Capitolo 49

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"Che cosa hai fatto?!", sento la voce di un ragazzo.

Apro gli occhi e noto Tyler per terra con le mani piene di sangue.

"Tyler!", mi metto accanto a lui.
"Stai bene?", balbetta.
"Perché lo hai fatto?!", tolgo le sue mani.

Sbottono il suo camice e noto un buco a qualche centimetro dall'ombelico.
Mi tolgo la felpa e poi la maglia e rimango in canottiera.
Poso la mia maglia sulla ferita di Tyler e inizio a fare pressione.

"Non puoi andare via! Non così, non ora! Mi hai sentita?!", le lacrime iniziano a scendere sul mio viso.
"Mi dispiace zuccherino, per tutto", accarezza la mia guancia.
"Non ti azzardare Cooper! Rimani qui con me! Chi metterà tutta la scuola contro di me? Dai, ti prego!",
"Ti sei liberata di me", sorride debolmente.
"Non voglio, non così! Tyler rimani con me!", alzo la voce.
"Scusa zuccherino", chiude gli occhi.
"Tyler non puoi! Tyler svegliati! Tyler!", urlo.
"Guarda cosa hai fatto Ace!", sento le voci dei due ragazzi.
"Ha esagerato lui! In fin dei conti doveva sparire", é tranquillo.
"Come osi?! Hai rovinato la sua vita! Assassino!", giro il mio volto verso di lui.
"É tutta colpa tua bambinetta! Il tuo tempismo non ha aiutato il nostro Cooper", afferra il mio collo.
"Ace lasciala andare!", i ragazzi cercano di fermarlo.
"É una testimone! Deve avere lo stesso destino!", la presa sulla ferita di Tyler si alleggerisce e i miei occhi iniziano ad essere pesanti.
"Ci arresteranno! Andiamo via!", sento le voci dei ragazzi.
"Prima devo finire una cosa", stringe la presa.
"Mani in alto!", qualcuno sbatte la porta.
"Siamo spacciati Ace!", i due ragazzi sono disperati.

Ma Ace non vuole lasciare la presa, continua a stringere e io sto per svenire, non posso più resistere.

"Lascia stare la ragazza", questa voce é più vicina.
"Ora!", sento un click.
"La pagherai cara!", Ace mi spinge e io cado a terra.

Porto la mano al collo e inizio a prendere respiri lunghi e profondi.
I miei polmoni mi stanno ringraziando e il mio corpo inizia a tremare.

"Dovete aiutarlo!", guardo i poliziotti.
"Certo", fanno entrare tre infermiere.
"Dobbiamo subito portarlo in sala operatoria!", una infermiera inizia a fare pressione sulla ferita di Tyler.

Una quarta infermiera arriva con la barella.
Posizionano Tyler su di essa e l'infermiera di prima si mette accanto a lui e riprende a fare pressione sulla sua ferita.

"Andiamo!", la sua collega inizia a spingere la barella ed escono dalla stanza.
"Ti porto a fare qualche esame", una ragazza giovane posa la mano sulla mia spalla.

Sussulto a questo contatto ed indietreggio automaticamente.

"Scusa non volevo", si imbarazza.
"No, scusami tu", ho lo sguardo perso.
"Fa freddo, tieni", afferra la felpa di Aiden.

Appena la afferro, la metto subito e porto le mani verso il mio viso.
Mi lascio andare e inizio a piangere.

Lascio scivolare tutto il mio dolore e lascio uscire tutta la mia paura.
Il mio corpo inizia a tremare e il mio io interiore urla a causa del terrore e dello spavento.

Il viso di Tyler e il suo sangue rimangono impressi nella mia mente e sulla mia pelle.

La voce di quel ragazzo Ace rimane incastrata nella mia testa, come la mia peggior melodia.

Questa brutta esperienza mi ha marcata ancora di più.
La paura di perdere la mia vita e di non rivedere più la mia famiglia ed Aiden mi hanno sconvolta.
Non ero pronta, non sono pronta.

"É tutto finito", la ragazza infermiera mi abbraccia.

Inizio a stringere il suo camice e appoggio la mia testa sulla sua spalla.
Continuo a piangere e piccoli singhiozzi escono dalla mia bocca.
La paura non mi abbandona e il pensiero di perdere sia Tyler che Aiden mi distrugge ancora di più.

Ai confini dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora