31. Zayn Malik

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Da quando a sedici anni ho iniziato il mio primissimo lavoro come tutor, e ho iniziato a fare fino a cinquanta dollari a settimana, mi sono iscritta ai corsi di pole dance

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Da quando a sedici anni ho iniziato il mio primissimo lavoro come tutor, e ho iniziato a fare fino a cinquanta dollari a settimana, mi sono iscritta ai corsi di pole dance.

Mi ha sempre appassionato quella danza che è un misto tra sensualità e tecnica. Da quando ho cominciato sono passati sei anni e posso dire di essere diventata davvero brava, e di non sentire ormai più il dolore di stringere i pali con i muscoli dell'inguine.

Adesso studio giurisprudenza, -e venendo da una famiglia tutt'altro che ricca, totalmente a mie spese.
Guadagno la sera, nel piccolo club di pole dance che ho trovato in questa cittadina. A dirla tutta le cose non vanno male. Ho una mezza borsa di studio che mi permette di pagare i corsi, ma l'alloggio e i libri hanno un loro peso economico, perciò ho trovato il modo di conciliare ciò che amo con ciò di cui ho bisogno. Cinque sere su sette mi trovo al club.

Non mi lamento, paga bene, ma sono piuttosto delusa (nonostante io me lo aspettassi) dal tipo di gente che trovo qui. Non è uno strip club, dove ci si può anche aspettare uno spogliarello. Qui si danza, si fa arte.

Nessuno sembra capirlo, ma io non mi rassegno. Cerco di portare la mia arte in quel locale.

Ora è quasi il mio turno, tra pochi istanti dovrò salire sul palco. Il palco, con il palo proprio nel centro, si illumina di una leggera luce celestina, segno che è il mio momento.
Entro con eleganza, facendo un paio di giri attorno al palo. Il locale è angusto e puzza di alcol, ma non ci faccio caso mentre cerco tra la folla.

Un ragazzo, non mi ha mai detto il suo nome come io non gli ho mai detto il mio. La prima sera era qui con dei ragazzi, che ridevano e schiamazzavano. Lui invece mi guardava, in silenzio. Mi ha offerto un drink ogni sera, da quando è arrivato. Abbiamo parlato per lo più di letteratura, che penso sia il suo campo di studi.

È strana la sensazione che sento nel momento in cui lo vedo. Come se un calore tenue si irradiasse per il mio corpo.

Tutte le persone qui dentro mi guardano come se volessero mettere un dollaro nelle mie mutande. Lui invece osserva minuziosamente ogni mia mossa. Mi guarda come se fossi un'opera di Picasso, che dall'esterno sembra solo un insieme di cose, ma poi ognuna di queste ha un significato preciso e profondo, e tutte insieme raccontano una storia.

Eseguo il mio spettacolo impeccabilmente, e facendo un breve inchino me ne vado.

Il ragazzo non ha smesso di guardarmi per un istante, non ha smesso di decifrarmi.

Mi strucco completamente, levo ogni singola forcina dai miei capelli e mi infilo nella mia tuta e nella felpa. La mia voglia di farmi vedere oggi è sotto i piedi.

Onestamente, vorrei solo vedere quel ragazzo che ormai è il centro dei miei pensieri. È indubbio che sono fisicamente attratta da lui, e amo anche passarci del tempo insieme e parlarci.

Ma manca ancora l'esibizione di una ragazza prima della chiusura e sono certa che di là sia pieno di uomini troppo ubriachi per dar retta ai loro freni inibitori.

One Shots · One Direction & 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora