto bene. Quando poi, quest'ultimo spuntò da dietro l'albero, il canadese smise di cercare.
Lo sguardo vuoto di Akai perforò nell'animo dei presenti, attirando l'attenzione su di lui. Fortuna che poi ci pensò Irina a spezzare la lieve tensione che si era creata.
«Adesso io e Matt vi procureremo dell'acqua». Guardò nella direzione del ragazzo che aveva svegliato in modo brusco, che nel frattempo era rimasto sempre nello stesso punto, ma aveva smesso di accanirsi contro di lei. «Ti prego di aiutarmi», gli disse, per poi spostarsi un paio di metri più avanti. Matt obbedì come se fosse costretto. Sul suo volto si potevano già intravedere delle occhiaie, che sarebbero sicuramente peggiorate durante il corso della giornata.
«Ancora non capisco tutta questa tua fretta», commentò, con tono ancora addormentato, e poi sbadigliò.
Irina aggrottò leggermente le sopracciglia. «Taci e dammi una mano». A quella risposta, un sorriso tornò ad illuminare il volto di Aaron. Non si aspettava che tra i Guerrieri ci fossero individui come Candy o Matt. Pensava che sarebbero stati tutti come il fratello, delle persone con la quale è praticamente impossibile andare d'accordo. Era così che gliel'aveva descritti il suo capo — proprio come aveva fatto Higuma con Akai. Poi, però, pensò: Ma cosa ne vogliono sapere i nostri capi delle nostre personalità? Ci trattano come macchine da guerra, non provano neanche minimamente a capire quello che proviamo. Se lo facessero, allora, magari... lui...
«Aaron, vieni a lavarti la faccia». Il canadese alzò immediatamente lo sguardo, era stata Irina a pronunciare quelle parole. In quell'istante vide che Candy si stava lavando la faccia con l'acqua nata dalla fusione delle magie di Irina e Matt, e che quest'ultimo aveva le sopracciglia bagnate.
«Uhm, sì», disse Aaron.

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