Aiden:
Guardo Abigail andare via e furioso, afferro il telefono, non leggo nemmeno il nome sul display.
"Pronto?", domando arrabbiato.
"Ho delle novità", inizia.
"Buone?", domando.
"Certo, ti aspetto nel mio ufficio", riattacca.Ormai Abigail é svanita insieme a Kevin.
Che cosa faccio ora?
Vado da lei oppure vado a risolvere la situazione?
Forse é meglio andare a risolvere il tutto.
Mi dirigo verso la mia macchina in fretta e furia, meglio sistemare il tutto, per poi andare da Abigail.Non voglio lasciare questa questione in sospeso, non posso.
Ho bisogno di lei, non riesco a starle lontano.
Entro in macchina e tiro un pugno contro il volante.Ho rovinato tutto, ancora una volta!
Non faccio altro che ferire questa povera ragazza, lei non merita altra sofferenza, ha già sopportato fin troppo, ma io sono un casino.
Non riesco ad evitare tutto ciò, ho un dono, sono una calamita attira guai.Sbuffo e parto.
Guido ad alta velocità, finché non arrivo in centro.
Scendo e vado verso un palazzo.
Salgo al secondo piano e percorro un corridoio, arrivo davanti ad una porta.
É nera con una targhetta bianca con su scritto Thompson.Busso e aspetto la sua risposta.
Appena la ricevo apro la porta e la richiudo con tutta la forza che ho."Brutta giornata?", alza la testa.
"Meglio per te che sia una cosa seria", punto il dito contro di lui.
"Siediti, sarà una discussione alquanto interessante", indica la mia sedia davanti alla sua scrivania.Il suo ufficio non é tanto grande.
Alla mia destra ho una piccola biblioteca in legno che comprende vari libri e varie cartelle.
Davanti a me due sedie nere, una scrivania e la sua sedia costosa con le rotelle.Mi dirigo verso di lui e mi siedo.
Incrocio le braccia e gli faccio segno con la testa di iniziare."Bene, allora...", afferra una cartella trasparente.
Inizia a tirare fuori vari fogli.
La mia pazienza ormai é al limite, voglio scoprire il tutto ora, perché ho una questione da risolvere."Quindi?", domando irritato.
"Quanto siamo agitati", rotea gli occhi.
"Sputa il rospo, Thompson", batto il pugno contro la scrivania.
"Calma i tuoi bollenti spiriti, Walker!", inchioda i suoi occhi neri nei miei.Sbuffo sonoramente, ma decido di rimanere in silenzio.
"Hai avuto ragione", smette di tirare fuori i fogli dalla cartella.
"Cosa hai scoperto?", alzo il sopracciglio.
"Anastasia Anderson non é una vera Anderson", inizia.
"Cioè?", domando.
"Il signor Anderson non é il suo vero padre", mi porge un foglio davanti.Lo guardo attentamente e si tratta di un test del DNA.
Questo esame é negativo, Anastasia non é una vera Anderson."Come é possibile?", poso il foglio sulla scrivania.
"Semplice, sua mamma ha avuto un'altra relazione", alza le spalle.
"Con chi?", stringo i pugni.Lui rotea gli occhi e questo suo movimento mi fa perdere la pazienza.
Non sono in vena di giochetti, voglio la verità, ora."Senti, mio caro Daniel Thompson, sei il mio investigatore privato e ti ho pagato profumatamente per scovare qualche indizio! Ora che hai scoperto qualcosa, sputa il rospo!", lo guardo male.
Dopo aver ricevuto la notizia del matrimonio, ho deciso di agire e di non rimanere con le mani in mano.
Ho assunto un investigatore privato con lo scopo di scavare nella vita degli Anderson.
Di trovare qualsiasi cosa da usare contro di loro, insomma da usare qualcosa per ricattarli.
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Ai confini dell'amore
RomanceAbigail Watson é una ragazza di diciannove anni. É testarda, scontrosa e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Insomma, ha un carattere particolare, pieno di mille sfaccettature e una vita segnata da diverse vicende. Da Birmingham si é spo...