12. Un bacio e un sorriso.

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Mi svegliai di soprassalto, guardai la sveglia sul mio comodino erano le quattro del mattino, fuori stava praticamente deluviando. Mi alzai dal letto e guardai fuori dalla finestra e sobbalzai quando un forte tuono illuminò l'intera stanza. Decisi di uscire dalla mia camera, percorsi il lungo corridoio finché non mi fermai davanti la porta della stanza di Stefan, decisi di entrare per dare un'occhiata, era disteso sul suo letto, aveva le labbra socchiuse, il ciuffo arruffato e dormiva beatamente, in quel momento era così sereno, come non l'avevo mai visto. Mi sdraiai al suo fianco, avevo troppa paura per dormire da sola, mi girai al lato opposto del letto e chiusi gli occhi, quando sentì improvvisamente cingermi la vita, un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra. Mi svegliai, subito mi accorsi che non riuscivo a muovermi c'era qualcosa o qualcuno che mi bloccava, mi girai e vidi Stefan, le nostre gambe erano intrecciate.

"cosa ci fai tu nel mio letto?" disse visibilmente confuso.

"avevo paura del temporale e ho trovato rifugio solo nelle tue braccia" dissi arrossendo imbarazzata.

"è da tanto che non dormivo così bene" disse sorridendomi appena.

"anch'io" dissi abbassando lo sguardo.

"in questo momento ho una voglia matta di baciarti" disse fissando insistentemente le mie labbra.

Cosa aspetti? Pensai.

"fallo allora" dissi in un sussurro.

Le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza, quando all'improvviso suonò la sveglia che fece sobbalzare entrambi.

"dobbiamo andare a scuola" dissi allontanandomi.

"a quanto pare" disse alzandosi dal letto indifferente.

Decisi di alzarmi anch'io, andai in camera mia, scelsi i vestiti che avrei indossato quel giorno e mi diressi verso il bagno.

"hai finito? Sei chiuso in quel bagno da più di due ore" dissi esasperata.

"ho quasi finito" disse urlando.

"quasi?" dissi facendo una risata isterica.

"taci, sembri un'oca" disse infastidito.

Aspettate, mi aveva appena dato dell'oca?

Dopo una mezz'ora decise finalmente di uscire.

"tu" dissi puntandogli un dito contro.

"hai rotto il cazzo, tornatene da dove sei venuta" disse inacidito.

Senza rispondergli mi girai e ne ne andai. Avevo avvisato Maria che quella mattina non sarai andata a scuola perché mi sentivo poco bene, anche perché si era fatto troppo tardi per prepararmi. Mi chiusi in camera mia e mi distesi sul letto, poco dopo sentì la porta di casa chiudersi segno che Stefan se n'era andato. La giornata passó abbastanza in fretta, era arrivata l'ora di cena ma decisi di non scendere per non vedere il suo bel visino, che prima o poi avrei rovinato io con le mie stesse mani a forza di sberle. Improvvisamente sentì bussare violentemente alla porta.

"apri questa porta, non fare la bambina capricciosa" disse in tono minaccioso.

"cosa vuoi? Davvero Stefan non mi sento bene molto bene, lasciami in pace ne parliamo domani" dissi stanca.

"aprimi" disse addolcendo il suo tono di voce.

"aspetta" dissi, mi avvicinai alla porta e l'aprì per poi risedermi di nuovo sul letto.

"cosa vuoi?" dissi.

"parlarti" disse.

"non abbiamo più niente da dirci" dissi.

"si invece, scusa se se ti ho urlato contro stamattina, non volevo ero nervoso e me la sono presa con te. L'unica certezza che ho ora è che ho bisogno di te" disse prima di unire le nostre labbra.

Un sorriso uscì dalle labbra di entrambi.

Noi litigheremo, ci urleremo contro, ci perdoneremo e, dopo un bacio e un sorriso, ci ameremo sempre un po' di più.

ECCO UN NUVO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA!! COMMENTATE IN TANTI MI RACCOMANDO HAHAHA😂👍 BYE❤️

Between love and hate (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora