Black - Teen Wolf {Derek Hale} -SOSPESA-

Capitolo 23

Derek's POV
Erano quasi due ore da quando Ambar era svenuta. La chimera stava bene e io non smettevo di provare quell'orribile sensazione di gelosia che mi dava il tormento. In fondo sapevo che Ambar non era mia, e che non ricambiava, per questo decisi di mettermi l'anima in pace e di uscire da quella cupa stanza di un veterinario.

Lei sembrava addormentata, anche se non era così; prima, mentre la portavamo da Deaton nessuno riusciva a toccarla che assorbiva il suo dolore, proprio perché era troppo per il suo piccolo corpo da pantera nera. In questo momento aveva la mia felpa e era costantemente osservata da tutti e due i branchi, compreso Theo che le teneva la mano. Mi sedetti e chiusi gli occhi, per riflettere e cercare di scaricare lo stress.

Ambar's POV
Era da un po'ormai che avevo preso coscienza, ma il mio corpo non rispondeva ancora ai miei comandi. Sapevo che intorno c'erano tutti, tutti i miei amici. Sentivo anche l'odore di Derek, che però non proveniva dalla stanza ma bensì da qualcosa di stoffa sopra di me: forse una felpa. Era impregnata del suo profumo ma che io avrei voluto sentire da più vicino, magari addosso a lui. Mi mancava, non come gli altri,  lui in particolare. Il mio Sourwolf.

Piano piano aprii gli occhi, e vedendo tutti preoccupati una scarica di energia si impadronì di me facendomi alzare. Come avevo immaginato avevo addosso una lunga e grande felpa e dei pantaloncini che scoprivamo tutte le mie ferite non ancora rimarginate. Li abbracciai, anzi, ci abbracciammo come non avevamo mai fatto. Poi parlai un po'al mio amico di cella e consolai Allison che aveva il viso rigato di lacrime solitarie. Mancava ancora lui. Non mi aveva accolto come avrei voluto. Neanche un "Ciao".
Non sapevo se si era ripreso, non sapevo come stava, non sapevo niente, Niente di Niente.

Presi l'iniziativa di raggiungerlo, nessuno me lo impediva, se non il mio orgoglio. Lo vidi lì, pallido e con le mani sulla testa. Una lacrima nera solcó il mio volto e senza ripensamenti gli saltai letteralmente addosso e lo abbracciai come non avevo mai fatto. Continuavo a piangere, piangere dolore; per lui e per quello che avevo passato. Notai una cosa, lui era impassibile, come di pietra. Mentre io mi aprivo a lui, lui si chiudeva. Mi sentii ferita, ma lo ingnorai. Avevo bisogno di lui, ne avevo bisogno più di qualsiasi altra cosa.

-angolo autrice--
Non commento, ma amerete il prossimo prossimo capitolo. Ahahah NO SPOILER