Capitolo 45

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Esco fuori e inizio a percorrere il lungo vialetto ad una velocità elevata.
Sono arrabbiatissima e delusa.
Le foto continuano a prendere forma nella mia mente e una strana sensazione mi toglie il respiro.

Eveline ed Aiden si conoscevano, da anni ormai.
Dal liceo addirittura.
Eveline non mi ha mai parlato di lui, ha solo detto che aveva legato con poche persone e che in un batter d'occhio sono diventati una famiglia.

Perché non mi ha mai presentato Aiden e gli altri?

Perché mi ha tenuto segreta questa sua parte?

In che cosa consiste la famosa promessa?

E perché é stata stretta?

Non riesco nemmeno a piangere.
Non provo niente, sento solo scorrere la rabbia nelle mie vene.
Le mani iniziano a pulsare e il nervoso prende possesso del mio corpo.
Ritorno nel mio stato di trans, mi faccio risucchiare nuovamente dal mio oblio personale.

Arrivo davanti al cancello ed esco fuori, poi mi giro e inizio ad osservare il muro accanto ad esso.
Cerco di placare la mia rabbia e i miei brutti pensieri, ma i ricordi ritornano in mente e la necessità di sentire il dolore ritorna.

Ho impiegato tanto tempo per riuscire ad uscire fuori dalla mia bolla di insensibilità e adesso sono ricaduta.
Sento il bisogno di colpire questo muro, sono ritornata indietro nel tempo.
Prendo un bel respiro e decido di colpire.

Primo colpo, non sento niente.
Secondo colpo, ancora niente.
Terzo, quarto, quinto colpo.
Assolutamente niente.
Noto le mie nocche sbucciate e osservo la scia di sangue scorrere sulla mia mano fino a cadere per terra.

Ma io non sento niente.
Sono bloccata in questo tunnel senza sentimenti, i miei occhi sono ritornati vuoti, la mia mente leggera e il mio cuore ha smesso di battere.

"Non é possibile!", urlo e inizio ad usare l'altra mano.

Colpisco il muro utilizzando entrambi gli arti, ma più vado avanti e più cado negli abissi più profondi.
La rabbia non mi abbandona e la delusione mi consuma tutte le energie.

Perché Aiden non mi ha detto la verità?

Per quanto tempo sarebbe rimasto in silenzio?

"Che cosa stai facendo?", sento la voce di mia sorella.
"Niente", colpisco il muro.
"Smettila Abby!", viene verso di me e mi afferra le mani.
"Sei impazzita? Andiamo in ospedale!", é seria.
"Io non ci vado in quel posto!", inchiodo i piedi.
"Non mi interessa! Stavolta hai esagerato!", i suoi occhi diventano lucidi.
"Abigail, cosa ti é saltato in mente?!", sbuca Stella.

Anche lei é furiosa, mi ha chiamata per nome, brutto segno.
Prende dei fazzoletti dalla sua borsetta e li posa sulle mie ferite.

"Andiamo al pronto soccorso", Stella afferra il mio braccio.
"Io non vado da nessuna parte!", sbotto.
"Non ti azzardare!", Stella mi punta il dito contro.
"É stata una brutta serata anche per me Abby!", Ariel alza la voce.

Giro il volto verso mia sorella e noto le sue lacrime.
Il suo corpo inizia a tremare e cade a terra, sbattendo le ginocchia.

"Mi dispiace!", vado ad abbracciarla.

Lei inizia a stringere la mia maglia e si lascia andare in un pianto disperato.
Inizio a stringerla e grazie a questo contatto, comincio a sentire qualcosa.

"Non mi rivolgere mai più la parola!", la sentiamo.

Lascio la presa e alzo mia sorella.
Giriamo il volto e notiamo Ariana insieme a Shawn.
Lui cerca di calmarla, ma lei non vuole ascoltarlo.
Seguo il mio istinto e mi dirigo verso di loro.
Afferro la mano di Ariana e mi metto davanti a lei.

Ai confini dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora