CAPITOLO 29

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La notte passò in fretta, ma fu molto tranquilla per la ragazza, che si svegliò nella stessa posizione in cui si era addormentata. Quando aprí gli occhi, stropicciandoseli con le mani, Vladimir era già sveglio, con un sorriso dolce e protettivo che la rassicurava, già solo con uno sguardo. La ragazza sorrise, poi si mise seduta e quando vide che la luce ormai aveva inondato la stanza si rimise con la testa sul cuscino ad una distanza sufficiente da poter guardare il biondo con lucidità:

-Buongiorno Vlad… Come… - sbadigliò - come hai dormito? - 

-Buongiorno… Non ho dormito. Ho guardato te farlo però… dovevi essere distrutta, perché non ti sei mai mossa. - al vampiro vennero in mente le cose che Samira gli aveva detto quella notte, prima di prendere sonno. Non sorrideva più, infatti, ma la guardava con uno sguardo che aveva bisogno di essere perdonato, nonostante Samira avesse chiesto scusa il giorno precedente:

-Io… Non mi sono mai alzato. Ti ho osservato tutta la notte… Volevo essere sicuro che stessi bene. - 

-Sto bene… Adesso. Ne é passato di tempo dall'ultima volta che ho dormito così. - ci fu una piccola pausa, in cui rimasero solamente a fissarsi e non si affrettavano a dire niente. Vladimir cominciò ad accarezzarle la guancia, e lei non avrebbe desiderato altro in quel momento. 

-Senti… Vlad...non andare ancora lì con Ste. Per favore.-

-Non posso farlo… Devo tornarci. Lì ci sono i miei genitori…. E ho una faccenda da sistemare… - 

-No… Rimani qui, non hai nulla da sistemare. Quelle cose che il volturo ha detto… Non devono essere causa di un possibile conflitto. So come sei fatto...non andarci di nuovo. - Vladimir si alzò e la baciò in fronte, sorrise nuovamente. La preoccupazione di lei era così dolce che lo faceva intenerire, ma ormai la sua scelta l'aveva presa:

-Vado a vedere se Stefan é sveglio… - 

-Lo sarà sicuramente...non dorme quasi mai quel tipo. - all'affermazione di lei, il biondo sorrise e uscì dal letto, per andare a controllare se effettivamente Stefan fosse sveglio oppure no. Non si mise nemmeno la camicia, ma uscì dalla camera direttamente in pantaloni, attraversando tutta la cucina, mentre Samira si vestiva. L'ultima volta che uscì di casa portò con sé i suoi soliti pantaloni aderenti in pelle e la canottiera bianca, che utilizzava per andare all'università in passato. Poi seguí il biondo che già era fuori di casa che parlava con Stefan, appena sceso dall'albero su cui aveva trascorso l'intera notte, appisolato:

-Buongiorno Ste… - 

-Ciao Sam… Allora, come hai dormito questa volta? - le rispose il moro, con accanto Vladimir che se ne stava buono. La ragazza quindi rispose accennando ad un sorriso:

-Bene… Bene direi. Non dormivo così da tempo. - Stefan quindi, rivolgendosi a tutti e due provò ad attraversare lo spazio che Samira gli ebbe lasciato, in maniera letterale. Gesticolando infatti, provò a partire:

-Voi due avete…. - I due giovani non riuscirono a comprendere quello che Stefan voleva dire, quindi riprovò: 

-Si insomma…. Quello che cerco di dire é se voi due avete… Si, ecco… - a quel punto Vladimir capí, e anche la ragazza annuì in segno di comprensione. Il biondo rispose per primo, grattandosi la testa con la mano:

-Noi… No, no… Non questa notte. - tale risposta fu seguita da quella della ragazza:

-Non é successo niente… No… Direi di no… - poi i tre si scambiarono uno sguardo d'intesa e rientrano in casa. Inizialmente vi fu un momento di disagio, provocato dalla domanda che Stefan aveva appena fornito ai due. Ma dopo un pò fu nuovamente lui a rompere il ghiaccio:

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