1. La nuova scuola.

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Non ero riuscita a chiudere occhio, avevo passato tutta la notte a rimuginare su quanto era accaduto ma dopo un po', iniziai a sbadigliare, segno che la stanchezza stava per arrivare. Ero in procinto di addormentarmi quando incominciò a suonare la sveglia, incessantemente. Come si dice, il buongiorno si vede dal mattino, no? Stanca, sfinita e priva d'energia spensi malamente la sveglia, scaraventandola a terra e ritornai nuovamente con la testa sotto le coperte ma come da copione mia madre entrò in camera urlando di alzarmi, aprendo le finestre e facendo entrare appositamente la luce del sole che mi dava fastidio agli occhi.

"Co, alzati è tardi! È il tuo primo giorno di scuola e non ti permetto di arrivare in ritardo" disse autoritaria.

"Ho capito, cinque minuti e mi alzo" dissi sbadigliando.

"Insomma, come devo fare con te? È sempre la stessa storia, sbrigati!" disse esasperata.

Innervosita, mi alzai dal letto sbuffando e andai svogliatamente verso il bagno.
Era il mio primo giorno di scuola, nella nuova città: Milano. C'eravamo trasferiti perché i miei genitori avevano avuto una promozione, ero stata costretta a lasciare tutti i miei affetti, il luogo in cui ero cresciuta e la mia migliore amica. Erano passati solamente pochi giorni ma avevo già nostalgia, non volevo rimanere lì. Rassegnata all'idea di dovere rimanere momentaneamente a Milano, aprii l'armadio e scelsi l'outfit. Indossai, un pantalone nero, stracciato con una maglietta corta, bianca e le mie adorate Alexander McQueen. Lasciai i miei capelli castani, lunghi e lisci, sciolti. Dopo qualche saltello, riuscii a prendere il mio bauletto con all'interno i vari trucchi e misi un filo di correttore per nascondere le occhiaie, l'eye-liner nera, il mascara, un rossetto nude, spruzzai qualche goccia di profumo e scesi giù, pronta per andare in guerra.

"Mamma, com'è la mia nuova scuola?" chiesi, incuriosita.

"Tesoro, non preoccuparti. È una delle migliori scuole della città, l'ho scelta apposta. Lo sai, no? Per te, voglio solo il meglio" rispose.

Si, certo. Se l'ha scelta lei, immagino già come potrà mai essere.

"Cos'hai detto?" domandò, guardandomi con le sopracciglia aggrottate.

Maledizione! Dovevo togliermi il vizio di parlare ad alta voce, sembravo una squilibrata mentale.

"Oh, niente" dissi, sforzando un sorriso. 

"Amore, eccoci arrivate! Come ti sembra?" disse, entusiasta.

L'osservai e dovevo ammettere che non era niente male, mi aspettavo di peggio. Stavolta, non aveva scelto una scuola tetra e cupa come la precedente. "Mi piace. Vado, ciao mamma" dissi, liquidandola.

Dopo averla salutata, entrai in quella che sarebbe stata la mia nuova scuola. A testa bassa e con tanta voglia di vivere, iniziai a girovagare tra i vari corridoi, in cerca della segreteria. Camminavo tranquillamente, almeno fino a quando qualcuno non mi venne addosso, facendomi cadere all'indietro.
Cercai, disperatamente di non perdere l'equilibrio, mi aggrappai alla persona che mi aveva travolto, trascinandola a terra e facendola cadere a peso morto sul mio corpo.
Dio, giuro! Gliene avrei dette di tutti i colori e gliene avrei suonate di santa ragione, se non fosse stato che appena riuscii a riprendermi dalla botta, riconobbi la persona che mi aveva investita e rimasi pietrificata.

" Tu" urlai, sconvolta.

" Tu?" disse, incredulo.


Attenzione: Girls, ho riletto alcuni capitoli ed in alcuni ci sono degli errori, quindi appena potrò cercherò di aggiustarli. Nel frattempo godetevi la storia e buona lettura 📖❤

Between love and hate (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora