50. Epilogo.

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~Lo rivedrai tra qualche anno, e ti assicuro, sorriderai. Perché, quei ricordi, nonostante ti abbiano frantumato il cuore in passato, ti hanno resa più forte di prima.~
-Cit.

Due anni dopo.

"buongiorno piccola" disse Gio svegliandomi dolcemente, accarezzandomi i capelli.

"buongiorno" dissi farfugliando ancora assonnata.

"stanca?" disse poggiandomi la colazione sul letto.

Annuì.

"Christian non ha fatto altro che piangere tutta la notte, sono davvero sfinita" dissi piagnucolando.

"si vede, hai delle occhiaie" disse esclamando.

"sei poco incoraggiante" dissi linciandolo con lo sguardo.

Sorrise divertito.

"vuoi un abbraccio?" disse guardandomi fisso negli occhi.

"ne avrei proprio bisogno" dissi sincera.

"vieni qui" disse attirandomi a se, facendomi sprofondare nelle sue braccia.

Mi strinsi forte a lui, era diventato indispensabile per me ormai, faceva parte a tutti gli effetti delle mia vita. Dopo il "famoso" giorno, Gio e Megan mi furono costantemente vicini, soprattutto nel periodo della gravidanza.

"oggi cosa ne dici di andare tutti insieme a farci un giro in città? È una bellissima giornata" disse Gio scompigliandomi i capelli.

"ehi" dissi lamentandomi per avermi scompigliato i capelli.

"hai un nido di uccelli in testa" disse prendendomi in giro.

Gli tirai un cuscino in piena faccia.

"aggressiva" disse ridendo.

"sei tu che mi fai diventare aggressiva, io non lo sono. Comunque tutti chi?" dissi domandando.

"io, tu, Chri, Megan e Fede" disse elencando i nomi.

"perfetto, vado a lavarmi" dissi alzandomi dal letto, dirigendomi verso il bagno.

"la colazione? Non la mangi?" disse urlando.

"no, non ho fame, mangiala tu" dissi urlando di rimando, aprendo il rubinetto dell'acqua.

Mi feci una doccia veloce, mi vestì e scesi di sotto. Megan si era occupata di lavare e vestire Christian, era uno spettacolo nel suo nuovo completino dell'Adidas. Christian era la perfetta copia di Stefan, erano uguali in tutto, soprattutto nell'aspetto fisico. Il mio bambino aveva lo stesso sorriso e gli stessi occhi del padre.

"amore della mamma" dissi prendendolo in braccio.

"questo mostriciattolo ha un bel caratterino" disse Megan.

"è una peste" disse Gio affiancandomi.

"tutto suo padre" disse Federico in un sussurro fissando Christian.

La stanza piombò in un silenzio tombale.

"allora? Vogliamo andare?" disse Megan intervenendo rompendo il ghiaccio.

"andiamo" disse Gio prendendomi per mano.

Andammo a prendere un gelato in piazza. Oggi a Milano c'erano davvero tantissime persone, che avevano approfittato probabilmente come noi della bella giornata di sole per farsi un giro in città.

Between love and hate (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora