19.Non mi perderai

104 14 11
                                    

È passata una settimana da quando sono iniziate le vacanze. Non ho più sentito né Brandon né Natah, probabilmente non se la sente di parlare con me per quello che Brandon gli ha fatto l'altra sera alla festa. Non voglio, tuttavia, pensare oggi ai ragazzi perché è Natale, la mia festa preferita e non solo per i regali, ma soprattutto per il fatto che si riunisce l'intera famiglia. Di solito la mia famiglia ed io andiamo a mangiare a casa dei miei nonni materni, lì ci sono anche i miei zii, i miei bisnonni e i miei cugini. Adoro festeggiare il Natale con loro perché è presente sempre un'intensa armonia e felicità, ogni venticinque dicembre mi sento tranquilla, serena ed anche molto fortunata. Sono fortunata per avere non uno, ma più pasti caldi a tavola, per avere la mia famiglia accanto a me, per avere un tetto sopra la testa, un albero di Natale da ammirare e dei regali da scartare.

Mi alzo dal letto con un sorriso smagliante e corro verso la cucina per fare gli auguri ai miei genitori. Mia madre è davanti ai fornelli e sta già cucinando. L'abbraccio da dietro e le poso un bacio sulla spalla. Vado poi da mio padre che è seduto sul divano ad incartare gli ultimi regali. Ci scambiamo gli auguri e successivamente ritorno in camera mia per prendere il telefono e fare gli auguri a Zoe e a quasi tutti i miei contatti. Dopo circa mezz'ora finisco di parlare al telefono con Zoe. È arrivato il momento di prepararmi quindi mi dirigo verso l'armadio e scelgo cosa indossare. Alla fine opto per un vestito a tubino rosso, è a monospalla ed è abbastanza corto, sono sparse delle paillettes su tutto il vestito, al di sopra metto una giacca bianca che si abbina con gli stivali dello stesso colore. Mi trucco, piastro i capelli ed esco di casa con i miei genitori. Arriviamo a casa dei nostri nonni entro l'una e mezza. Come detto prima ci sono tutti i parenti. Dopo esserci salutati ed esserci scambiati gli auguri, ci sediamo a tavola ed iniziamo a mangiare ed a chiacchierare. Mi alzo dalla tavola strapiena, ho mangiato letteralmente di tutto: Baccalà, lasagna, polpette, salsiccia e rape ecc. Ricevo molti regali tra chi: Una piastra per fare i boccoli, un set di anelli e collana, alcuni capi d'abbigliamento, dei profumi e molto altro ancora. Verso le sei del pomeriggio torniamo a casa, mi sono divertita moltissimo ed ho mangiato davvero molto bene. I miei genitori mi informano che loro sarebbero andati a fare una passeggiata, io dico loro che sono molto stanca e che preferirei restare a casa. Appena escono da casa io mi dirigo in bagno, tolgo il vestito ed entro nella doccia, aprendo il getto d'acqua calda. Lascio cadere l'acqua sul mio corpo per forse venti minuti, appena finisco esco dalla doccia e avvolgo l'asciugamano al mio corpo. Sento qualcuno bussare alla porta, mi dirigo in salotto ed apro per vedere chi è. Mi ritrovo Brandon davanti.
<<Che vuoi?>> Chiedo io fredda
<<Volevo farti gli auguri di Natale>> Risponde lui ghignando
<<Ti ringrazio, ora vattene>>
Dopodiché cerco di chiudere la porta, ma Brandon interpone un piede fra la porta e il muro. Successivamente posa una mano sulla porta e la apre. Una volta entrato la chiude alle sue spalle e si avvicina sempre di più a me. Cerco di allontanarmi, ma finisco col sbattere contro uno dei pensili della cucina. Brandon allunga un braccio al lato del mio viso, appoggiandolo ad un pensile. Non distacco una volta i miei occhi dai suoi, perché so che, se guardassi le sue labbra o il suo corpo, le mie difese cadrebbero. Mi accarezza, con due dita dell'altra mano, il petto scoperto, le sue dita scendono fino all'asciugamano e me la toglie, lasciandola cadere sul pavimento. Mi squadra da capo a piedi, il suo sguardo si concentra poi sul mio seno, si avvicina ad esso e lo bacia. Sposta il suo sguardo poi sul mio viso, precisamente sulle mie labbra, e bacia anche quelle. Il bacio, all'inizio è delicato, poi si fa sempre più violento. Mi solleva leggermente e mi fa sedere sulla cucina. Stringe le mie cosce con un'immensa forza e con questa stessa forza io tengo tra le mani i suoi capelli. Dopo un po' si toglie i pantaloni e quando sta per entrare dentro di me io dico:
<<Aspetta, non dovremmo, anzi, io non dovrei>>
<<Emma, se è per quei messaggi, sappi che non ti ho usata. Quella scommessa l'avevo fatta prima di innamorarmi di te, prima di sapere che la straordinaria ragazza che sei>>
Vedo nei suoi occhi la speranza di essere creduto e la sincerità. Penso che sia onesto e che quello che mi sta dicendo è il vero. Decido di credergli, cedendo alla tentazione e concedendomi a lui.
Dopo un po' ci rivestiamo. Vedo un' espressione felice sul volto di Brandon, così gli chiedo:
<<Che c'è?>>
<<Sono felice. Pensavo di averti perduta>>
Ci sediamo a tavola e poi lui continua, prendendomi la mano:
<<Quella sera, quando sei andata via da casa mia, mi sono sentito morire. Non riuscivo a credere che te ne fossi andata e che non volessi più aver e a che fare con me. Sapere che mi sarei dovuto svegliare, la mattina seguente con la consapevolezza che noi due avevamo pesantemente litigato, mi ha distrutto>>
Sento nella sua voce una punta di tristezza e di paura. Mi avvicino, così a lui e mi metto a cavalcioni su di lui. Gli poso entrambe le mie mani sul suo viso e lo bacio.
<<Non mi perderai. Io e te siamo una forza. Siamo come una barriera che custodisce l'amore che proviamo l'uno per l'altra. Fai conto che questa barriera sia indistruttibile e che qualunque cosa accada rimanga intatta. Niente e nessuno potrà dividerci, mai perché noi ci amiamo>>
Mi sorride dolcemente e mi bacia. Sentiamo la porta aprirsi, mi volto di scatto e vedo i miei genitori sconvolti.

Mi fai impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora