Ariel avvolge le sue braccia dietro alla mia schiena e inizia a cullarmi piano piano.
Mi lascio trasportare dalle sue dolci parole e da questo piccolo movimento.Inizio a chiudere gli occhi e cerco di cacciare via questa brutta sensazione.
Una voragine si é aperta dentro di me, il mio stomaco é un contorcimento continuo e la nausea inizia a farsi sentire.Sento qualche sussurro e poi, niente, buio e vuoto totale.
Sono stanca, troppo direi.
Oggi é stata una giornata intensa e pesante, troppi ricordi, troppo dolore.Aiden:
Finalmente é riuscita a calmarsi fra le braccia di sua sorella.
Che cosa le é successo?
Perché ha reagito in quel modo?
Chi le ha provocato questa reazione?
Continuo ad osservarla e senza accorgermene, inizio a stringere i pugni fino a sentire le unghie entrare dentro la carne.
"Amico, é arrivato il momento", Archie appoggia la mano sulla mia spalla.
Sussulto a questa frase e mi giro arrabbiato verso di lui.
"No, assolutamente no", alzo leggermente il tono di voce.
Ariel si gira subito a guardarmi, le faccio cenno con la testa di stare tranquilla e ritorno a guardare il mio amico.
"Aiden, guardala", indica Abigail.
"Lo vedo Archie, lo vedo", inizio a fare avanti e indietro.Non posso dirglielo, non ora, non qui.
É un peso troppo grande da sopportare, una verità complicata da raccontare.
Devo proteggerla, per forza, a costo di continuare a tenere nascosta quella piccola verità.Non so il perché, ma ho iniziato a legarmi a lei e non voglio farle del male, non voglio farla soffrire.
"Non aspettare troppo", Archie mi afferra il braccio.
"Non posso Archie, non ora", mi passo una mano fra i capelli.
"E quando?", stringe la presa.
"Non lo so! Devo proteggerla a tutti i costi", lascio la presa e mi giro verso di lui.
"Allora fallo raccontandole la verità su te ed Eveline", mi inchioda nei suoi occhi.Nel sentire il suo nome, mi blocco.
Era da un po' che le mie orecchie non venivano invase da questa parola.
Tanti ricordi iniziano a farsi spazio nella mia mente e un dolore atroce si posiziona verso la bocca dello stomaco.Lei inizia a prendere nuovamente forma nella mia mente.
Mi ricordo tutto, ogni minimo dettaglio é rimasto incastrato nel mio subconscio.Era una bellissima ragazza.
Statura media e corpo magro.
Capelli lunghi e biondi e due occhioni azzurri. Un viso dolce dai tratti angelici, un piccolo nasino all'insù, labbra grandi a cuoricino e due tenere guancotte.
Ogni volta che era arrabbiata, nervosa, imbarazzata, infreddolita, le sue guance si tingevano di rosso, era tenerissima.Ma oltre al suo aspetto fisico, aveva anche un bel caratterino.
Testarda con una voglia di vivere immensa.
Era un'uragano, ti stravolgeva la giornata, la vita, l'esistenza.
Sorrideva sempre, non ti stancavi mai di guardarla.
Quel meraviglioso sorriso accompagnato dai suoi occhioni brillanti erano il quadro della perfezione, lei era perfetta.Mi manca averla accanto a me, mi manca la sua voce, il suo profumo, il suo sorriso, il suo carattere, il modo in cui si spostava i capelli, la sua vitalità, ma soprattutto, mi manca il fatto di come mi capiva, di come mi leggeva dentro.
Ha sempre avuto questa capacità, non si é mai fermata alle apparenze, é andata oltre, mi ha capito e mi ha sostenuto.
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Ai confini dell'amore
RomanceAbigail Watson é una ragazza di diciannove anni. É testarda, scontrosa e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Insomma, ha un carattere particolare, pieno di mille sfaccettature e una vita segnata da diverse vicende. Da Birmingham si é spo...