CAPITOLO 13

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Quella mattina pioveva. Lo si poteva sentire dalle gocce violente di pioggia che battevano incessanti al di sopra della botola, nella camera dei suoi genitori nonostante quest'ultima si trovasse al piano di sopra rispetto alla camera della ragazza. Durante la colazione non aveva aperto bocca, e quando la madre e la sorella le chiesero per l'ennesima volta che cosa stesse succedendo, Samira rispose con molta tranquillità che gli esami si stavano avvicinando e che quindi aveva paura di non aver studiato abbastanza o di non essere preparata. Questa scusa poteva essere benissimo plausibile, ma a meno che non accettasse la proposta di Vladimir, agli esami ci sarebbe ancora stata:

-Ricordati che oggi pomeriggio dobbiamo fare un salto in centro- le disse la sorella. 

-In centro? Perché?... Con questa pioggia - 

-Si Sam, devo andare a comprare i biglietti del pullman per la prossima settimana. Non ti ricordi?-

Samira sembrava piuttosto confusa:

-No… Che cosa succede la prossima settimana? - 

-Io la prossima settimana devo andare per un paio di giorni da Albert a studiare. Non ti ricordi? - 

-Ah… Ah si, ora mi ricordo. Presumo che quindi io starò a casa da sola giusto? - 

La madre intervení, non concordando con quello che Samira aveva appena detto :

-Ehi, ma a me e a tuo padre dove ci hai lasciati? -

-Ah, scusa mamma… Mi dispiace -

Samira accennò ad un piccolo sorriso, ma nulla di così spinto da sembrare un vero e proprio sorriso. 

Si dileguò in fretta, bevendo il caffè troppo zuccherato e liquidando la sorella e la madre dicendo di andare a studiare per prepararsi al meglio. Quello che fece invece Samira era tutt'altro che studiare: prese il computer e subito digitò all'interno del sito internet "come diventare vampiri". Subito le voci che le apparvero furono tutte riguardanti fortuiti casi successi da ogni dove in cui si mostravano persone, forse pazzi, che si spacciavano per essere diventati vampiri, ma la cosa non le interessava. Quello che davvero Samira voleva era capire come le persone avrebbero potuto, se avrebbero potuto, diventare vampiri. Digitò quindi la richiesta nella barra di ricerca, ed entrò in un sito che sembrava piuttosto affidabile. In quel sito trovò scritto che gli esseri umani per diventare vampiri dovevano essere morsi al collo, da altri vampiri. Questi ultimi inoltre quando mordevano dovevano succhiare il sangue proveniente dalla vena principale, ma non tanto da uccidere la vittima, ma solo da infettarlo, in modo tale da rispedirlo dentro la vena a scorrere per infettare tutte le altre cellule. 

-Disgustoso… - disse Samira leggendo quelle informazioni. 

-Cos'é disgustoso-

-Niente, lascia perdere… - 

Samira chiuse il computer e si mise a studiare, almeno fino a quando la sorella non la incitò a muoversi per poter andare in centro città a prendere quei dannati biglietti. La sorella sarebbe partita la mattina seguente. 

Tutt'altra parte del luogo in cui si trovava Samira, stava Vladimir, completamente sottosopra per la situazione che si era venuta a creare la notte precedente. E ovviamente, con lui c'era Stefan, che si subiva l'intero nervosismo del vampiro biondo. Appoggiato all'albero del SuperTiglio, Stefan giocava attorcigliando un filo d'erba ad un bastoncino, mentre piano annuiva a quello che Vladimir diceva ininterrottamente da ore:

-Quindi fammi capire Vlad: tu sei andato da Jhosh e poi hai detto a Samira che l'avresti trasformata in un vampiro? - 

-Praticamente si, ma non é che sia proprio questo l'ordine in cui le cose sono successe-

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