capitolo venti.

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<<Sum sveglia, siamo tornati.>> è mio padre a parlare.

<<Papà ! Come stai?>> lo abbraccio appena realizzo ciò che sta accadendo.

<<Io sto bene e tu? Mi sei mancata piccola..>> mi dice.

<<Anche tu !>> dico prima di essere interrotta dall'arrivo di mia sorella in camera.

<<Summer!>> urla correndo ad abbracciarmi.

<<Peste.>> la saluto ricambiando l'abbraccio.

<<Devi andare a scuola , è meglio se inizi a preparati.>> mi avvisa mio padre guardando la sveglia che è sul mio comodino, sono le sei e trenta del mattino quindi posso prepararmi con calma.
Annuisco alzandomi dal letto.

<<Stasera dobbiamo parlare.>> mi avvisa mio padre sull'uscio della porta.

<<Non possiamo adesso?>> gli chiedo e lui mima un 'no' con la bocca.Strano.

Sarà qualcosa riguardante la scuola probabilmente, o almeno così credo.

Vado a preparami e a vestirmi, appena indosso le scarpe ricevo una chiamata dalla mia amica che mi avvisa di essere fuori quindi mi dirigo verso la porta ma vengo bloccata da mio padre.

<<Quelle persone in quella macchina aspettano te?>> mi chiede spostando le tende per osservare in modo migliore.

Sbianco notando che è l'auto di Jordan, questa volta li ammazzo davvero.

<<No staranno aspettando qualcun'altro..>> dico titubante e fiondandomi fuori dalla porta.

Prima di chiudere il cancello cerco di capire se mio padre stesse ancora nella posizione di prima o meno e ,appena mi accorgono che non è più fermo ad osservare l'auto, corro verso di essa.

<<Ma buongiorno anche a te signorina.>> dice Jackson sorridendomi, gli rispondo con un semplice cenno di testa.

Fulmino Ginny con lo sguardo appena noto che è al mio fianco.

<<Davvero scusami, non pensavo fosse già tornato tuo padre, me ne sono accorta solo adesso perché ho visto l'auto.>>cerca di scusarsi ma non le rispondo, mi limito ad annuire.

Appena arrivati fuori scuola scendiamo dall'auto e ci avviciniamo agli altri nostri amici.

<<Ha una brutta faccia .>> esordisce Liam indicandomi. Gli alzo il dito medio per rispondergli.

<<Adesso io ho lezione di matematica, tu?>>mi chiede Ginny entrando nella scuola dato il suono della campanella.

<<Due ore di psicologia,ci vediamo a mensa?>> le dico e lei annuisce stampandomi un bacio sulla guancia.

Ci dividiamo e io dopo poco mi ritrovo nell'aula di psicologia, Vinnie è già seduto al suo posto.

Mi siedo dietro di lui e inizio a posizionare i quaderni e le penne che mi serviranno sul banco .

<<Come mai eri arrabbiata ?>> mi chiede girandosi verso di me.

<<Non sono affari tuoi.>> dico scontrosa , non voglio dirgli "sai mio padre non deve scoprire che c'eravate tu e il tuo amico in auto."

<<Fottiti.>> risponde dandomi le spalle.

<<Ci pensano già altre persone.>> mento ridendo.

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