Eveline:
Arrivo davanti a casa sua e mi fermo davanti alla porta.
Poso le mani sulle ginocchia e tiro fuori tutto l'ossigeno.
Il mio petto inizia a fare su e giù ad una velocità elevata e la mia vista si offusca.Rimango così per qualche minuto per poi decidere di suonare il campanello.
Nessuno viene ad aprirmi, ma uno strano dubbio inizia a balenare nella mia testa.La macchina di David é parcheggiata davanti a casa sua mentre il garage é chiuso.
Lui é a casa, sicuramente é a casa.
David parcheggia sempre la macchina davanti al suo vialetto, quindi lui é qui.Insisto sempre di più ma di David nessuna traccia.
Smetto di suonare e allora decido di andare nel suo giardino.
Mi metto accanto ad un grande albero e alzo la testa, notando la finestra della sua stanza.Mi piego e afferro qualche sassolino e inizio a tirarlo contro la sua finestra.
I minuti passano ma lui non vuole aprire, gli occhi iniziano a pizzicare e le mani continuano ad avere vita propria.
Continuo a lanciare i sassi fino a quando la sua voce non attira la mia attenzione."Ahia! Si può sapere che problemi hai?", il mio corpo si pietrifica.
Il mio sguardo si posa su di lui e non appena noto il suo stato il mio cuore smette di battere.
Il suo viso é pallido, i suoi meravigliosi occhi marroni sono spenti e contornati da due grandi occhiaie, il suo viso é leggermente scavato e il suo sorriso non esiste più.
Indossa una canottiera grigia e dei pantaloni neri della tuta.
I suoi capelli disordinati sono l'unica cosa viva e piena di colore che gli é rimasta.
Per il resto é spento, senza un cuore.Abbassa lo sguardo e non appena inchioda i suoi occhi nei miei, perdo la voce e la cognizione del tempo.
Gli ho fatto del male, é ovvio che non voglia parlarmi in questo momento, é ovvio che non voglia vedermi ora, é ovvio che voglia respingermi, il suo comportamento é più che ragionevole.
Ma io voglio provare, voglio chiedergli scusa, voglio confessargli i miei sentimenti, voglio stare con lui.Mi fissa per qualche minuto per poi posare le mani sui bordi della finestra e tirargli verso di lui.
Io avanzo e alzo la voce, attirando la sua attenzione."Ti prego David! Non chiudere ora la finestra!", lo imploro.
Esita per qualche secondo per poi lasciare la presa e incrociare le braccia.
Inizia a guardarmi con occhi freddi e spenti, e beh, come biasimarlo, ho distrutto questo ragazzo."Amber mi ha raccontato tutto", il suo corpo si irrigidisce.
"Mi dispiace così tanto David! Non dovevo dubitare di te! Ti ho fatto del male e sono così dispiaciuta! Non volevo dirti quelle cose! Non dovevo compararti a tuo padre", gli occhi iniziano a diventare lucidi.
"Esatto! Non dovevo perché io non sono come lui! E per la cronaca si é pentito ed é cambiato!", si innervosisce.
"Lo so e mi dispiace!", inizio a stringere i pugni.
"É troppo tardi Eveline", la sua voce é distaccata.Nel sentire il mio nome completo venir fuori dalle sua labbra, mi regala una sensazione fredda e terribile.
Non mi ha mai chiamata Eveline, io sono sempre stata la sua dolce e piccola Evie.
Ormai non é più il mio David, ho perso un ragazzo meraviglioso a causa di uno stupido malinteso.Stupida Eveline!
Sempre a rovinare le cose!
"Ti prego non lasciarmi sola", la mia voce trema.
Percepisco il suo sguardo sul mio corpo e il suo sospiro mi fa alzare la testa.
I suoi occhi diventano scuri e questo mi fa capire che ha iniziato ad avere una lotta interiore, sta combattendo contro i suoi sentimenti.
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Ai confini dell'amore
RomanceAbigail Watson é una ragazza di diciannove anni. É testarda, scontrosa e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Insomma, ha un carattere particolare, pieno di mille sfaccettature e una vita segnata da diverse vicende. Da Birmingham si é spo...