CAPITOLO 12

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Prima di riportarla a casa, i due uscirono da quel magnifico paradiso terrestre, sapendo però che ci avrebbero rimesso piede molto presto. Appena misero piede fuori dall'acqua la temperatura cambiò all'istante : d'altronde era invero, seppur quell'acqua superava di gran lunga i 20°C. Si potevano vedere benissimo le labbra di Samira cambiare colore, che da un rosso sensuale divennero viola. La pelle andava via via accapponarsi e il respiro iniziò pian piano a farsi notare, sempre di più :

-F-fa freddo Vlad-

Vladimir, dal momento che era palesemente "diverso" da lei sembrò non accorgersene. Le temperature non le sentiva nemmeno, o almeno non troppo, e non gli dava o assolutamente fastidio quei pochi gradi che si presentavano insistenti. Non appena si rivestì infatti la vide pallida per il freddo che la circondava, e ancora semi svestita, per il semplice motivo che non appena muoveva un singolo muscolo il gelo le penetrava nelle fessure ancora bagnate del corpo. 

-Cristo Samira… Vieni qui-

-Vlad fa davvero freddo-

Vladimir circondandola con le possenti braccia e agitandosi sempre di più per la reazione inaspettata di Samira si tolse immediatamente il giubbotto in pelle e glielo porse nelle spalle, per poi abbracciarla ancora:

-Lo so…Rivestiti che ti riporto a casa, se i tuoi genitori ti vedono così di sicuro si faranno due domande-

-S-si… - 

A Vladimir passò per la mente una frase che forse avrebbe dovuto avere una maggiore cautela per poter essere pronunciata, ma la disse ugualmente, indipendentemente dalle circostanze in cui i due giovani stavano. Sorrise :

-Lo sai? Se tu fossi un vampiro non avresti più freddo. Noi non sentiamo molto le temperature-

-N-non scherzare a-adesso Vlad… I-io sto morendo d-di freddo-

-Lo so, lo so… - 

Probabilmente Vladimir non si sarebbe aspettato quel tipo di risposta, ma forse Samira non aveva colto del tutto il significato effettivo della frase. Appena si rivestì porse il giubbotto a Vladimir :

-No, tienilo tu quello… Ne hai più bisogno-

Non la caricò sulle spalle, ma la prese in braccio da davanti, in modo tale da scaldarla durante il breve tragitto fino a casa:

-Se hai freddo stringiti, ma non ci metteremo molto-

Lei gli sorrise e subito dopo, con un salto Vladimir partí. Il suo unico pensiero al momento era quello di portare la ragazza a casa, in modo tale che se fosse andata a letto le coperte l'avrebbero scaldata. Durante il viaggio il biondo ripensò a quello che Samira gli ebbe risposto pochi momenti prima: non aveva certamente percepito la nota di sincerità che il ragazzo tanto faceva trasparire. Non era una cosa da dire semplicemente quella, e lui non aveva idea di come lei avrebbe potuto reagire se gliel'avrebbe proposto. D'altronde il fatto di trasformarla in un vampiro l'avrebbe portata via ai suoi genitori, ma lui sarebbe per sempre stato con lei e nessuno avrebbe potuto togliergliela. Era solo sua, sua e di nessun altro e sarebbe stato pronto a mozzare la testa a chiunque pur di proteggerla e difenderla dai volturi. Ma non sapeva come o cosa lei avrebbe pensato, e quello era uno degli ostacoli più duri. E anche se lei avrebbe accettato come poteva morderla fino a levarle via l'ultima goccia di sangue per poterle donare una nuova vita: una vita da immortale. Tante domande, senza alcuna risposta, volavano nella testa di Vladimir, e molte di queste pulsavano e si facevano sentire anche di giorno. Quei giorni interminabili a sperare che il tempo passasse il più in fretta possibile, soltanto per godersi quelle ore fuggitive con la sua perla. L'attesa era estenuante e il pensiero di dover aspettare tante ore per vederla era straziante. Doveva assolutamente cogliere il momento giusto per poterglielo chiedere. 

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