13.Siamo i tuoi genitori

140 18 21
                                    

<<Buongiorno!>> Esclama mia madre aprendo la tenda della finestra
Metto una mano dinnanzi agli occhi per ripararli dalla luce. Mia madre si avvicina al mio letto e mi scopre spostando le coperte a lato. Io mi rimetto sotto di esse per non prendere freddo. Come mai tutta quest'allegria stamattina? Forse per il fatto che oggi porrà fine alla relazione mia e di Brandon.
<<Devi andare a scuola>>
<<Non ci vado oggi>>
<<Emma, hai già fatto troppe assenze>>
<<Ma se ne ho solo tre!>> Rispondo io brontolando
Mi guardia con aria di rimprovero, mi alzo quindi dal letto, mi dirigo in cucina, bevo giusto un goccio di caffè e vado in bagno. Lì mi chiudo dentro e mi sciacquo la faccia e mi lavo i denti. Ho un sonno tremendo questa mattina. Mi vesto e vado a scuola. Appena vedo Brandon mi precipito verso di lui e lo abbraccio da dietro.
<<Ciao biondina>>
<<Sei pronto per stasera?>> Chiedo io
<<No, ma dirò comunque di sì>>
Suona la campanella ed entriamo in classe. Per fortuna ho chiarito con la signorina Jackson, non sopportavo più quella tensione tra di noi, sono sempre stata molto amica degli insegnanti e odio quando succede qualcosa come l'altra volta durante il compito. Finita la scuola ritorno a casa, pranzo ed inizio a studiare. Prima non l'avrei mai detto, ma... Che palle fare i compiti! Finisco di studiare verso le quattro, mi butto sul letto e messaggio un po' con Zoe, le dico che stasera verrà Brandon a cena, secondo lei sarà un vero e proprio disastro. Aiuto mamma a cucinare e a preparare tutto quanto. Il menù consiste in un antipasto con vari salumi, un primo di spaghetti al sugo, un secondo di carne ed un contorno di verdure. Verso le sei mi vado a fare una doccia e indosso una gonna nera con una camicetta bianca, sistemo i capelli e vado in salotto. Sento bussare alla porta, è Brandon. Ha in mano una bottiglia di vino, si vede che è molto agitato, lo bacio e lo faccio entrare.
<<Buonasera>> Dice lui ai miei genitori
<<Salve>> Rispondono in coro loro due.
Percepisco dallo sguardo di mia madre che non vede l'ora di metterlo in difficoltà, di dire qualcosa che lo farà esplode.
Ci sediamo tutti a tavola ed iniziamo a gustare l'antipasto.
<<Allora Brandon, ti piace la scuola?>> Chiede mia madre ad un certo punto
<<Diciamo di sì>>
<<Vuol dire che non intendi proseguire gli studi? Non intendi andare all'università?>> Chiede mio padre inserendosi nel discorso
<<Non lo so ancora>>
<<Divresti sbrigarti a decidere, sei ancora in tempo per fare domanda di ammissione a qualche college, la nostra Emma l'ha già fatta, per fortuna>>
<<A quale vuoi andare?>> Mi chiede Brandon guardandomi fisso negli occhi
<<A quella in cui ipende da dove mi accettano>>
<<Ti accetteranno sicuramente dove tu vorrai>> Risponde immediatamente dopo mia madre
Finiamo l'antipasto ed iniziamo a consumare il primo. Ad un certo punto mio padre chiede riferendosi a Brandon:
<<Quale mestiere hai intenzione di svolgere in il futuro?>>
<<Io, beh... Ho fatto vedere proprio ieri ad Emma una discoteca, la mia discoteca, è sempre stato il mio sogno>> Risponde lui prendendomi la mano
<<Una discoteca?>> Chiede mio padre scettico
<<Sì, hai capito bene papà>>
<<E se fallisce? Mia figlia accanto ha bisogno di un uomo che ha i piedi per terra e che possa garantirle, oltre al suo stipendio, una stabilità economica>> Aggiunge mia madre
Quando Brandon sta per rispondere mio padre lo precede rispondendo a mia madre:
<<Tranquilla tesoro, Brandon non starà ancora per molto con nostra figlia, non è adatto>>
<<Papà!>> Esclamo io furiosa
A quel punto Brandon si alza di scatto da tavola ed esclama:
<<Signora e signor Slone, io non so cosa vi dia fastidio e cosa vi turbi del mio atteggiamento o del mio essere, ma io non rinuncerò mai a vostra figlia soltanto perché i suoi genitori non vogliono, so per certo che con me Emma è felice, è felice come non lo è mai stata, chi siete voi per ostacolare questa sua felicità?!>>
<<Siamo i suoi genitori>> Risponde mia madre a tono
<<Mamma, Brandon ha ragione, lui mi rende felice e mi fa stare bene, non mi importa se devo litigare con voi per stare con lui!>>
<<Brandon, andiamo via di qui>> Continuo io
Mi alzo da tavola, prendo la mia giacca ed esco di casa ignorando ciò che dicono i miei genitori. Saliamo in macchina e andiamo via alla velocità della luce. Vi fermiamo poco dopo in un'area non abitata della città.
<<Ti voglio adesso>> Risponde lui slacciando la cintura di sicurezza ed avvicinandosi a me
In questo momento ne ho proprio bisogno anche io. Gli sfilo la maglietta e i pantaloni, lui fa lo stesso con me, c'è molta passione e sto godendo come non mai. Dopo circa mezz'oretta io gli dico:
<<Mi dispiace per prima, i miei genitori in alcuni momenti sono proprio insopportabili>>
<<Dispiace a me per la mia reazione, ma stavo esplodendo>>
<<È tutto okay... Ti posso fare una domanda?>>
<<Dimmi>>
<<Posso dormire da te stanotte?>>
<<Me lo chiedi pure? Certo che puoi, anche perché i miei genitori sono andati a fare la settimana bianca sulla neve>>
<<Perfetto>> Rispondo io ridendo
Dopo un po' rimettiamo in moto e ci dirigiamo a casa di Brandon. Appena entro vedo una stanza, ai lati vedo un divano bianco angolare con dinnanzi una televisione di forse cinquantacinque pollici, più avanti c'è un grande tavolo da pranzo, sopra di esso c'è un centrotavola a forma di conchiglia, le sedie sono tutte bianche in pelle, il pavimento è in marmo mentre le pareti sono bianche con toni sul grigio, sul soffitto c'è un enorme lampadario di cristallo, attraversiamo un piccolo corridoio dove ci sono quattro porte, il bagno, la camera da letto dei genitori, la stanza degli ospiti e la camera di Brandon, quest'ultima è completamente diversa dal resto della casa, le pareti sono blu e colme di poster, c'è un grande armadio, dall'altro lato scrivania con un computer gigante e un letto al centro della stanza.
<<C'è la stanza degli ospiti, ma tu dormirai qui>> Mi informa lui malizioso
Gli sorrido e continuo a vedere la sua stanza. C'è, però tra i tanti poster, uno che raffigura le tette di una donna. Mi avvicino ad esso, lo stacco dal muro e lo strappo.
<<Scommetto che ce ne sono, come minimo, altri venti che raffigurano queste cose>>
<<Sono più belle le tue, tranquilla biondina>> Risponde lui avvicinandosi a me ghignando

Mi fai impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora