capitolo trentadue.

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<<Allora?>> mi chiede Vinnie incrociando le braccia al petto e spostandosi i capelli che gli coprono gli occhi.

<<Nulla, mi dispiace averti interrotto con Loren.>> dico guardandolo seria.

<<Non fare la gelosa.>> risponde girandosi per andare in cucina e mostrando la sua schiena che è a dir poco..perfetta.

Ammetto di star bruciando dentro a guardarlo in queste condizioni.
Le labbra rosse, i capelli spettinati e la mascella tesa lo rendono ancora più attraente di quello che è di solito.

<<Allora?>> chiede mentre addenta una fragola che aveva precedentemente afferrato dal frigo.
Osservo i suoi movimenti quasi a rallentatore e spalanco gli occhi osservano le sue labbra perfette.

<<Sto parlando con te.>> mi risveglia dai pensieri scuotendo una mano avanti ai miei occhi , giro la testa per riprendermi e poi arrossisco.

<<Non che mi dispiaccia però vorrei sapere perché sei qui.>> continua posizionandosi a pochi centimetri da me.

<<Ero venuta per chiarire ma dopo quello che ho visto mi sembra tutto più che chiaro.>> rispondo ridendo falsamente.

<<Quindi fammi capire , prima mi ignori poi mi baci poi mi ignori nuovamente e adesso vuoi farmi la ramanzina per una scopata ?>> mi punta un dito contro facendomi indietreggiare.

<<Hai ragione , scusa. Sono stata una stupida.>> abbasso la testa ripensando a quanto io possa essere stupida.

Non posso costringere una persona a sopportare i miei continui sbalzi d'umore , le mie paranoie e tutti i miei problemi.
È la prima volta che do ragione ad una persona così facilmente e per quanto possa essere difficile per me devo ammettere i miei errori e lasciarlo andare , non merita tutto questo .

<<Sono troppo complicata , non posso complicarti la vita. Io..io sono sbagliata, è tutta colpa mia. Non sarei dovuta venire , avrei dovuto lasciarti perdere dalla prima volta.>> ammetto iniziando a piangere , mi sento così debole.

<<Io..adesso chiamo Ginny così torno a casa.>> continuo afferrando il cellulare e asciugando con il palmo della mano le lacrime che sono sulle mie guance.

<<Summer..>> il ragazzo posa una mano sul mio telefono sfilandomelo e poggiandolo sul tavolo poco distante da noi.

<<Tu non sei sbagliata. Sei complicata anzi complicatissima e devo ammettere che mi hai stravolto la vita con questi tuoi continui sbalzi d'umore ma non sei assolutamente sbagliata okay?>> inizia premuroso e io continuo ad avere la testa rivolta verso il pavimento , non merito tutto questo.

<<Ehy...>> mi posa due dita sotto il mento e mi alza lentamente il viso per poterlo guardare negli occhi, pura sincerità è quello che noto in questi ultimi ma continuo a non credergli.

<<Tu..tu mi hai incasinato i pensieri con i tuoi modi di fare che mi mandano in bestia ogni volta ma allo stesso tempo mi fanno sorridere. Per la prima volta nella mia vita ho iniziato a lottare per una ragazza e non con altre persone ma con la ragazza stessa ed è per questo che ti cerco ogni volta..voglio scoprirti , capire chi sei e cosa celi dietro questo viso angelico. Voglio poterti aiutare ogni volta che ne hai bisogno anche se so che sai cavartela da sola.
Sei complicata ma ciò non ti rende sbagliata , ciò ti rende la persona più interessante e difficile per me è credimi che le cose facili sono quelle che meno mi piacciono.>> mentre pronuncia queste parole le sue mani tamponano attentamente un batuffolo di cotone imbevuto di acqua sul mio naso che è ancora cosparso di sangue mentre i suoi occhi sono fissi sui miei.
Ogni sua parola sembra così sincera e la cosa mi fa impazzire dalla gioia dentro di me.

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