capitolo sette.

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Siamo appena tornate a casa e finalmente posso appoggiarmi sul mio comodissimo e amato letto.

<<Ordiniamo una pizza?>> mi chiede Ginny sbloccando il suo cellulare per inserire il numero della pizzeria.

<<In realtà io non ho tanta voglia di mangiar..>>cerco di obiettare ma vengo subito zittita da Ginny che sta già telefonando.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo rumorosamente, odio quando non mi ascolta.

<<Due margherite , una con le patatine. Si, ciao.>> si affretta a rispondere la ragazza di fronte a me morendosi le unghie , sembra strana.

<<Scusa ma come fanno ad arrivare fin qui senza l'indirizzo ne nulla..>> chiedo perplessa a causa della sua telefonata durata mezzo secondo.

<<No niente è che era quella mia amica che ci porta sempre la pizza , avrà riconosciuto la voce e si sarà ricordata dell'indirizzo.>> risponde incerta delle sue parole.
Per quanto possa essere una brava attrice con me non riesce mai a mentire.

<<So che mi stai mentendo, non abbiamo nessun'amica che lavora in una pizzeria e smettila di morderti le unghie che finirai per morire dissanguata.>> le dico e poi continuo <<dimmi su , non ti sgriderò.>> la rassicuro anche se siamo entrambe consapevoli del fatto che la sgriderò se sarà qualcosa di grave.

<<Sono seria , per una volta puoi credermi e non sospettare sempre di me?>> mi chiede esasperata.

<<Chiuderò un occhio per questa volta, anzi mezzo occhio.>> le dico coprendomi metà occhio destro e sorridendo.

<<Ti voglio bene lo sai?>> ammette saltandomi addosso come una scimmia.

<<Anche io tanto ma sei troppo affettuosa e desti ancora più sospetti ma vabbè , a che ora dovrebbe arrivare la "pizza">> le chiedo mimando le virgolette con le mani quando pronuncio la parola pizza.

<<Tra un'oretta più o meno. Vediamo un film nel frattempo?>> mi chiede avvicinandosi alla televisione e afferrando il telecomando per poi porgermelo subito dopo.

<<Quale?>>chiedo accendendo la televisione.

<<Che ne dici di Colazione da Tiffany?>>propone Ginny osservando la lista dei film disponibili.

<<Si va bene, non sono mai riuscita a vederlo.>> affermo facendo partire il film.

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Siamo a metà film quando bussano alla porta, sarà il fattorino.

<<Scendiamo dai, mangiamo giù .>> si alza dal letto Ginny per recarsi al piano di sotto.

È davvero strana...ogni volta che ordiniamo la pizza la mangiamo sempre nella mia camera mentre guardiamo i film,perché adesso vuole mangiare al piano di sotto?

<<Tu sei strana.>> le urlo dato che è corsa giù.

Sento la porta aprirsi e subito chiudersi dopo neanche tre secondi , che sarà uscita fuori a parlare con il fattorino? Aveva programmato qualche incontro con qualcuno ?

<<Ma si può sapere cosa diavolo ti sta accadendo stasera ?>> sbotto correndo sulle scale.

Arrivo al piano di sotto e quasi non inciampo nelle mie ciabatte viola quando vedo il mio migliore amico.

<<Dylan!!>>urlo correndogli incontro e saltandogli addosso.

Dylan è il mio migliore amico da molti anni solo che è dovuto trasferirsi in un'altra città per inseguire il suo sogno ,giocare a basket.

Ricordo ancora quel giorno in cui ,dopo la vittoria alle finali ,  un'allenatore di una squadra abbastanza importante gli chiese di fare dei provini per entrare a far parte della squadra. Era felicissimo.

Dylan è un ragazzo davvero stupendo e lo confermano i suoi lineamenti accurati , i suoi capelli neri come la pece e ricci che contrastano i suoi occhi azzurri.
Inoltre è molto alto ed ha un fisico slanciato , il solito fisico atletico insomma.

<<Che ci fai qui?>> gli chiedo guardandolo negli occhi e sorridendogli come una bimba.

<<Beh ho portato le pizze.>> mi risponde alzando la  busta che conteneva tre pizze e varie bibite.

<<Ecco cosa mi nascondevi allora.>> rido riferendomi alla mia migliore amica che era rimasta ferma lì ad osservarci sorridente.

<<Beh ne è valsa la pena almeno.>> afferma fiera di se.

<<Allora sediamoci e mangiano no?>> la mia domanda suona quasi come un ordine dato che la ripeto quasi urlando.

Prendo posto e poggio la mia pizza sul tavolo del salone e così anche gli altri due ragazzi di fronte a me.

<<Allora che mi dici?>> chiedo riferendomi a Dylan che aveva ,come suo solito, già divorato metà pizza.

<<Abbiamo vinto il campionato ma..>> racconta quasi dispiaciuto abbassando il suo sguardo sulla pizza .

<<Ma..?>> chiedo iniziando ad agitarmi.

<<Ma sono stato trasferito in un'altra squadra ancora.>> continua sorridendomi.

<<Davvero? Dove?>> chiede Ginny anticipando la mia domanda.

<<Beh..qui. Sono stato trasferito in una squadra del
posto quindi tornerò a vivere qui.>> afferma con molta calma addentando un altro pezzo di pizza.

Il respiro quasi mi si blocca sentendo questa notizia, sento di poter esplodere a momenti a causa della troppa  felicità.

Mi alzo e corro ad abbracciarlo forte.

<<Quindi adesso dove vivrai? I tuoi genitori non sono fuori città ?>> chiedo iniziando a fantasticare già sulla vita che potremmo vivere se lui si trasferisse qui da me.

<<Ho acquistato un appartamento con i soldi che ho risparmiato con il lavoro e per quanto riguarda quest'argomento, dovrai aiutarmi con l'arredamento perché sai che faccio pena in questo caso.>>quasi mi supplica incrociando le mani.

<<E ovviamente anche tu se vuoi.>> continua indicando Ginny che subito si affretta ad annuire.

<<Va bene, vedremo cosa fare.>> gli sorrido.

Mi alzo per buttare i cartoni delle pizze e togliere tutto ciò che abbiamo utilizzato per mangiare e così anche gli altri due miei amici.

<<So che hai conosciuto Vinnie.>> esordisce Dylan improvvisamente.

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