21. Ashton Irwin

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Solo io sono in grado di infognarmi in queste situazioni di merda, davvero

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Solo io sono in grado di infognarmi in queste situazioni di merda, davvero. È incredibile la mia capacità di creare sempre guai.

Mio fratello è probabilmente la persona più importante della mia vita, e fin qui ci siamo. Il problema è che è anche una gran testa di cazzo quando ci si impegna.
Voglio dire, capisco che tenga a me, e che abbia paura che io possa soffrire.
Ma doveva aspettarsi che se mi avesse tenuta alla larga da qualsiasi essere di sesso maschile al di fuori di lui e dei suoi migliori amici, sarei finita per innamorarmi di uno di loro.

Soprattutto considerato che uno di quei tre, per l'appunto, è sempre stata la mia cotta.
Ed è stato incredibile scoprire che anche lui prova qualcosa per me, la sensazione più bella che si possa immaginare.

Il problema è Luke, il mio fratellone iperprotettivo.
Io e Ashton ci siamo dichiarati ormai un mese fa, ma non è stato bello come penserete.

Voglio dire, sì, quel momento è stato pazzesco. Il problema è arrivato quando mio fratello ci ha scoperti insieme, in cucina, sul punto di darci il nostro primo bacio. È uscito di testa, completamente, e così abbiamo provato a convincerlo che non ci stavamo per baciare, ma stavamo semplicemente provando per il mio spettacolo di teatro, al quale -ad oggi- mancano un paio di settimane.

Da quel giorno Luke ci tiene parecchio sotto controllo, e siamo stati costretti a non frequentarci.
Il fatto è che io ci sono rimasta davvero male. Sono davvero innamorata di Ash, ma Luke non riesce a capirlo. Non capisce che ho diciotto anni ormai e che, anche se lui ha tre anni più di me, non può comportarsi come se fosse mio padre.
Di certo, il fatto che i nostri genitori non ci siano mai stati per noi, ha contribuito a renderlo così esageratamente protettivo.

Insomma, è da quel giorno che non sono più come prima. È da quel giorno che mi sono allontanata da Luke, Mike, Cal e da Ash.
Non parlo più con mio fratello come facevo prima, la media giornaliera dei nostri abbracci è scesa sotto zero, e credo che lui se ne sia reso conto. Nonostante tutto, però, non ha detto nulla.
Sono sicura che ci abbia pensato spesso, ma non ha mai fatto il primo passo. E questa volta, di certo non sarò io a farlo.
Inoltre, mi è salita una strana ansia, che non ho mai provato prima, e solo l'idea di salire sul palcoscenico e recitare mi fa contorcere lo stomaco. Il che è particolarmente strano, dato che studio arti teatrali da almeno sette anni, e questo è solo l'ennesimo spettacolo. Il punto è che solitamente Luke, o uno degli altri tre ragazzi mi aiutava a studiare la sceneggiatura, ma dal momento che li ho allontanati, studiare da sola era l'unica soluzione, e si sta rivelando più difficile del previsto.

Adesso sono almeno due ore che tento di imparare una pagina, ma non riesco a concentrarmi, soprattutto sapendo che i quattro sono proprio nella stanza davanti alla mia.

"Non posso lasciarti andare, non ora che ho scoperto che nostro padre è vivo, e che non ci ha abbandonati. Devi aiutarmi, ti prego" ripeto per l'ennesima volta questa battuta, controllando poi sul copione.
"Ho bisogno del tuo aiuto, non devi aiutarmi" prendo un respiro, cercando di calmarmi, ma non ce la posso fare ancora. Lancio il libretto a terra, imprecando ad alta voce e cacciando un urlo strozzato. Mi butto sul letto, seppellendo la mia faccia nel cuscino e cercando di trattenere le lacrime che l'urto di nervi mi ha provocato. Ovviamente, fallisco.

"Lia, tutto bene?" Riconosco la voce di Mike da dietro la porta, ed emetto un verso gutturale in segno di assenso.

"Possiamo entrare?" Questo invece è Cal. Stesso verso, e poco dopo sento la maniglia della porta abbassarsi, e il materasso piegarsi sotto il peso dei due.

"Come mai siete qui?" Domando, senza però alzare la testa dal cuscino. Una mano, che riconosco come quella di Calum -perché è enorme- si poggia alla mia schiena, accarezzandola.

"Ci manchi tanto piccola" mormora, e a questo punto mi alzo, asciugandomi il viso, e li abbraccio.

"Mi mancate tanto anche voi" singhiozzo, con la faccia seppellita nei loro petti. "Ma ora ditemi la vera ragione per cui siete qui"

"Di là sta avvenendo lo scontro finale tra Thor e Capitan America, non vogliamo disturbarli. Appena hanno iniziato a discutere, ce ne siamo scappati, ma non potevamo rimanere in cucina per sempre, quindi siamo venuti a trovarti" confessa Mike, facendomi sorridere.

"Quindi probabilmente tra poco toccherà anche a me" sospiro, guardandomi le mani. Neanche il tempo di pensare a cosa dire a Luke, che bussa alla porta.

"Noi andiamo, ma saremo qui fuori ad origliare, se hai bisogno chiamaci" sorrido al biondo, mentre escono. Pochi attimi dopo, Luke è qui, nella mia stanza.

"Lia..." Sussurra, sedendo vicino a me, mentre io abbasso lo sguardo. "Non ho mai voluto che fra di noi si creasse questa situazione di gelo polare"

"Capisco che tu volessi proteggermi, Luke. Ma ho diciotto anni, e arriva un momento in cui devi lasciarmi avere le mie esperienze. Sei stato dolce, certo, ma anche soffocante"

"Mi dispiace, mi dispiace tantissimo. Mi manchi, mi mancano i tuoi abbracci, le nostre chiacchierate, mi manca anche aiutarti a studiare la tua parte. Sei la persona più importante della mia vita, e avevo solamente paura"

"Io mi sono innamorata Luke, come è capitato a te, e devi lasciarmi vivere una relazione" lo guardo, mentre comprime le labbra tra di loro. Sta cercando le parole giuste.

"Io voglio solo che tu sia felice, come voglio che anche Ashton lo sia. Siete mia sorella e il mio migliore amico, e non potevo sperare che trovaste delle persone migliori. Vi voglio bene, e mi dispiace di avervi fatto star male per così tanto tempo"

"Luke, vuoi dire che... Insomma, che io-"

"Sì, non avrei problemi se tu e Ash decideste di frequentarvi" conferma, accennando ad un sorriso.

"Oh, Luke!" Gli salto addosso, facendolo cadere indietro sul letto. Lo stringo così forte che probabilmente gli si è incrinata qualche costola, ma non mi interessa. Devo recuperare tutti gli abbracci che non gli ho dato in questo mese. "Ti voglio bene, grazie, grazie, grazie" riempio le sue guance di baci.

"Va bene Lia, ma ora vai da Ash che ti starà aspettando" sorride, mentre io scatto in piedi.
Corro fuori, diretta nella stanza di Luke, dove Ashton è fermo, in piedi. Senza fermarmi gli corro incontro e lo bacio. Non c'è bisogno di parole, tutto quello che desidero ora è di non staccarmi più da lui.

"Pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato" mormora, sorridendo sulle mie labbra.

"Ti amo così tanto Ash" sussurro, portando le braccia attorno al suo collo e stringendolo a me. Gli applausi e i fischi di Mike e Cal invadono la stanza.

"Ti amo anch'io" bisbiglia, lanciando loro un'occhiata di fuoco. I due si zittiscono immediatamente, e basta un gesto di Ashton per farli uscire.
"Bene, perciò ora che abbiamo l'autorizzazione dei piani alti, ti andrebbe di uscire con me?" Chiede, avvicinando il suo viso al mio.

"Non so, dovrei pensarci" ridacchio, strofinando i nostri nasi tra loro. "Certo che ci esco con te" lo bacio una volta, e poi un'altra.

"Sì, d'accordo piccioncini, ma entro le undici a casa" Luke si intromette, facendo capolino nella stanza.

"Ho diciotto anni Luke. Direi che non ho bisogno di un coprifuoco"

"Facciamo mezzanotte" borbotta scocciato. Alzo gli occhi al cielo, stringendo la mano che mi stava porgendo.

"E mezzanotte sia" scuoto la testa, Luke non cambierà mai. Ma infondo gli voglio bene proprio così com'è.

"Allora, splendida Lia, hai bisogno di una mano con un certo copione? Da quanto si sentiva da questa stanza non stava andando molto bene"

"Oh, vi prego aiutatemi. Da sola sono un caso perso" ammetto, facendoli ridere.

"Al suo servizio" si inchinano, facendomi ridere.

Che famiglia meravigliosa la mia.

One Shots · One Direction & 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora