40. Influenza.

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"cosa intendevi dire con quel 'prova ad indovinare?' Lo sai che non sono molto sveglia" dissi gesticolando.

La serata si concluse molto bene, mi ero divertita davvero tanto anche se il mio ragazzo mi aveva lasciata così sulle spine senza dirmi più niente e senza baciarmi, ah gli uomini pensai sbuffando.

"allora vuoi rispondermi?" dissi irrequieta.

"vuoi davvero che te lo specifichi?" disse con un sorrisino malizioso.

"forse no" dissi riflettendoci.

"ecco, forse è meglio" disse ridendosela.

Sconsolata mi appoggiai al sedile della macchina e stanca chiusi le palpebre.

"Co svegliati, avanti sei pesante" disse agitandomi.

"ma se sono magrissima, sei tu che non sei più in forma" dissi aprendo gli occhi ed alzarmi.

"piccola ma mi hai visto? Cioè hai visto il mio fisico palestrato vero?" disse vantandosi.

"forse dovrei farmi una visita oculistica, perché io non vedo niente" dissi scrutandolo.

"ho scelto una ragazza che è anche una talpa" disse prendendomi in giro.

"non sei per niente divertente" dissi.

"oltre ad essere una talpa oltretutto non ha nemmeno il senso dell'umorismo" disse pensando.

"la finisci?" dissi protestando.

Sorrise.

"va bene, solo perché si è fatto tardi, se no avrei di sicuro continuato" disse sorridendo innocente.

"non ne saresti uscito vivo da quella conversazione sai?" dissi inarcando un sopracciglio.

"buonanotte" disse spettinandomi i capelli senza rispondere alla mia domanda e andarsene.

"non mi ha dato il bacio della buonanotte" dissi piagnucolando.

Entrai in casa, tutte le luci erano spente questo voleva dire che quindi i miei genitori già stavano dormendo. Silenziosamente entrai in camera mia, mi misi il pigiama e subito caddi in un sonno profondo.

"perché oggi non sei venuto a scuola? Che fine hai fatto?" dissi parlando a raffica.

"ho l'influenza, sono nel letto e non mi sento per niente bene, per questo oggi non mi sono fatto vivo" disse lamentandosi.

"tra due minuti sono da te" dissi staccando la chiamata senza aspettare una sua risposta.

Prima di passare da Stefan decisi di fare la spesa al supermercato, presi un po' di tutto. Mi incamminai verso casa sua con le buste della spesa in mano, gli avrei cucinato qualcosa di caldo. Finalmente arrivai, bussai al campanello, dopo un po' mi venne ad aprire, era completamente bagnato e ad avvolgerlo c'era solo un piccolo asciugamano alla vita.

"cosa ci fai così?" dissi alterata.

"scusami, sono appena uscito dalla doccia, avevo caldo" disse in un sussurro.

"entriamo" dissi spingendolo dentro.

Lo feci stendere sul letto, aveva la febbre alta.

"stai un'attimo fermo qui? Ti faccio delle pezze fredde da mettere sulla fronte" dissi con premura.

"non preoccuparti, s-sto bene" disse con voce spezzata dalla tosse.

"non riesci nemmeno a parlare" dissi alzando gli occhi al cielo.

Andai in cucina, presi delle pezze e le bagnai con l'acqua fredda, così la febbre sarebbe scesa. Tornai in camera sua, aveva i capelli sudati sulla fronte e gli occhi chiusi, mi avvicinai silenziosamente mettendomi al suo fianco. Posai le pezze fredde sulla sua fronte, dopo un po' gli misurai la febbre ed era scesa, sorrisi soddisfatta.

Between love and hate (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora