CAPITOLO 26

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-Non ci metterò troppo, ma devo mettere le cose in chiaro. Non é che vi siate conosciuti nel migliore dei modi e Stefan é un coglione alcune volte. Tu non ti muovere...io arrivo subito. - non era ancora uscito dalla stanza che Samira, seduta sul divano, fissando come sempre un punto vuoto quando non aveva voglia di fare nulla o come quando ci fosse qualcosa che non andasse, rispose con un tiepido "si certo… Come no". 

-Sei arrabbiata per ieri notte… prova a dirmi che non é così e te la faccio vedere io… - 

-No… Non ho problemi ad ammetterlo: perché non vuoi dirmi cosa sta succedendo? In ogni caso sono coinvolta… É da quando mi hai trasformata che sono coinvolta. - si alzò e gli andò incontro, sperando che lui si lasciasse sfuggire qualcosa:

-Infatti… Ti ho coinvolta.. Hai ragione, ma non ne potevo fare a meno. Quando ami una persona sei disposto ad arrivare oltre i tuoi limiti pur di stare con lei per sempre. - mentre pronunciava questa frase la guardava fissa negli occhi. Dal suo volto traspariva sicurezza e convinzione. Le accarezzò il viso, quel viso che rimase sbalordito per quello che aveva appena sentito. Vladimir, dopo quel gesto si grattò il naso con il pollice, come era solito fare, e si allontanò, per poter andare da Stefan. Si fermò davanti all'uscio, e abbassò la testa. La vampira lo seguiva con lo sguardo e rifletté su quello che il biondo aveva pronunciato pochi secondi fa. Ripercorso tutto quello che ebbero vissuto insieme, dai momenti più tristi fino a quello più eccitanti, in cui lui la possedeva. Vi era stato anche un momento in cui Vlad non si era fatto più vivo, e lei era così giù di morale che non riusciva nemmeno a spiegarlo alla sorella, con la quale era legatissima. Ripensò anche alla fatica che aveva fatto per prendere quella decisione, così struggente e magnifica per lei e per la propria famiglia, che ormai aveva capito. Ritornare alla realtà dopo tutte quelle notti passate con il succhiasangue era sempre  frustrante, ma finalmente avrebbero avuto tutta l'eternità da trascorrere insieme. Vladimir riprese ad andare verso l'uscio della porta:

-... Anch'io! - 

-Anche tu cosa?-

-Ti...ti amo- a quelle parole il biondo si voltò. La fissò, ma non sorrise. Semplicemente si limitò a risponderle:

-Torno subito… Non fare cazzate…- e partí, per poter andare a chiarire la situazione con Stefan. Samira per un attimo sbuffò, stendendosi sul divano, e si mise a pensare tra sé e sé:

-Ma che cazzo! Perché non posso essere a conoscenza di quello che sanno loro! Perché ogni volta sono sempre quella che sta a casa e che non può uscire perché correrebbe il rischio di essere al centro dell'attenzione per essere la nuova arrivata… D'altronde non lo verrebbe a sapere se ora partissi e andassi almeno a vedere quello che succede… Massi perché no. Tornerei prima che lui rientri dalla mattinata con Stefan. Non ci sarebbe nemmeno niente di male….- tormentata da questi pensieri si alzò, e come se nulla fosse si diresse verso l'uscio della porta ormai inesistente. Osservò gli alberi alti e sentiva il richiamo portarla verso quel cupo campo, che tanto la incuriosiva. Così senza il minimo rumore partí e non penso a quello che sarebbe potuto succedere. 

Poco più in là Vladimir era arrivato all'albero del SuperTiglio e stava aspettando Stefan, dato che a quell'ora sapeva che sarebbe passato. Infatti non passò poco tempo che Stefan su fece vivo. Quando arrivò, Vladimir lo guardò per un secondo. Stefan sembrava sul punto di andarsene via, dopo quello che era successo. Dal viso si poteva intravedere la scocciatura del vampiro, che non vedeva l'ora di dileguarsi. Infatti, quando vide che il biondo non accennava a proferire parola alzò gli occhi e se ne andò. Vladimir, con agitazione, lo richiamò:

-Stefan! Torna indietro…- nessuna risposta e nessuna apparizione. Vladimir si sedette in una roccia che si trovava lì di fianco, e appoggiò la testa sulla mano, sostenuta dal braccio. Sospirò. Poi il moro fece la sua comparsa:

ANCORA UNA VOLTA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora