Eveline:
Mi giro su un lato e socchiudo gli occhi, provo a stare attenta ad ogni minimo rumore, ma l'unica cosa che riesco a sentire é il silenzio.
Sono passati dieci giorni dall'accaduto con papà e le foto e da dieci giorni a questa parte, l'unica cosa che mi circonda é il silenzio.
Mamma continua a stare a casa di zia Ariel mentre papà cerca di fare tutto il possibile per parlare con lei.
Ma la mamma non vuole ascoltarlo, é completamente a pezzi e io non riesco a capire il motivo.Papà continua a sostenere la sua teoria, lui dice di non aver mai tradito la mamma e io ora lo credo.
I suoi occhi sono sinceri e il suo stato d'animo mi conferma questa teoria.Né mamma e né papà vanno a lavoro, si sono chiusi entrambi in casa, beh la mamma si é isolata papà no.
Ogni giorno va a casa di zia Ariel e bussa alla porta finché non viene ad aprire qualcuno, ha persino provato ad arrampicarsi verso la finestra ma é stato beccato da mamma e lei si é chiusa in bagno.Ma papà non si arrende e non é sua intenzione, continuerà a lottare per la mamma, é la sua ragione di vita, così ha detto.
Mi alzo di controvoglia e decido di uscire dalla mia stanza, é ora di andare a scuola, seriamente, mi tocca farlo.
Le vacanze sono finite e io ho già saltato una settimana, non avevo voglia di tornare in quel posto e non ho ancora voglia di vedere il viso di David ma lasciamo perdere questo ragazzo.Ho altri problemi da risolvere, mi sento troppo in colpa.
Tutto é andato in frantumi a causa mia, ho distrutto la mia famiglia, ora siamo divisi a causa mia.Grace é andata con la mamma da zia Ariel mentre Betty é rimasta con me ma a malapena rivolge la parola a papà.
Non riesce a capire il perché del suo comportamento ed insiste nel sapere la verità ma papà ripete sempre la stessa frase:"Queste cose devono rimanere solo fra me e vostra mamma. Non ha senso raccontarvi i problemi all'interno del nostro matrimonio", la ripete ogni giorno.
In fin dei conti ha ragione, é il loro matrimonio e ci sta mantenere dei segreti nei nostri confronti.
Non ha senso saperli perché non sono affari nostri e soprattutto non dobbiamo saperli per evitare lo schieramento.Scendo le scale e mi dirigo in cucina e il profumo di caffè invade le mie narici.
Noto papà seduto sulla sedia con lo sguardo perso e il corpo rigido.Indossa un paio di pantaloni della tuta grigi, una maglietta a maniche corte nera e i piedi scalzi.
Papà non usa né le scarpe e né le ciabatte in casa.I suoi capelli sono disordinati e il suo viso pallido fa da contrasto con le sue occhiaie.
La sua vitalità é andata via, la sua gioia é svanita, io ho spento mio papà.Mi avvicino verso di lui con estrema cautela e ogni passo che faccio aumenta il mio nodo allo stomaco.
Mi metto dietro la sua schiena e rimango ferma per qualche secondo per poi circondarla con le mie braccia."Giorno Evie", accarezza la mia mano.
"Scusa papà", sussurro.Non appena sente la mia frase si alza in piedi e si gira verso di me, inchiodandomi fra le sue braccia e regalandomi un dolce abbraccio.
Posa la sua testa sopra la mia e il suo calore inizia a sciogliermi piano piano."Non é stata colpa tua piccola", accarezza la mia schiena.
"Invece si! La mamma é andata via per colpa mia", inizio a piangere.Papà lascia la presa e afferra le mie guance, asciugando le mie lacrime.
Il suo viso spento mi fa sprofondare e i suoi occhi mi lasciano senza fiato.
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Ai confini dell'amore
RomanceAbigail Watson é una ragazza di diciannove anni. É testarda, scontrosa e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Insomma, ha un carattere particolare, pieno di mille sfaccettature e una vita segnata da diverse vicende. Da Birmingham si é spo...