Mind Worlds (in revisione)

Capitolo 20 (Speciale).

{Salve a turuturututti (?), ho scritto queste note iniziali per dirvi che questo capitolo, come avrete capito dal titolo, sarà narrato da due punti di vista differenti ma vi ho scritto anche perchè durante il capitolo parlerò di una canzone che effettivamente esiste: il titolo è "Bad Apple Music Box" se vi interessa potete andare a cercarla, a me piace molto e secondo me ne vale la pena. Buona lettura :3❤️}

GIDAN P.O.V.

Come era stato prefissato da mesi, il ballo è cominciato esattamente alle nove di sera.
Nel sentire Lena parlare con mio padre, alcuni ospiti sono addirittura arrivati in anticipo e hanno dovuto attendere l'apertura dei cancelli d'ingresso fino all'ora stabilita. Centinaia di stregoni e fattucchiere hanno riempito la sala dei ricevimenti in meno di un ora e si sono subito dedicati chi alle chiacchiere, chi alle danze e chi al cibo.
Personalmente ho sempre trovato fastidioso questo genere di svago, preferisco di gran lunga passare il mio tempo solo con un buon libro oppure semplicemente meditando tra me e me; anche se ultimamente alla mia solitudine preferisco stare in compagnia dell'unica persona che non mi fa sentire fuori posto o che non mi costringere ad essere chi vogliono che io sia: Nako ha cambiato in meglio la mia vita.
E pensare che me la sono ritrovata così, per caso: una mattina mi sono svegliato e mi sono accorto della presenza di qualcuno nel mio Mind World, il che mi ha subito parecchio incuriosito e ancora adesso mi lascia perplesso: solitamente sono gli stessi Incantatori a scegliere le loro vittime e a creare un collegamento mentale con loro, mentre quel giorno mi sono ritrovato una vittima spuntata dal nulla e ancora oggi non so spiegarmi il perchè. Eppure mi sento così fortunato ad essermi ritrovato impigliato nei rampicanti di una stangona pazza in pigiama che è apparsa dal nulla.

Mentre penso a Nako sento una strana sensazione al ventre, un po' dolorosa ma curiosamente piacevole, saranno queste quelle che chiamano "farfalle nello stomaco"?
In questi tempi mi accade di sentirmi così ogni volta che penso a lei, ogni volta che mi accorgo che è entrata nel Mind World e mi preparo ad incontrarla, ma soprattutto ogni volta che sorride perchè quando lo fa, giuro, per me esiste solo lei.

"Sei proprio un bambino Gidan Knight." Di dico scuotendo la testa, ridendo di me stesso.
Sono appoggiato al muro della sala, accanto alla finestra, da almeno una mezz'ora, rifiutando ogni ragazza che mi si presenta davanti implorandomi di ballare, interessato solamente ad una di loro che a quanto pare è in ritardo. Tipico di Nako!
Lascio perdere per un momento la porta e mi metto a guardare verso il centro della sala, dove alcuni ospiti stanno ballando un valzer in modo impeccabile. Fra di loro intravedo anche mio fratello Gabriel assieme ad una bellissima ragazza bionda che non fa altro che fissarlo ammaliata: una scena davvero penosa.
Gabriel è una delle persone più apatiche che io abbia mai conosciuto, non è capace di provare alcun sentimento in modo sincero, non conosce l'amore e mai lo farà. Se solo penso a tutte le fanciulle che sperano di poter passare la vita accanto a lui come future principesse, provo una grande pena perchè Gabriel ama solo se stesso.
A volte mi sento uno stupido nel chiamarlo fratello perchè fra me e lui non c'è alcun legame nè di sangue nè affettivo, non c'è mai stato da quando papà si è risposato con Lena dopo la morte di mamma.
Lena è una donna meravigliosa, dolce, attenta e premurosa, mi stupisce alquanto associarla come madre di Gabriel perchè, umanamente parlando, sono gli opposti.

-Sicuramente non viene perchè si vergogna di starti accanto.- mi dice una voce all'improvviso, svegliandomi dai miei pensieri. Alzo lo sguardo e mi trovo davanti il sorriso beffardo di Gabriel, affiancato dalla ragazza con cui ballava poco fa.
"Parli del diavolo e spuntano le corna." Penso fra me e me.

-Mi raccomando fratellino, goditi la serata.- gli dico facendogli un cenno con la mano. Lui non risponde e si limita a sorridere in quel suo classico modo viscido; vorrei prenderlo a pugni.