𝑫𝒖𝒆

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THE FIRST THREE

Arrivati in carcere scendiamo dall'auto e ci avviamo verso l'entrata, dove due guardie ci accolgono a ci scortano fino alla sala comune del carcere, dove i detenuti possono giocare a basket a carte o fare palestra

una volta aperta la porta tutti si girano verso de me, bhe non gli posso dire nulla perché probabilmente non vedono una figa da anni, quindi mi pare normale che se entra una donna gli occhi dei presenti si puntano su di essa,

ma io senza fare caso hai loro sguardi proseguo per la mia strada avvicinandomi alla mia prima recluta,

Erik Morgan: 34 anni, arrestato per l'omicidio di suo padre dopo averlo visto stuprare sua sorella, condannato a vent'anni di carcere

mi avvicino a lui che sta tranquillamente facendo pesi in un angolino del cortile

«Signor Morgan come se la passa qui dentro?» chiedo ironicamente

«Sarebbe molto più bello se ci fosse lei anche qui» ribatte con voce maliziosa squadrandomi come un buon panino nell'ora di punta

posa il peso per terra e mi si avvicina, io dal mio canto rimango immobile non ho paura di un ragazzino

«Non ne dubito, ma ora sono qui per parlargli di un affare» dico con un tono di voce professionale

Non c'è tempo per i giochetti, ci sono delle vite in ballo

«Non faccio accordi con le donne» mi accarezza la guancia

«Neanche con la Regina?» gli domando guardandolo negli occhi con un sorriso sinistro sul volto

a quella frase si allontana da me spaventato, una cosa che non ho ancora detto è che solo io decido a chi mostrarmi non tutti conoscono il mio volto...questioni di privacy

«Impossibile!» scuote la testa

mi avvicino a lui

«Vuoi una prova?» gli chiedo sapendo già la sua risposta

«Si» annuisce incrociando le braccia al petto

Tiro su la maglia e gli faccio vedere il marchio del Regno inciso a fuoco sul mio fianco

Il marchio consiste in un teschio con una spada di rubino infilzata nel centro del cranio da cui scendono delle gocce di sangue, e il tutto mantenuto da una mano nera

spalanca gli occhi ma con la facilità con cui si è stupito si riprende

«Bene...gli credo ora mi dica cosa vuole» dice senza alcuna traccia di spavalderia con cui mi parlava prima

«Voglio che tu faccia parte della mia squadra di assassini, per ora non gli dirò la causa di questa mia iniziativa ma se accetterà in cambio avrà la libertà e la fedina penale pulita» dico con il mio solito tono freddo e calcolatore

vedo che ci pensa su troppo, tanto da farmi quasi perdere la pazienza

«Allora?» dico spazientita

«Accetto» dice allungando la mano

«Perfetto» dico senza stringergli la mano

mi giro versa la mia guardia

«Markus porta il signore a cambiarsi» dico per poi guardare Kio

«Noi due proseguiamo, e stammi vicino sai com'è i ragazzi come te qui dentro sono apprezzati» gli dico giusto per divertirmi nel vederlo spaventato

giro i tacchi e mi incammino verso il campo da basket dove un gruppo di ragazzi sta giocando

mentre stanno facendo la parità la palla finisce hai miei piedi, la prendo tra le mani e la rigiro facendoli smettere di giocare e girarsi verso di me

𝐁𝐎𝐒𝐒 𝐖𝐎𝐌𝐄𝐍  {𝑺𝒕𝒆𝒑𝒉𝒆𝒏 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora