Capitolo 10

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I raggi forti del sole iniziano a darmi fastidio agli occhi.
Cerco di stringerli per cacciare via la sensazione di bruciore, ma non funziona.

Chi é che non ha lasciato le tende chiuse?

Ariel e Stella sanno che a me da fastidio il sole.
Devo dormire completamente al buio, già non riesco a riposare la notte.

Inizio a calciare la coperta tenendo ancora gli occhi chiusi.
Sbuffo sonoramente e decido di alzarmi.

Chissà che ore sono...

Mi stiracchio da sdraiata e apro lentamente gli occhi.

Odioso sole, dovevi proprio svegliarmi?

Sbadiglio e inizio ad aprire lentamente gli occhi.
Vedo una figura davanti al mio viso e in preda al panico mi allontano di scatto.
Cerco di socchiudere gli occhi, ma non riesco a decifrare questa persona.
Allungo la mano verso il comodino e afferro gli occhiali, ecco ora va meglio.
Vedendo la sua figura sbatto gli occhi più volte.

"Giorno ragazzina", sorride.
"E tu che ci fai qui?", punto il dito contro di lui e continuo ad essere stupita.

Come ha fatto ad entrare?

Da quanto tempo é qui?

Perché é venuto nella nostra stanza?

E poi...

Abbasso la testa e noto il mio pigiama, imbarazzata afferro la coperta e mi copro.

"Carino il pigiama con gli unicorni", continua a fissarmi.
"Spiritoso. Ripeto, cosa ci fai qui?", cerco di placare il mio imbarazzo.

Si é vero, ho diciannove anni e dovrei essere matura a questa età, ma non posso farci niente.
Adoro i pigiami, intendo quelli carini con i disegni e le scritte.
Sono un'inguaribile bambina e non ho intenzione di cambiare, ma devo ammettere che é alquanto imbarazzante questa situazione.

Il cuore inizia a martellare nel mio petto e non mi piace questo brivido che attraversa tutta la mia spina dorsale.

Questo risveglio non mi é piaciuto, decisamente.

"Sono venuto a prenderti", alza le spalle.

Questa sua riposta comunque non spiega il perché é in camera mia.
Decido di ignorarlo e fare finta di niente.
Non mi piace gestire le mie emozioni di prima mattina.

Mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina, in silenzio.
Cerco di scacciare via i miei pensieri e di reprimere questo batticuore che non vuole smettere.

Perché mi ha fatto questo effetto anche di prima mattina?

Prendo una ciotola, un cucchiaio, il latte e i cereali.
Questa é la mia colazione ideale sin da piccola.
Mi siedo sulla sedia e inizio a mangiare.

"Ti stanno proprio bene i pantaloncini corti", sussurra questa frase al mio orecchio.

E io per poco non mi sono uccisa con il latte e cereali.
Mi alzo di scatto dalla sedia e inizio a tossire.
Stavo per morire per una stupidaggine.
Devo farmi curare, non sto affatto bene.

"Non pensavo di farti questo effetto", sorride maliziosamente.

Okay, il gioco del silenzio é finito.
Ora ritorno la Abby di sempre, non mi farò mettere i piedi in testa da Aiden, mai e poi mai.

"Infatti non mi fai nessun effetto! Mi hai solo preso alla sprovvista", incrocio le braccia e giro la testa, facendo l'offesa.

Sento i suoi passi avanzare verso di me e il suo profumo che richiama la brezza marina invade nuovamente le mie narici.

Ai confini dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora