Inizio a girovagare per il campus come una disperata.
Fermo qualsiasi persona e chiedo informazioni, ma questa ragazza sembra essersi dileguata.Nessuno si é accorto della sua presenza.
Ma come hanno fatto a non notarla?
Non é mica invisibile!
Soprattutto con quei capelli rossi!
Decido di andare a bussare a tutte le porte del campus, ovviamente nell'area femminile.
É da un'ora che sono in giro e nessuna traccia di lei.
Tutte le ragazze che mi hanno aperto o mi hanno insultata o mi hanno spintonata con forza.Il sangue continua a bollire nelle vene e la mia rabbia continua ad attraversare il mio corpo.
Il viso e i lividi di Ariel continuano a rimanere impressi nella mia mente.
La sua preoccupazione e la sua paura rimangono incastrate nel mio petto, la sento, e questo mi fa stare peggio.Io troverò gli artefici e la pagheranno cara, questo é poco ma sicuro.
Affranta decido di andare a cercare da un'altra parte, magari sarà in biblioteca o in lavanderia.
Devo trovarla.Dopo aver passato un'altra ora a cercarla, decido di andare in giro per le classi.
Cammino ad una velocità elevata, ma i miei occhi non riescono ad inquadrare quella chioma rossa.
Ma dove si é cacciata?
Inizio ad aprire le porte delle classi.
Quando decido di aprire la decima porta sento un tonfo.
La richiudo e quello che mi ritrovo davanti mi blocca."Non ci vedi?", ed ecco che sento nuovamente la sua voce.
"Scusa, ma ho da fare", rispondo acida.
"Che cosa ci fai qui? E per di più da sola?", toglie la mano dal suo naso e inizia a guardarmi malissimo.Mi sta uccidendo con lo sguardo.
I suoi occhi sono diventati più scuri e inizia a contrarre la mandibola."Sto cercando una persona", lo sorpasso.
"Ti ho già detto che devi smetterla di andare in giro da sola, devi essere la mia ombra", afferra il mio polso.E no, questa non ci voleva.
Ho talmente tanta rabbia nel mio corpo che sono sul punto di esplodere e se Aiden continuerà a trattarmi così sarà la mia vittima di rabbia repressa."Non me ne frega niente della tua tradizione! Ho da fare", lascio la presa.
"Allora ti aiuterò", si affianca a me.
"Stai scherzando vero?", sbotto.
"Io non ti lascio sola", é fermo nella sua decisione.
"D'accordo", sbuffo e riprendo a camminare.Mentre continuo a cercare mi viene in mente un'idea.
Lui la conosce e quindi saprà sicuramente dove si trova."Dove é finita Anastasia?", domando di punto in bianco.
"Cosa c'entra Anastasia?", é confuso.
"Dimmi dove si trova quella vipera", stringo i pugni.
"Cosa é successo?", avanza verso di me.
"Non sono affari tuoi, dimmi solo dove si trova quella vipera", lo guardo male.
"Dimmi, cosa é successo?", mi guarda attentamente.
"Lascia perdere, me la cavo da sola", giro le spalle.Ma lui afferra il mio polso e mi stringe nuovamente fra le sue braccia.
Senza pensarci inizio a piangere.
Ogni volta che mi abbraccia mi sento vulnerabile, non riesco a fingere con lui.
Abbatte la mia corazza e questa cosa non va bene, mi spaventa.É entrato improvvisamente nella mia vita e ora sta minacciando di rimanerci per un bel po'.
Le circostanze non mi aiutano, più cerco di allontanarmi e più gli avvenimenti ci avvicinano.
Sembriamo legati da un filo invisibile.
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Ai confini dell'amore
RomanceAbigail Watson é una ragazza di diciannove anni. É testarda, scontrosa e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Insomma, ha un carattere particolare, pieno di mille sfaccettature e una vita segnata da diverse vicende. Da Birmingham si é spo...