Capitolo 6

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LARA'S POV

Mi precipito sul mio armadio, spalncando le ante in un gesto colmo di impazienza e gioia.

Afferro velocemente un paio di jeans chiari e un maglioncino nero a caso per poi recuperare dell'intimo a caso dal comodino.

Trotterello felice, come una bambina a cui hanno appena regalato un gioco che voleva da tanto tempo, fin davanti alla porta.

Abbasso la maniglia convinta che questa di apra di conseguenza è riprovo qualche volta col panico che si fa strada dentro di me finché non ricordo di averla chiusa a chiave per evitare di essere disturbata.

Che figuraccia! Penso sbattendomi la mano libera dai vestiti sulla fronte in segno di esasperazione.

Quasi mi ritrovo a ridere da sola per la mia stessa stupidità e sbadataggine.

Giro la chiave con la calma che ho appena ritrovato e una volta in corridoio, richiudo la porta alle mie spalle, ricominciando a trottellare allegra in direzione del bagno.

Pochi minuti dopo essere entrata mi ritrovo già svestista e sotto il soffione della doccia. Nonostante sia fin troppo rilassante faccio quel che posso per uscire dal box doccia il prima possibile.

Quando, dieci minuti dopo, lascio andare le carezze confortevoli dell'acqua mi ritrovo a dover passare in panno sulla superficie dello specchio appannato.

Sbuffo seccata sciogliendo la crocchia disordinata e fatta a caso che mi faceva apparire come una sorta di pazza uscita dal manicomio. E udite udite! Sono anche peggio coi capelli sciolti.

Decido di raccogliere i capelli in una treccia veloce, ma dimentico sempre che io e le trecce non andiamo d'accordo.

Dopo cinque minuti ecco il mio lavoro finito. Almeno con quella massa informe di ricci.

Indosso velocemente ciò che ho preso prima sperando che mi facciano apparire decente e guardandomi nuovamente allo specchio un sospiro seccato lascia le mie labbra rosee.

Sono fin troppo pallida, ciò mi porta inevitabilmente al mio fondotinta che applico in poco tempo grazie alla spugnetta.

Metto un po' di cipria sopra, giusto che non avere l'effetto "luccichio" e abbondante mascara sulle ciglia.

Con quello preferisco sempre esagerare piuttosto che metterne poco.

Tiro un'occhiata alla matita posta nel cassetto dedicato ai miei trucchi, ma desisto dal metterla sapendo che farei troppo tardi visto la mia incapacità nel metterla anche dopo anni che la uso.

Non volendo attendere oltre e ritenendo accettabile il mio aspetto esco dal bagno anche abbastanza felice dell'incontro imminente col mio moro preferito.

«Perché sei così felice?» mi chiede un esemplare di Anna con i capelli tutti scombinati e con una maglietta fin troppo grande per lei che, deduco, appartenga ad Hanry.

Alza un sopracciglio curiosa, incurvando leggermente le labbra verso l'alto.

«Si nota così tanto?» domando apprendomi in un sorriso sereno e gioioso. Nulla può rovinarmi questo momento, nemmeno una catastrofe.

«Si, si vede da quattordicimila chilometri di distanza» risponde Hanry che è appena uscito dalla camera della mia adorata gemellina.

Noto con ben poco stupore che ha solo un paio di jeans scuri addosso. I capelli ricci e castani scombinati e alcune tracce di rossetto scuro sul suo petto mi fanno ben intuire che cosa stessero facendo mentre io leggevo tranquillamente nella mia camera.

Sempre E Solo Noi (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora