Capitolo 16.

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Oramai sono passati tre giorni, tre lunghissimi giorni da quella in cui ho attaccato Gidan in quel modo violento nel suo palazzo.
E questa lontananza non aiuta per niente: nell'arco di questo breve tempo ho fatto esplodere quattro lampade, ribaltato un tavolo e sradicato un albero e un cespuglio di edera. La mia situazione peggiora ogni giorno, gli attacchi di rabbia si fanno più frequenti, me la prendo per qualsiasi cosa e per le persone è pericoloso stare accanto a me.
Ho persino pregato Archel e Clare di stare alla larga da me ma loro si sono rifiutati, dicendo che non mi avrebbero abbandonato per nessun motivo al mondo, in fondo qualcuno mi vuole ancora bene; al contrario di Emi che mi ignora più di prima e ora ha preso l'abitudine di lanciarmi occhiatacce, che se potessero polverizzarmi in un colpo, lei sarebbe felice di usare.

-I demoni Jeko vivono nelle zone più desolate dei tre regni, sono molto presenti nelle paludi, dove trovano un habitat favorevole alla loro sopravvivenza e alla loro riproduzione.

La voce lenta del professor Ginger, il nuovo insegnante di demonologia, è l'unico suono udibile nell'aula; tra gli studenti c'è chi dorme, chi segue la lezione o chi, come me, pensa a tutt'altro, con un espressione sognante sul volto.

-Sono sicuro che la signorina Ukinowa conosce questa tipologia di demoni meglio di chiunque altro in quest'aula.

Sentire il mio cognome mi riporta alla realtà e guardo in direzione del professore che mi osserva compiaciuto, aspettando una mia opinione.
Mi siedo con la schiena appoggiata alla sedia e cerco di non farmi prendere dal panico: odio stare al centro dell'attenzione, soprattutto se si parla di mio padre o del fatto che in demonologia sono più preparata degli altri, essendo figlia di uno dei più famosi studiosi di quella materia.

-Ehm.. Si, si certo!- esclamo imbarazzata mentre cerco di reprimere il senso di nausea che mi si forma in gola.
Il professore mi sorride e si gira verso la lavagna, indica un disegno che raffigura un tipo di demone e mi guarda speranzoso, aspettando che io gli dica il nome della tipologia.
Faccio un sospiro e mi concentro sul disegno.

-È un demone Kijiu, sono alquanto innocui, infatti alcuni abitanti del regno di Ohzelof li utilizzano come animali domestici.- sento che tutti gli occhi sono puntati su di me e sto per avere un attacco di panico, faccio un respiro profondo e riprendo a parlare. -Hanno dimensioni molto piccole, venti centimetri al massimo e sono caratterizzati dalla lunga coda spinata e dalle corna lunghe e arrotolate.

-Molto bene!- esclama il professore appena termino il mio discorso, mi fa un applauso cercando di coinvolgere la parte di classe ancora sveglia che non lo degna di uno sguardo. -Ora passiamo ad un altra tipologia...

Quando vedo il professore girarsi alla lavagna appoggio la fronte sul banco e faccio un sospiro di sollievo: sono contenta di aver resistito nonostante fossi così osservata, non ho nemmeno avuto conati di vomito, che per me in queste situazioni sono normalissimi.
Archel mi da due pacche sulle spalle come segno di incoraggiamento e quando mi tiro di nuovo su, sedendomi correttamente provo a concentrarmi sulla lezione.

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Quando entriamo nell'aula di pozioni prediamo, come al solito, posto nei tavoli, in modo che ognuno si trovi con un piccolo pentolino nero e delle ampolle di verto davanti.
La professoressa Landroad, una donna magrissima e alta con un gigantesco paio di occhiali a farfalla, ci da il benvenuto e senza perdere tempo comincia a scrivere i nomi degli ingredienti che utilizzeremo durante la lezione:
Squame di drago, saliva di folletto, ali di pixie e sabbia dei Deserti del Tempo, una terra non molto lontana dai tre regni dove il tempo è nullo e tutto è eterno.
Poso la borsa sotto il tavolo, in modo da non dare fastidio e mi preparo ad ascoltare la lezione, un po' curiosa di scoprire che cosa prepareremo.

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