26.

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Non appena l'ultima sagoma svanì nel nulla, Irina sospirò in preda al sollievo.
Akai si era rialzato da terra, Aaron era ancora vicino a lui.
Anche Candy sospirò, modificando però l'espressione del volto, a differenza di Irina. Poi disse: «Beh, anche se si trattava di una trappola abbiamo trovato il modo di cavarcela». Successivamente si grattò la fronte col dorso della mano.
«Erano stranamente deboli», disse Irina. Un commento che non necessitò e non ricevette alcuna risposta.
Il viso di Matt era ancora illuminato dal sorriso, visto che era stato in grado di usare correttamente la nuova tecnica che aveva appreso. Provava molta gioia nell'usare le sue tecniche, poiché non poteva farlo mentre era in missione. Data la potenza delle sue fiamme, avrebbe mandato tutto in fumo — letteralmente.
La maga si avvicinò a lui, arrossendo un po'. Dopo avergli detto che trovava il suo Lighter Ash formidabile, gli chiese qualcos'altro su quella e sulle altre sue tecniche. Matt era felice che Candy mostrasse interesse nei confronti del suo potere. Nei suoi ventuno anni di vita, nessuno, a parte il suo capo, l'aveva mai fatto. Tutti lo trovavano pericoloso, e in realtà questo punto di vista lo condivideva anche Abigail, il suo capo.
«L-Lo pensi davvero?». Matt rivolse il più sincero dei suoi sorrisi alla ragazza spagnola, che a sua volta rispose di sì con la testa, mentre socchiudeva gli occhi per quanto si fosse ampliato il suo, di sorriso. «Grazie mille! Per me questo è uno dei complimenti più belli che qualcuno possa farmi! Sai, non è facile contenere un potere come il mio, e io non sono un tipo preciso. Questo mi porta ad impegnarmi ancora di più. Però, quando poi noto che il risultato rispecchia quello che avevo in mente, non posso fare a meno di esserne felice e riconoscere i miei sforzi». Anche Matt arrossì lievemente. «E tu che mi dici? Anche tu possiedi alcune tecniche legate al fuoco, no? Anche per te è complicato mantenere la giusta precisione?».
«Beh, in realtà non mi è difficile. Qualsiasi fiamma generi, verrebbe immediatamente divorata dalle tue, visto che sono più potenti». Matt fece una faccia come per dire "Ah". «Logicamente, se un potere è più debole, è anche più facile contenerlo ed essere più precisi», disse poi, la maga.
Matt inclinò la testa e alzò un sopracciglio. «Di che cosa stai parlando? Guarda che il tuo potere non è inferiore al mio». Candy sembrò stupita da quella risposta. «Nessuno lo è. Dipende dalle occasioni, ma abbiamo tutti delle abilità fortissime! Come fai a considerare il tuo potere inferiore al mio se, a differenza mia, puoi fare uso diverse tecniche, legate a diversi elementi? Dico io, puoi addirittura volare. Io mica lo posso fare», disse, gonfiando le guance.
Candy non poté fare a meno di ricominciare a sorridere. Non intendeva dire che la sua abilità era inferiore a quella di Matt. Il suo intento era quello di dire che le sue abilità legate alle fiamme erano inferiori a quelle di Matt. Comunque, non lo corresse e lo ringraziò, guardandolo negli occhi. Poi l'inglese rispose un energico "Figurati!", e ci abbinò una risata.
Alex incominciò ad avanzare a passo lento nella direzione di Irina. Una volta arrivato ad un metro da lei, gli disse: «Che cosa volevi intendere quando hai detto che la civetta che ci spiava poteva trattarsi di una marionetta?». Con quella domanda, riportò nell'aria un'atmosfera cupa. Irina lo guardò, muovendo impercettibilmente la testa. Alex assottigliò lo sguardo e aggrottò le sopracciglia. «Tu sai qualcosa che noi non sappiamo, quindi ti consiglio di fornirci una spiegazione», aggiunse, in tono torvo.
Irina guardò anche gli altri suoi compagni di squadra, e poi ritornò a guardare lo statunitense dritto in faccia. «Sai cosa? Non mi va di spiegarmi in questo esatto momento». Iniziò a camminare, allontanandosi sempre di più da Alex, che sembrava sul punto di perdere la pazienza. «Tanto, sono sicura che dietro una di queste porte lo capirete da soli», disse la ragazza, indicando la porta che avrebbe condotto alla stanza successiva, ossia la sala smeraldo.
Alex ringhiò. «Ehi, non fare la menefreghista. Già non sopporto essere parte di una squadra, figurati a non essere a conoscenza di qualcosa che un mio compagno sa», gli disse.
Per qualche strana ragione, anche Akai concordava con lui. Più che altro, adesso era interessato a saperne di più, su quella civetta.
«Ci tieni così tanto a saperlo, Alexander Jonesty?», gli domandò Irina, assottigliando leggermente lo sguardo. «Allora seguimi». Detto questo, riprese ad avanzare verso le brevi scalinate in marmo bianco.
Gli altri Senshi la seguirono, senza farsi ulteriori domande. Dopo un po', anche lo statunitense iniziò a seguire i suoi compagni, ma solo dopo aver sbuffato.
Arrivarono davanti al portone con sopra la scritta "sala smeraldo". Matt commentò dicendo: «Ma per caso ogni stanza in questo castello ha il nome di una pietra preziosa o di qualche minerale?».
«Sicuramente sarà una sala tutta verde, fatta interamente di smeraldi», disse Candy.
«Come i tuoi occhi». Dopo quest'ultimo commento da parte dell'inglese, calò un silenzio tombale. Matt e Candy arrossirono, ma la maga maggiormente. «No... Cioè... È perché i tuoi occhi hanno lo stesso colore di uno smeraldo, quindi... Nel senso, non volevo...».
«Ah, non preoccuparti. A-Anzi, mi hai fatto un complimento, te ne sono grata», lo tranquillizzò lei, alzando entrambe le mani.
Tutto ciò è davvero patetico, pensò Alex. Aaron lo guardò con la coda dell'occhio e abbozzò un sorriso.
«N-Non... Cioè, volevo dire... F-Figurati», disse Matt, grattandosi in maniera insistente la nuca.
«Quando avete finito di fare come Tam e Deline, ditecelo, così possiamo possiamo proseguire», commentò lo statunitense.
Immediatamente, l'attenzione del castano fu spostata interamente sulle ultime parole del biondo. «Maddai! Hai letto anche quel fumetto? Certo, non ti facevo un tipo da storie romantiche». Tam e Deline erano i nomi dei protagonisti di un fumetto che narrava le loro vicende e del loro percorso di vita, fino a quando non si innamorano l'uno dell'altro e decidono di sposarsi.
Rapidamente, lo sguardo di Alex cambiò. «NON MI PIACE QUELLA ROBA, IDIOTA!», rispose, ferocemente.
«E allora come fai a conoscerlo?», chiese Matt.
«È UNO DEI FUMETTI ROMANTICI PIÙ FAMOSI AL MONDO, È IMPOSSIBILE NON CONOSCERLO!».
Matt assunse un'espressione pensierosa, come se stesse decidendo se credere o meno alle parole del suo compagno.
«Finitela di comportarvi come dei bambini», intervenne la russa. «Fate un po' di silenzio e procediamo». Dopo di ciò, la grande porta venne aperta e i Senshi se la chiusero alle spalle.

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