Epilogo.

2.8K 236 68
                                    

Ricordati signorina Ukinowa: quella guerra non è mai finita.

Quella frase continua a perseguitarmi senza tregua, che cosa intendeva dire con "quella guerra"? E perchè dirlo a me?
Mi colpisco la fronte con il palmo della mano in un disperato tentativo di capirci qualcosa.
Oramai è passato un mese dall'attacco all'accademia e dalla morte del signor Knight; tutto è tornato alla normalità: le parti danneggiate della scuola sono state ricostruite e tra poco inizierà il mio ultimo anno, Clare e Archel hanno combattuto e sono sani e salvi, nonostante il braccio rotto di Archel, Gidan ha deciso di frequentare l'accademia anche se un anno più grande e mamma e Hiro stanno bene, ma io non mi sento per niente tranquilla.

Quelle parole, quell'avvertimento annuncia sicuramente qualcosa, qualcosa di ancora più grande che sta per arrivare.

-Ehi, ti ho trovata finalmente!- quando mi volto mi accorgo che è stato Gidan a chiamarmi; indossa una camicia di jeans e dei pantaloni neri, è così elegante.

-Si scusa, stavo pensando.- dico mangiucchiandomi l'unghia del pollice.

-Ultimamente fai solo quello.- dice lui canzonandomi. Gli rivolgo un sorriso che ricambia per alcuni istanti, poi però ritorna serio. -C'è una cosa di cui vorrei parlarti.

Incontrando il suo sguardo sicuro cambio la mia espressione e divento seria anche io.

-Dimmi.- gli dico.

-È molto difficile per me farlo, perchè non sono abituato a questo genere di cose. Sono cresciuto in un ambiente in cui l'amore non c'è mai stato, l'unica traccia era presente nel ricordo di mia madre. Mio padre per me era come un sergente, una figura a cui obbedire più che un genitore a cui affidarmi; pensavo che sarei finito esattamente come lui: freddo, meschino ed insensibile. Ma..- si interrompe ad un tratto senza smettere di guardarmi. Sono sicura che nel silenzio tra di noi si senta il battito del mio cuore che sembra essere impazzito. -Ma una mattina mi sono svegliato e ti ho trovata, letteralmente, nel mio Mind World con quell'assurdo pigiama addosso.
Devo ammettere che all'inizio ti trovato un po' irritante ma giorno dopo giorno ho capito che tu mi permettevi di fare qualcosa che nessuno mi aveva mai fatto fare: con te posso essere me stesso senza divieti, senza conseguenze.

Trattengo il fiato mentre le mie guance si colorano di rosso, quasi quanto i nostri occhi che ora hanno lo stesso colore.

-Anche se una conseguenza c'è.- riprende a parlare. -Ho capito che tutto quello che fai, nel modo in cui lo fai e perchè lo fai mi emoziona. Tu mi emozioni.- la voce gli trema mentre io sento l'impulso di svenire, travolta dalle troppe emozioni. -Mi sono innamorato di te.

Mi ripeto parola per parola il discorso che ho appena sentito, voglio sapere se non me lo sono immaginato. Voglio capire se è vero.
Quando mi accorgo che non sto sognando e che lui è davvero davanti a me con le mani in tasca e la faccia da bambino imbarazzato mi si ferma il cuore.
Mi getto su di lui e lo abbraccio forte, lui ricambia stringendomi i fianchi.

-Sono innamorata di te anche io.- dico allontanandomi abbastanza da mettere il mio viso davanti al suo.

Ora le parole non bastano più, avviciniamo i nostri visi fino a far toccare le nostre labbra in un bacio.
Un bacio a lungo desiderato anche se nessuno dei due si è mai accorto veramente di volerlo.
Separiamo i visi lentamente guardandoci negli occhi; ci sorridiamo un po' imbarazzati rimanendo così.
Faccio una piccola risata abbassando la testa.

-Perchè ridi?- mi chiede.

-Perchè sono felice.- rispondo come se fosse ovvio. -Anche se ho scoperto cose su di me che hanno cambiato la mia vita, cose su mio padre che mi hanno rivelato che uomo era in realtà, so che da ora in poi tutto andrà bene.- lo spero.

Lui non aggiunge altro si limita a riabbracciarmi.

-Andiamo, tua madre ci aspetta.- mi dice prendendomi per mano.

Usciamo dalla stanza e scendiamo le scale. Mio fratello è seduto sul divano e guarda la televisione mentre un rumore di pentole arriva dalla cucina.

-Tesoro. Sono arrivati dei fiori per te.- la voce di mia madre arriva dalla cucina. -Sono sul tavolo.

Io e Gidan ci voltiamo verso il tavolo dove un mazzo di calle rosse è adagiato. Lascio la mano del mio ragazzo e mi avvicino al tavolo, afferro il biglietto attaccato alla carta e lo leggo.

Congratulazioni!
K x

-Mamma, sei sicura che siano per me?- le chiedo turbata da quello che ho letto.

-Certo cara!- mi risponde. -È pronta la cena!

Mio fratello si alza e cammina in cucina mentre io rimango a fissare il bigliettino con accanto Gidan.

-Chi sarà mai "K"?- mi chiede.

-Non ne ho idea.- rispondo riposandolo sul tavolo. -Meglio andare, mia madre potrebbe arrabbiarsi.

Lo riprendo per mano e lo trascino in cucina.
Ora i dubbi che ho sono due e la mia preoccupazione è più alta che mai.

Note dell'autrice:

OH MIO DIOOO.
Che dire? Siamo giunti oramai alla fine della storia; spero che questo epilogo e che la scena Gidako (?) sia di vostro gradimento. È palese la citazione Klaine (per chi non li conosce sono una coppia che io ADORO.) ma nonostante questo credo di aver fatto del mio meglio ahahah.
Non sono una romantica perciò queste cose affettuose mi riescono male al 90% delle volte. T_T

Beh, da come avrete capito e da quello he vi ho detto ci sarà un sequel.
Ci impiegherò un po' di tempo dato che ho intenzione di scrivere almeno i primi capitoli. :3
Evito di ringraziarvi qui perchè lo farò nei ringraziamenti e credo di averlo già fatto le volte precedenti.

Tanto amore,
Margs 💫

Mind Worlds (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora