Capitolo 14.

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Proprio come mi era stato ordinato da Gidan quel pomeriggio, ho lasciato perdere il diario sui Distruttori, senza riportarlo però in biblioteca per paura che il rettore possa scoprire che sono stata io a prenderlo.
Sono ancora piuttosto confusa dalla sua reazione, non condivido la sua opinione su l'utilità del libro, che per me continua ad essere essenziale nella ricerca che sto conducendo per scoprire quello che mi succede ma rispetto comunque il suo ordine e mi tengo a dovuta distanza dal leggerlo.
Mentre penso a tutto questo vado a sbattere contro un ragazzo, nel mezzo del corridoio, rimango un po' stordita dalla botta e quando mi accorgo di quello che ho fatto arrossisco.

-Oh, scusami tanto!- dico imbarazzata al ragazzo davanti a me.
Alzo lo sguardo e incontro due familiari occhi verde acqua.

-Archel!- esclamo, sorpresa e sollevata, per non aver urtato uno sconosciuto.

-Nako, ti stavo cercando!- mi afferra un braccio e mi trascina in un angolo meno affollato del corridoio.

Nella scuola c'è un infinito via vai di studenti in questi giorni perchè tra una settimana esatta ci sarà il ballo scolastico e tutti sono occupati con i preparativi nel salone, i ragazzi si preoccupano di come invitare le ragazze e queste ultime non fanno altro che parlare degli abiti che indosseranno.
Ogni anno è la stessa storia, tutti si concentrano su una cosa assolutamente banale come un ballo trascurando le materie scolastiche, a poco tempo dal esame che avremmo dovuto sostenere noi del terzo anno.
Archel mi tiene il braccio con una presa stretta e quando lo sento stringere troppo mi lamento, attirando la sua attenzione.

-Scusami.- mi dice lasciando la presa sul mio braccio e guardandosi nervosamente intorno.

-Va tutto bene?- chiedo, spostando la testa in modo da incontrare il suo sguardo. Non riesce a stare un attimo fermo e quando mi guarda negli occhi riesco ad intravedere il disagio che prova.

-Si.. Insomma no!- farfuglia confusamente. -Devo parlarti di una cosa molto importante.- mi dice afferrandomi per le spalle e accentuando il tono sulla parola "importante". Ha gli occhi sgranati e le gambe che tremano, mi sto seriamente preoccupando.

-Archel mi fai paura.- dico osservandolo confusa, lui sembra accorgersi del suo strano comportamento e si ricompone, aggiustando gli occhiali sul naso.

-Scusa, hai ragione, ma per me è davvero imbarazzante tutto questo.- mi confessa con un filo di voce mentre si gratta la nuca, imbarazzato.
Rimaniamo in silenzio, aspettando che l'altro cominci a parlare, osservandoci per attimi infiniti.

-Cos'è che vuoi dirmi?- sbotto, impaziente di scoprire quello che succede.

Lui sussulta e ripete il gesto di aggiustarsi gli occhiali, come fa ogni volta che è sotto pressione.

-Si subito.- mi dice con la voce tremante. Fa una pausa e prende un profondo respiro, chiudendo gli occhi. -Voglio invitare Clare al ballo!- le parole gli escono dalla bocca tutte insieme, senza fiato.
Rimango sbigottita dalle sue parole, ho la bocca spalancata e un espressione stupita.

-Clare? Tu sei..?- domando puntandogli il dito contro.

Archel annuisce e arrossisce a dismisura, abbassa lo sguardo e comincia a giocare con la punta della cravatta verde della divisa.
Mi passo una mano tra i capelli e faccio un respiro profondo, mi sento come se mi avessero lanciato un secchio di acqua ghiacciata addosso.

-Fammi capire bene..- riprendo a parlare e Archel alza lo sguardo, il colore del suo viso è quasi uguale a quello dei capelli arruffati. -Tu sei innamorato di Clare?

Contro ogni mia aspettativa il rossore sulle sue guance aumenta e dopo aver sentito le mie parole sussulta e mi fa cenno di abbassare la voce.

-Innamorato è una parola grossa non credi?

Mind Worlds (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora