CAPITOLO 31

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La giornata era passata in fretta, ed era trascorsa tranquilla e in quel preciso istante Samira se ne stava zitta e chiusa tra i suoi pensieri. Ma non erano pensieri cattivi. Anzi era serena e tranquilla come poche volte prima di allora. Si guardò nel riflesso della impolverata finestra e ciò che vide le piacque. Sperava davvero tanto che anche lui, il suo amato avrebbe apprezzato. Sapeva benissimo che Vladimir era perso, pazzo completamente di lei. Sicuramente era così. Non poteva essere altrimenti. Era da un po'di tempo, dopo gli ultimi avvenimenti, che la ragazza aveva fantasticato su questo momento che presto sarebbe arrivato. Vladimir le aveva detto che sarebbe stato fuori con Stefan tutto il giorno per parlare insieme con il saggio, degli ultimi aggiornamenti, ma presto sarebbe tornato.
Samira uscì dal bagno. Indossava anche l’intimo. Lo stesso di quella magica notte sotto le stelle e le cascate di acqua calda. Il vestito non era da meno. Nero e corto, il giusto, da far perdere il fiato a chiunque ci avesse posato sopra gli occhi. Attillato quanto bastava per esaltare le curve e forme del suo irresistibile e sinuoso corpo. Era molto leggero, quasi trasparente. Indossava tacchi alti, anch’essi neri. Si scostò i capelli lunghi e leggermente mossi sul lato destro. Essi le ricaddero morbidi sulla spalla, e le sfiorarono il seno. Samira dunque si avviò verso il salotto, e le assi di legno sulle quali i tacchi poggiavano produssero un rumore secco e sordo. Sentì un rumore, e si avvicinò allora all'ingresso. Aprì la porta di "fortuna" che erano riusciti a costurire come potevano, e quindi se lo ritrovò lì davanti ad aspettarla. Fermo in piedi. Le dava le spalle. Lui non appena si accorse della presenza della sua amata, sollevò lo sguardo e le sorrise rivelando una fila di denti bianchissimi. Era di una bellezza disarmante e lei sentì il suo cuore mancare di un battito. Ma lo stesso si poteva dire per il biondo vampiro che sgranò gli occhi e rimase senza fiato alla sola vista di Samira. Dunque insieme entrarono e si accomodarono sul divano. Lei allungò leggermente le gambe. Vladimir la guardava intensamente, quasi a volerla spogliare con gli occhi. Dischiuse le labbra, le si avvicinò e gliele posò su quelle sue piccole e morbide. Samira subito sentì le mutande bagnarsi leggermente da quanto eccitata era. Era da tanto che non si erano dati un tale bacio. Quindi lo ricambiò con forte piacere. Lui poco dopo però si scostò e le sussurrò guardandola intensamente: 
- "Sei splendida" -
La ragazza arrossì leggermente e sorrise. Il biondo vampiro indossava il suo solito completo. Giacca di pelle nera e una camicia bianca ed immacolata. I primi bottoni di quella camicia erano aperti. Samira poteva così intravedere il petto e la linea elegante del collo dell'amato. Lui poco dopo le poggiò la mano su di una morbida e liscia coscia. Lei ricalcò il suo gesto, ma maliziosamente scelse di appoggiarla più su, vicino al suo inguine. Gli sfiorò il membro. Lo guardò. Samira si stava immaginando tutto. Veniva trascinata in camera, per poi essere sbattuta brutalmente sopra le fresche lenzuola, lì in mezzo alla stanza, soli, senza nessuno. Si morse il labbro. Lui notò il suo fremito. Samira quindi ritornò in sé ed iniziarono a parlare di quello che era successo negli ultimi tempi. La ragazza, aveva però molta voglia. La sua ormai umida vagina già si contraeva e rilassava diverse volte. Voleva spingerlo su di una sedia e soddisfarlo subito. Infilargli la lingua in bocca e sentirlo godere. E lo stesso valeva per Vladimir. Si guardarono con gli occhi lucidi e scintillanti vogliosi come non mai. Samira tutto d'un tratto si diresse però in bagno. Era tremante di passione, e aveva bisogno di sciacquarsi la faccia, ma aveva ben altro in mente. Si inumidì due dita, allargò le gambe e si accarezzò la calda e pulsante intimità. Vi ci entrò quindi ed uscì più volte. Assaggiò poi il suo sapore, e si sfilò le mutande e le nascose nel pugno. Tornò quindi in salotto. Si avvicinò al viso dell'amato, gli mordicchiò il lobo e abbandonò sul suo grembo l'intimo appena tolto. Lui lo afferrò. Lo annusò con discrezione e lo infilò nella tasca dei pantaloni dove ora era possibile notare un rigonfiamento dovuto al suo membro ormai duro. Samira a tale vista, gli sarebbe saltata subito addosso. Avrebbe voluto metterselo tutto in bocca e scucchiarglielo avidamente. Ma era troppo presto. La ragazza quindi lo guardò seducente e gli sussurrò:
- "Ho voglia.. andiamo..."- 
Lui quindi si alzò quasi di scatto, la prese per mano e la condusse in camera. Aprì le coperte, e la spinse sui cuscini. Le afferrò le gambe, si piegò e le infilò il viso sotto il monte di Venere. Le fece scivolare la lingua nella stretta fessura, ora più bagnata e calda. Samira gemette. Poi si alzò e l'attaccò al muro, lì in mezzo alla stanza. Le sollevò le braccia sopra la testa e la baciò forte. Passò al collo per poi scendere sul seno a mordere dolcemente. Spostò l’altra mano sotto il vestito e infilò deciso due dita, giù più che potè, in fondo alla dolce e vogliosa fessura. Samira era così bagnata, che del tiepido liquido iniziò subito a scenderle sulle lisce gambe. La girò e le tirò giù tutto il vestito. Le slacciò poi il reggiseno con movimenti sicuri. La fece girare verso di lui, la sollevò e la baciò nuovamente. Samira quindi a sua volta, iniziò a spogliarlo. Partì dalla camicia, e gli morse il collo. Gli slacciò la cintura e infilò una mano sotto. Il suo pene era eretto e molto duro. Ora voleva leccarglielo come non mai. Vladimir intuì le intenzioni della sua amata, e quindi maliziosamente la posò a terra. Lei si inginocchiò davanti al suo vibrante membro ed iniziò a procuragli piacere. Lei lo sentì gemere, e le sue gambe possenti gli tremarono leggermente. Dopo poco però il biondo vampiro la fece alzare e la trascinò sul letto. La sdraiò poi sulle stropicciate lenzuola, e le aprì le gambe. Iniziò quindi letteralmente a divorarle la gonfia fessura. Infilò forte le sue dita lunghe e sinuose e subito partirono dei getti che lo mandarono in estasi. Vladimir quindi finalmente si liberò dei pantaloni e in poco tempo fu sopra la ragazza. La bendò con la camicia e le legò le mani con la cintura. Le alzò la gamba sopra la spalla e dunque la penetrò violentemente con il caldo e forte membro più volte. Era pura estasi. Affondava ancora e ancora dentro l'intimità della ragazza, a ritmo sempre più sostenuto. La baciava con passione e lei si perdeva completamente al piacere. Dopo qualche minuto uscì. La rigiró di schiena e le allargò le natiche. Per un attimo si fermò. Samira poteva sentire il suo respiro caldo e poi la sua lingua iniziare a deliziare il suo piccolo buco nascosto dietro. Vladimir allo stesso tempo con la mano incominciò a toccarla giù, deliziosamente. La ragazza sentiva la lingua entrare prepotentemente dietro ed iniziare a dilatarla piano piano. Alla vampira piaceva ciò che sentiva. Tra di loro c’era una sintonia perfetta. Si sentiva così aperta, così vulnerabile tra le sue movenze esperte. Il vampiro continuava a leccarla, e con un dito le sfiorava il seno. Samira appoggiò la testa su di un cuscino. Era pronta a tutto. Con sicurezza e al limite del dolore Vladimir le afferrò quindi poi i fianchi, la tirò a sé e le infilò nuovamente il suo vibroso pene tra le pareti vaginali ormai gonfie e rosse. Infilò anche l’indice della mano sinistra tra le natiche del fondoschiena e disegnò piccoli ma continui movimenti circolari. Samira era eccitata, persa come non mai. Ogni cosa aggiunta, ogni piccolo dettaglio, la mandavano in maggior estasi. Il biondo vampiro, la fece poi sdraiare sul fianco e senza proferire parola le fece intuire le sue intenzioni. La voleva aprire e dilatare dietro. Samira acconsentì annuendo un poco con la testa. La toccò davanti, sul clitoride, e col suo pene gonfio e caldo strofinò il buco dietro. Le afferrò la natica sinistra e lei quasi istintivamente,  lo invitò a possederla avvicinadogli il fondoschiena ancora di più. Lui lubrificò ancora la propria intimità con la saliva e spinse con la punta del liscio glande. Con fatica entrò, ma si liberò subito in un gemito di piacere. Vladimir fece sua Samira da dietro in quella posizione. La stringeva forte a sé, e non smetteva la sua danza. Dopo pochi minuti il suo pene era gonfissimo. Samira lo sentiva chiaramente entrarle dietro violentemente. Sapeva inoltre che il suo amato stava arrivando al culmine. Lo percepiva. Il tutto, oltre ai ritmati colpi che riceveva la facevano impazzire. Samira piegò il bacino e dunque Vladimir venne. La riempì dietro con il suo fertile, denso e caldo seme, e le infilò due dita nella stretta fessura ancora bagnatissima. La baciò sulla spalla. Avevano entrambi il fiatone. Si abbandonarono poi agli ultimi istanti di piacere e abbracciandosi si guardarono e sorrisero reciprocamente chiudendo gli occhi. Una volta ancora si erano posseduti a vicenda come entrambi desideravano. Non appena ebbero finito si fissarono. La ragazza incominciò a parlare, rivolgendosi al biondo che continuava ad accarezzarle dolcemente la spalla, per poi passare alla guancia:

-Stavo pensando…. - 

-A cosa? - 

-A noi… alla prima notte che ti ho visto, e che tu mi hai visto. Non pensavo saremmo arrivati ad un punto simile. La prima volta che ti ho visto non ero sicura di essere completamente sveglia sai… Mi è sembrato un sogno. Stavo vivendo un periodo in cui il mio desiderio più grande era quello di scappare lontano, da tutto e da tutti senza fare più ritorno...Ma poi sei arrivato tu. Sei arrivato come quando arrivano le fatalità che non ti aspetti. Sei arrivato… Nel momento giusto. Ogni notte che passava avevo sempre più bisogno di te, della tua presenza e ogni cazzo di notte avevo una stramaledetta paura che non tornassi. In effetti inizialmente non ti sei fatto vivo per un momento, confermando erroneamente che forse io stessi sognando. Ma poi, quando sei riapparso, ho tirato un sospiro di sollievo, ho pensato adesso mi porta via con sé e non farò più ritorno in questa realtà. É stata la cosa più bella che mi sia capitata. Avevo paura all'inizio: pensavo che cosa sto facendo, ma poi avevo il bisogno di continuare sempre di più e così é stato….fino ad ora. Tutte le cose che abbiamo subito, tutto quello che abbiamo fatto… Ha servito per portarci fino a qui. In questo momento e in questo punto, dove tutte era cominciato e dove tutto andrà avanti per il meglio. Non so perché hai scelto proprio me… Ma lo hai fatto. Ti amo. - Alle parole della ragazza Vladimir non osò dire altro. Le sorrise e la ascoltò. Poi con un bacio, le rispose:

-Ti amo-

Era solo quello il vero inizio della loro storia. 

ANCORA UNA VOLTA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora