Capitolo 22

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Siamo nella macchina di Aiden e lui sta andando a tutta velocità, fin troppo direi.
Metto le mani sul sedile e inizio a stringere il tessuto.
La pelle ruvida viene a contatto con la mia e sento pressione sotto le mie unghie, quasi come se le avessi conficcate all'interno del tessuto.

Sbatto velocemente le palpebre e cerco di calmarmi, non voglio dare di matto, non ora, praticamente non avrebbe senso.

Mi giro a guardare Aiden per qualche secondo e a giudicare dalla sua postura e dalla sua espressione, é alquanto agitato.

Tiene le mani ben salde sul volante, le sue braccia sono dritte e rigide e il suo respiro affannoso.
I suoi occhi sono spalancati, non sbatte nemmeno le palpebre, la sua bocca é serrata e la sua mascella contratta.
Piccole ciocche di capelli ricadono sulla sua fronte, ma non le sposta, é troppo concentrato nel vedere la strada.

Attraversiamo un grande cancello aperto ed entriamo in un giardino.
Aiden continua ad accelerare, ma quando vede l'entrata della grande villa, frena bruscamente e la macchina si ferma.
Chiudo gli occhi e li apro solo quando sento sbattere la portiera.
Noto la porta alla mia destra, esco dalla macchina e mi dirigo verso l'entrata con le gambe tremolanti.

La voce di Aiden riesco a sentirla anche da qui, procedo lentamente cercando di capire la provenienza del suo timbro.
La individuo e mi ritrovo subito in cucina.

Aiden stringe i pugni e guarda suo fratello Ethan, mentre Blair e Isabel sono sedute sullo sgabello, rimangono in silenzio ad osservare i loro fratelli.

"Come ha fatto a scappare?", Aiden é su tutte le furie.
"Non lo so! La conosci, si nasconde ovunque", anche Ethan é agitato.
"Che cosa é successo?", domanda Aiden.
"Questo", Blair tiene in mano una busta color crema.

Aiden la afferra, la apre e appena legge il contenuto, la accartoccia e la lancia contro il muro.

"Stiamo scherzando?!", guarda la sua famiglia.
"No! É tutto reale!", sbotta Isabel.
"Certo, tipico di nostro padre!", si passa una mano fra i capelli.
"Avete contattato le sue amiche?", domanda Aiden.
"Fatto, non é andata da loro", Blair si lega i capelli.
"Io vado a cercarla!", Isabel si alza dallo sgabello.
"Aspetta!", Aiden le afferra la mano.
"Lasciami stare! Sono stanca di questi drammi! Stanca di questa famiglia!", lascia la presa e corre via.
"Io vado con le ragazze", Ethan prende le chiavi della macchina.
"D'accordo. Teniamoci in contatto", Aiden afferra la mia mano e inizia a trascinarmi.

Io non ho capito niente, sono ancora più confusa.

Che cosa conteneva quella busta?

Perché la piccola Sofia é scappata?

Perché Isabel era così arrabbiata?

Perché Aiden non dice niente?

Entriamo in macchina e partiamo a tutta velocità.
Metto le mani sulle mie gambe e inizio a stringere i jeans.
Odio non capire le cose, odio essere confusa, odio essere messa da parte.
Voglio sapere le cose, voglio aiutare Aiden a trovare sua sorella, ma devo sapere.

Lui dice che devo stare lontana da lui, che é meglio non sapere nulla, ma continua a trascinarmi ovunque, continua a farmi affogare nei suoi drammi.

É contorto!

Vuole stare lontano da me, ma é sempre con me.
Rimane in silenzio, ma il suo silenzio in un certo modo mi parla, i suoi occhi e il suo comportamento mi mandano in crisi.

Continuo a farmi un sacco di problemi per colpa sua, ma basta tenere le cose dentro, non voglio impazzire.
Mi mordo il labbro inferiore e decido di sputare il rospo.

Ai confini dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora