ANCORA UNA VOLTA

CAPITOLO 24

La mattina seguente Vlad si svegliò che era ancora nudo e dentro la vasca. L'acqua non c'era più, o almeno ce n'era così poca che quasi non si vedeva. Samira non c'era e al vampiro stava già passando per la mente un brutto presentimento. Uscì velocemente dalla vasca e per poco non cadde, scivolando nel pavimento umido e gridando, in tono pacato ma allo stesso tempo anche scocciato un fragoroso "Cazzo!". Si ricompose e senza prendere un asciugamano uscì dal bagno disarcionando la penultima porta che si trovava in quella casa ormai degradata. Con una leggera rabbia cominciò ad urlare per tutta la catapecchia:

-Saaam!... Dove cazzo stai?... - 

Chiuse gli occhi e si morse il labbro, grattandosi in maniera agitata la fronte, ma quando riaprì li riaprí ritrovò la vampira davanti, con le braccia incrociate che lo guardava con aria di sfida e di rimprovero :

-Perché stavi gridando? - Vladimir guardando Samira con agitazione le rispose:

-Io…io credevo che tu avessi avuto un altro attacco e che fossi partita per non so dove a fare un macello di persone...non lo so… - 

-Vlad sta tranquillo… Si, ho mangiato ma non ho fatto del male a nessuno. - 

Non appena il biondo sentì le parole della ragazza le si avvicinò e la prese violentemente con le sue mani per le braccia, per poi bloccarle i polsi per non farla fuggire. Con uno sguardo fisso sugli occhi dorati della ragazza e con aria minacciosa pronunciò:

-Che cosa hai mangiato? Dimmelo!... Devo saperlo. - la ragazza spaventata dalla reazione del vampiro tentò di divincolarsi, non riuscendo a guardarlo in volto, dal momento che traspariva rabbia e imponenza dalle sue orbite. 

-Ma che hai? Che ti prende? Lasciami! - 

-Samira, hai fatto del male a qualcuno? Hai ucciso delle persone? Come hai fatto a mangiare, cazzo?? 

-Te lo spiego! Te lo spiego! Ma lasciami i polso che fai male! - nel mentre Samira si disarcionò e alla fine lui mollò la presa. Infine la ragazza continuò:

-Ho mangiato si! Ma non ho ucciso delle persone… c'era… c'era un cervo… Una carcassa… Era già morto.. Io ho solo mangiato, non era nemmeno lì da tanto, ed era ancora mangiabile… ma si può sapere che ti prende? - 

Vladimir non disse niente, si allontanò semplicemente da lei: é vero, la ragazza aveva avuto un momento non poco leggero di fame in cui aveva cercato invano di mangiare nonostante tutto, ma lui, in quel momento, l'aveva etichettata come un essere pericoloso e la cosa non sembrava entusiasmarlo per niente. Lui l'aveva trasformata in un vampiro e lui doveva, come gli aveva già detto Stefan, insegnarle a comportarsi come tale. Rifletté per pochi secondi prima che la sua mente venne invasa da un'idea strepitosa: il giorno stesso sarebbero andati da Stefan, per poter fare in modo che fossero in due ad ammaestrare la vampira ribelle. Il biondo si avviò verso la camera da letto per potersi vestire e nel mentre, rimanendo sul vago, disse a Samira di prepararsi, che sarebbero andati dal compagno di congrega in pochi istanti. Così non appena Vlad si vestí raggiunse la vampira sul divano, dove lei si era appena stesa e appisolata tranquillamente. Il biondo si avvicinò e chinandosi per svegliarla la accarezzò e le diede un tenero bacio sulla fronte. Samira a quel punto aprì gli occhi, non dormiente per davvero e si alzò. Vladimir le sorrise, ma non fece in tempo a dirle dove dovevano dirigersi per poter andare incontro a Stefan che la ragazza, agile come una tigre, partí di una corsa allucinante verso l'uscio, ma questa volta senza successo: Vladimir, a sua volta, le si piazzò davanti, con le braccia incrociate ed uno sguardo tipico di chi si sarebbe aspettato una cosa del genere. La vampira, non pronta per tale mossa da parte del biondo non azzardò ad un rallento e travolse entrambi in una caduta tale da farli rotolare fuori dalla casetta. Vladimir si rialzò frettolosamente e si pose davanti a lei con un'aria che sembrava seccata, ma che invece non era: