Ambar Argent, dopo molti anni torna a Beacon Hills trasportata dal vento, dove incontrerà sua cugina Allison e riprenderà una vita normale. Lei, fredda , ironica e astuta conoscerà Scott e il branco, ma quando incontrerà il tenebroso derek? Cosa suc...
Scendemmo finalmente tutti dalla macchina, ritrovandoci di fronte una villetta con affaccio sul mare. Era piccola ma graziosa. Davanti all'ingresso c'era una piccola verdandina pitturata di bianco, sulla quale poggiava un tetto spiovente. I muri erano bianco panna, in sintonia con i colori delle abitazioni affianco. Scott ci fece entrare in quello che era il salone/sala da pranzo. A sinistra si trovavano delle poltroncine e un divano, che davano su una televisione vecchia non troppo distante. A destra si trovava invece un tavolo abbastanza lungo attorniato da una decina di sedie. Poco più in fondo si trovava una cucina a vista dotata di tutti i comfort necessari ad una vita di villeggiatura. Salii le scale sbucando in un lungo corridoio in fondo al quale di trovava un bagno di discrete dimensioni.
"Le stanze sono 4: 2 matrimoniali, 1 da tre letti e una singola." Immaginai subito che la singola spettasse a me, dato che non volevo rovinare il divertimento delle coppiette in calore e neanche stare in una stanza con soli maschi, così mi catapultai velocemente in quella che per 3 giorni sarebbe stata la mia camera.
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Era passata un'oretta dalla fine del viaggio, e mi sembrava il momento di relazionarmi con le mie amiche per capire i programmi. Come immaginavo vestiti e costumi invadevano la stanza di Lydia, nella quale si trovava abusivamente anche Allison. Risi alla vista delle mie compagne così esasperate. Non veci in tempo a prendere parola che la Banshee mi ebbe già tirata all'interno di quello che poteva essere scambiato per un enorme camerino, passandomi poi indumenti che non avrei messo neanche sotto stipendio.
L'idea del mare in quel momento non mi sarebbe dispiaciuta se non mi trovassi nel mio stupido corpo. Anche se può sembrare strano, in corrispondenza della parte inferiore della clavicola, avevo una lunga cicatrice. Vi chiederete: ma non puoi farti male! Lo credevo anche io, fino a quando Richard non mi fece questa ferita con un qualcosa di particolare, tanto da farmi rimanere il segno. Come se mi avessero tagliato con l'aconito, che però non mi faceva tale effetto. Avevo qualche ipotesi sulla natura di quell'elemento, ma niente di concreto.
Fatto sta che questa orribile imperfezione mi portò a coprirmi sempre più, fino a non andare più in piscina con gli amici. A quanto pare, però, quel giorno sarebbe stata una svolta nella mia vita, per questo mi abbandonai al volere della biondo fragola per un po'.
Provai infiniti modelli di costumi, notando la perplessità delle ragazze alla visita del segno sul mio corpo, ma che per fortuna non mi fecero notare. Ne bocciai una decina, fino a sceglierne uno meraviglioso: bianco e nero, con gli intrecci dietro alle spalle. Era semplice come taglio e colori, ma sembrava calzare a pennello sul mio corpo tonico e magro
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Prevedevo un bel pomeriggio
-angolo autrice-- Scusate ancora se non pubblico spesso, ma la suola mi sta uccidendo. Spero che con il prossimo capitolo mi farò perdonare😉
