capitolo ventotto.

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<<Cosa?!>> gli chiedo girandomi di scatto.

<<Tu non stavi dormendo ?>> mi chiede guardandomi negli occhi.

<<Si...in realtà no.>> rispondo intrecciando le mie mani.

<<Non preoccuparti , so già cosa vorresti dire. È stato uno sbaglio, siamo solo amici.>> dico e lui cerca di dire qualcosa ma lo blocco continuando il mio discorso.

<<Non pensare male, non voglio nient'altro da te. Grazie per avermi aiutato e facciamo finta che non sia successo nulla.>> detto questo corro verso casa mia lasciandolo alle mie spalle fermo nello stesso posto in cui era prima.

In poco tempo arrivo a casa ma col fiatone, cerco di calmarmi e non ci riesco.
Odio queste situazioni , non so mai come comportarmi.
In realtà non capisco neanche il vero motivo di tutta questa mia preoccupazione, io e Vinnie siamo solo amici e niente di più.

<<Summer entri o vuoi che ti lasci qui, vicino alla porta ?>> mi chiede mio padre con in mano una ciotola di insalata.

<<Arrivo.>> dico affrettandomi a lavare le mani e a sedermi a tavola.

<<Ti ho trovato un lavoro.>> m'informa sedendosi vicino a mia sorella, annuisco.

<<Di cosa si tratta?>> gli chiedo.

<<Un mio amico ha bisogno di una ragazza che lo aiuti con i suoi due bambini ..>> inizia e quasi mi strozzo quando sento la parola "bambini".
Quelle piccole creature disgraziate che disegnano ovunque e combinano schifezze, no.

<<..la moglie è spesso in viaggio e lui è occupato col lavoro ,i turni sono pomeridiani e la paga è abbastanza buona. La mattina c'è la tata e nessuno dei due indossa il pannolino quindi non hai molto di cui occuparti , basta che non si facciano male o cose del genere.>> mi spiega ed io sospiro udendo l'ultima frase, menomale.

<<Okay, quando inizio?>> chiedo .

<<Fra due settimane e ci sarà anche un ragazzo tre volte a settimana che insegnerà al bambino più grande ad andare sullo skate.>>mi dice ed io annuisco perplessa .

<<Sai qualcosa del ragazzo?>> non vorrei ritrovarmi Liam o peggio Vinnie in casa con due bambini.

<<No, non so nulla se non che è un nipote del mio amico.>> dice.

<<Qual'è il cognome del tuo amico?>> continuo a fare domande e lui mi guarda perplesso.

<<Hacker, perché ?>> mi chiede curioso addentando un pezzo di carne che ha lui stesso cucinato e che io sto cercando di ingerire dopo la sua risposta.

<<Nulla.>> continuo a tossire , quindi afferro un bicchiere d'acqua e lo bevo tutto d'un sorso.

<<Sei strana, molto.>> dice mia sorella osservandomi.

<<Zitta o ti tolgo quei pochi denti che ti rimangono.>> la minaccio e lei caccia la linguaccia ridendo .

<<Papà vuoi che ti dia una mano con le valigie?>> chiedo sparecchiando la tavola .

<<No , grazie lo stesso.>> mi dice premuroso.

<<Tu..hai una fidanzata papà?>> gli chiedo osservandolo mentre lava i piatti e sorride come un'ebete.

<<Cosa te lo fa pensare ?>> mi chiede arrossendo.

<<Papà..non me la prendo per questo, ti chiedo solo di non dimenticare mai la mamma.>> rispondo triste abbassando lo sguardo.

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