capitolo trenta.

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"But I'm into it, I'm into it
I'm getting way too deep
I'm fucking into it
I am into it, yeah I'm into it
I wouldn't change it for the world
I'm fucking into it."

Siamo in viaggio da circa mezz'ora e adesso Vinnie sta cantando colpendo lievemente il volate e girandosi verso di improvvisamente con sguardo triste.

Il mio sguardo mantiene il suo incastrato e dopo pochi minuti frena continuando ad osservarmi privandomi di ogni forza.

<<Siamo arrivati?>> chiedo con quel poco di voce che mi è rimasta per parlare, non riesco a staccare i miei occhi dai suoi, mi attirano come due calamite.

<<Mhmh..>> mi risponde mordendosi di poco le labbra mentre fa scendere il suo sguardo sulla mia bocca, sento la pelle ardere sotto i suoi occhi attenti che scivolano incessanti sul mio corpo.

Inizia ad avvicinarsi lentamente a me continuando ad avere il suo sguardo fisso nel mio, ho bisogno di fermarlo nonostante le varie  scosse mi stiano dannatamente confondendo. Non voglio illuderlo e con il bacio di prima adesso è tutto ancora più complesso.

<<Io..Andiamo?>> chiedo abbassando lo sguardo e allontanandomi di poco.

Sbuffa sonoramente prima di aprire con uno scatto violento la portiera e chiudendola allo stesso modo, lo seguo fuori dall'auto e cerco di seguirlo dato che sta camminando con passo molto svelto.

<<Dove siamo?>> chiedo notando una stradina stretta.

Percorriamo quest'ultima non proferendo parola e lui ha lo sguardo rivolto verso il basso ,sembra vuoto e furioso.

<<Dove andiamo?>> chiedo ancora dato che precedentemente non avevo ottenuto risposta , anche questa volta succede la stessa cosa quindi sbuffo e inizio a calciare un sasso che ho trovato in questa stradina piena di fossi e crepe.

La strada trasandata sembra lasciar posto a dei granuli di sabbia che iniziano ad aumentare lentamente, siamo al mare?

Alzo lo sguardo ottenendo conferma alla mia domanda, siamo su una spiaggia vuota ma bellissima.
c'è un piccolo spazio libero e poi una pedana di legno che porta direttamente al mare.

Ho sempre amato il mare e la tranquillità che quest'ultimo mi causa , il rilassante suono delle onde , l'odore inebriante causato dall'acqua salata , la sabbia bollente che in questo momento è però fredda a causa delle temperature basse che ci sono in questa giornata ma nonostante questo vengo catturata dall'ammaliante sfondo che mi si presenta davanti.

Noto che il ragazzo al mio fianco inizia a togliersi le scarpe, sempre non proferendo parola, poi si siede sulla sabbia spostandosi i capelli con la mano e osservando le onde scontrarsi con quest'ultima.

Lo imito in silenzio restando scalza e sedendomi al suo fianco, sbuffo quando noto che gira la testa dall'altra parte per non guardarmi.

<<È un bel posto.>> dico sorridendo di poco e cercando di interagire con lui , si limita ad annuire .

<<Perché mi hai portata qui se non vuoi neanche parlare?>> chiedo spazientita .

<<E guardami dannazione.>> dico notando che sta cercando di fare di tutto pur di non guardarmi negli occhi.

<<Non è colpa mia se tu sai solo prendere in giro le persone , non posso farci niente se tu sai sempre e solo rovinare le cose, ogni tanto le persone vanno aiutate quando provano a farti stare bene.>> sputa furioso guardandomi finalmente negli occhi , questa volta vorrei non lo avesse fatto.

Nel suo sguardo noto solo verità e rabbia , verità sul fatto che io rovino sempre tutto.

Sento i miei occhi inumidirsi ma non devo mostrarmi ancora una volta debole, scuoto la testa per evitare che le lacrime fuoriescano.

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