Capitolo 12

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LARA'S POV

Non so quante persone sentano quell'opprimente sensazione che ti chiude la bocca dello stomaco e ti fa venire quasi voglia di piangere per la paura. Comunemente viene chiamata ansia, ed io ne sto provando così tanta che potrei svenire.

Muovo un altro passo nel corridoio dalle pareti color crema ornate di cornici che custodiscono foto e ricordi. Il parquet chiaro rilascia un altro sinistro scricchiolio sotto il mio peso.

In silenzio seguo Luke intento a parlare di non so cosa con mio zio. Ci stiamo recando nel suo ufficio per poter parlare "di una questione di estrema importanza". Lucas l'ha descritta proprio così mentre gli chiedeva un po' di privacy ed io ascoltavo sprofondando sempre più all'interno della comoda poltrona rivestita di stoffa soffice e rossa.

«Giusto, Lara?» mi riporta alla realtà proprio Luke. Lo guardo confusa annuendo comunque a qualsiasi cosa mi abbia chiesto.

Mi fa cenno di oltrepassare la porta che tiene aperta aspettando che sia io la prima ad entrare.

Mi faccio coraggio e una volta all'interno della stanza un freddo poco piacevole mi avvolge in un abbraccio sconfortante.

È mio zio ad accendere la luce che mi permette di vedere la scrivania in quello che mi sembra legno di betulla proprio posta in parallelo all'entrata.

Mi accomodo impacciata sulla sedia davanti essa. Al mio fianco si mette comodo Luke.

«Scusate il clima, non pensavo che anche a Natale dovessi entrare qui dentro» borbotta mio zio mentre fa avanti e indietro per la camera alla ricerca di qualcosa.

Alla fine, spazientito, dà fuoco ad una cartaccia buttandola subito dopo all'interno del camino.

«Non c'era bisogno, sarà una cosa veloce» lo avverte Luke facendomi sperare che così sarà veramente.

Vedo mio zio muoversi veloce e sicuro all'interno della camera confortevole. Le pareti giallo ocra e il rivestimento in legno che arriva a circa cinquanta centimetri dal pavimento di chiaro anch'esso.

Si ferma davanti l'angolo bar afferrando qualcosa che non riesco a distinguere bene.

«C'entra qualcosa Thomas?» chiede lui guardandolo di sottecchi. Nel mentre posa tre bicchieri in vetro marroncino sulla superficie liscia della scrivania. Subito si appresta a riempirli per metà con un liquido trasparente per poi porgerne uno a Lucas e l'altro a me.

«Fai invidia ai russi» commenta Lucas ridendo, contemporaneamente alza il bicchiere verso mio zio, in un cenno di gratitudine. Ma per qualche strano motivo decide di lasciar in sospeso la domanda non rispondendo.

Lo guardo sorpresa svuotarlo in un sorso solo, imitato dall'altro moro presente nella stanza.

«Non preoccuparti, non è nulla di grave. Semplicemente preferisco dirtelo io piuttosto che farti andare voci nell'orecchio. Evitiamo fraintendimenti» spiega il mio moro andando subito al punto.

«Sto con Lara» asserisce lasciando l'interlocutore con la bottiglia a mezz'aria. Uno strano silenzio ci avvolge, interrotto unicamente da dei schiamazzi provenienti dalla sala pranzo. Posto in cui sono riuniti tutti gli ospiti di stasera.

Black solleva lo sguardo e lo punta sulla figura del mio moro prima di posare la bottiglia sul ripiano con un piccolo tonfo.

«Lucas, mi credi stupido?» domanda serio. Mi viene voglia di nascondermi dai suoi occhi penetranti, ma mi costringo a restarmene ferma.

«Giusto un po' in realtà» risponde lui con lo stesso tono serio di chi gli ha posto la domanda e l'aggiunta di un ghigno divertito sulle labbra.

Ci manca poco che mi venga un infarto. Che gli salta in mente? Vuole farsi ammazzare?

Sempre E Solo Noi (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora