29.Passerà

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Ci sediamo tutti al tavolo, dopo esserci salutati a vicenda, e ordiniamo. Brandon non smette un secondo di guardarmi, cerca di aprire un discorso con me, ma io rivolgo lui soltanto monosillabi, per non far accorgere ai miei e ai suoi genitori di niente. Non sopporto più quell'aria di tensione che si è creata, così mi reco in bagno. Appoggio le mani sul bordo del lavandino e chino la testa, cercando di cacciare il volto di Brandon dalla mia mente. Poco dopo sento la porta aprirsi, mi volto di scatto e vedo Brandon. Quando perderà il vizio di entrare nel bagno delle ragazze?

-Esci. Ordino io molto fredda

-Voglio solo parlare.

-Io no, quindi ciao. Rispondo io, cercando di uscire dal bagno, ma lui mi prende per un braccio.

-Solo parlare. Dice lui, pregandomi con gli occhi.

-Che cosa vuoi?

-Quello che hai visto l'altra sera, posso spiegare...è stato solo un bacio, niente di più.

-Allora anche io potrei dare un bacio a Josh, il mio vicino, o a suo fratello e giustificarmi dicendo: "È solo un bacio, niente di più"! Potrei andare in giro a fare la poco di buono e giustificando dicendo che non ho provato niente! Ti piacerebbe?

Sento una lacrima percorrere il mio viso. Brandon si avvicina a me e l'asciuga con il suo pollice.

-È stato un attimo di debolezza. Io amo te, non Kelly.

-Bene, allora adesso io prendo io primo ragazzo che capita e lo bacio, tanto è solo un attimo di debolezza, no?

Brandon sbuffa. Dopodiché io esco dal bagno e mi dirigo nuovamente al tavolo.

-Tutto bene? Mi chiede mia madre, vedendo l'espressione abbastanza triste sul mio volto.

-Sì, tutto bene, anzi, benissimo.

Passo la serata, cercando di ignorare Brandon, anche se mi viene molto difficile. Vedo mia madre rivolgermi più volte sguardi interrogativi, ma io mi limito a sorridere e ad abbassare lo sguardo. In questo momento avrei preferito che mia madre non sopportasse Brandon, almeno avrei evitato questa cena colma di tensione. Verso le undici usciamo dal locale e ci dirigiamo in macchina. Arriviamo a casa, io mi reco in bagno, faccio una doccia, restandoci per forse mezz'ora, metto il pigiama e mi metto a letto. Come vorrei perdonare Brandon, come vorrei fare finta che tutto questo non fosse accaduto, ma non posso, non ci riesco. Lui ha baciato Kelly, è stata una sua scelta e adesso deve affrontare le conseguenze. Vengo svegliata la mattina seguente dalla voce squillante di mia madre.

-Tesoro, tesoro! Svegliati! Il sole è sorto!

Mugolo, cercando di far abbassare la voce a mia madre. Dopo futili tentativi di continuare a dormire, mi alzo dal letto e mi reco in cucina. Lì vedo mio padre sistemarsi la camicia e mia madre aprire la finestra.

-Tutto quest'ottimo umore a cosa lo dobbiamo? Chiedo io

-Domani andiamo in vacanza! Esclama mia madre, porgendomi un piatto di waffles, nonché il mio piatto preferito.

-In che senso "andiamo in vacanza"?

-Domani mattina abbiamo un aereo per Miami. Passeremo lì una decina di giorni. Tranquilla, torneremo in tempo per il tuo esame.

-Mamma, io non posso partire, ho ancora delle cose da definire e poi lì, a Miami, non riuscirei a concentrarmi al cento per cento. Però se voi volete partire, per me non c'è problema.

-Noi non partiamo senza di te. Risponde mio padre subito dopo

-Mamma, papà, ho diciotto anni, so guidare, so eseguire le faccende di casa, so mettere una cotoletta surgelata in microonde, so badare a me stessa. Affermo io con tono ironico.

Mia madre e mio padre esitano un po', ma poi accettano.

-Ti videochiamerò tutti i giorni, una volta la mattina appena sveglia e prima di andare a dormire la sera. Aggiunge mia madre, seguita poi da mio padre:

-Potrai chiamarci anche tu a qualsiasi ora del giorno e della notte.

-D'accordo, ora andare a lavoro, vi voglio bene!

Mi lasciano un bacio sulla guancia e subito dopo escono di casa, chiudendo la porta alle loro spalle.

Bene Emma, ti aspettano dieci ore di studio! Penso tra me e me. Mi dirigo in camera per mettermi qualcosa di comodo, prendo tutti i libri e li sistemo uno a uno sulla scrivania. Dopo forse dieci ore e mezza di studio, sono stanca morta, ma almeno ho eseguito la parte più grossa del lavoro. Mi lascio cadere sul letto, cercando di riprendere fiato. È come se avessi fatto una maratona di venti chilometri. Sento bussare alla porta, a malincuore, mi alzo dal letto e vado ad aprire.

-Scusa, ho dimenticato le chiavi! Si giustifica mia madre, entrando in casa.

-Mamma, devo dirti una cosa, riguarda Brandon.

-Che cosa? Chiede lei, appoggiando le buste della spesa sul tavolo.

Le prendo una mano, e mi siedo su una sedia. Faccio un respiro profondo e successivamente inizio:

-L'altra sera ho visto Brandon baciare un'altra ragazza...lui mi ha...mi ha tradita.
Non riesco a trattenere le lacrime. Il solo pensiero mi fa piangere di nuovo, facendomi provare le medesime sensazioni della prima volta.

Mia madre rimane a bocca aperta, si vede che non se l'aspettava, o almeno non più. Dopo ciò che Brandon aveva fatto a capodanno, aveva guadagnato la piena fiducia di entrambi i miei genitori. In seguito posa una mano sul mio viso e mi abbraccia forte.

-Passerà...passerà...però, perché non me l'hai detto prima? Ieri siamo andati a cena con loro, potevamo evitare se solo tu me l'avessi detto.

-Volevo asp-pet-tare il momento ad-adt-to. Rispondo io singhiozzando.

Rimaniamo l'una stretta nelle braccia dell'altra per altri cinque minuti. Durante la cena abbiamo raccontato tutto a mio padre. Anche lui, come mia madre, è rimasto, dapprima stupefatto, e in seguito è stato ha provato una sensazione di profonda delusione. Andiamo a letto verso le undici. Io non riesco a prendere sonno. Penso e ripenso a Brandon, da quando mi ha tradita non smetto di pensare a lui, se perdonarlo oppure no. Forse devo incontrare qualcun altro, andare avanti, girare pagina. Per far sì che non cambi più idea, prendo il telefono e digito il numero di Nathan, quello che mi aveva dato alla festa. Scrivo:
Ciao Nathan, scusa l'ora, ma volevo chiederti se domani fossi libero.
Lui risponde, stranamente, subito dopo.
Ciao Emma! Da quanto tempo! Comunque sì, sono libero domani. Pranzo alle 13? Ti vengo a prendere io.
D'accordo. Buonanotte. Rispondo io.
Buonanotte. Conclude lui.
Spengo il telefono e cerco di addormentarmi.

Mi fai impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora